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Politica ed economia

All'interno dello scontro finale tra due forze

In questo video del 30 agosto 2021, l'arcivescovo Carlo Maria Viganò fornisce la sua chiave di lettura della situazione attuale a livello mondiale, in particolare della matrice luciferina del Nuovo Ordine Mondiale e della strumentalizzazione ed esasperazione dell'epidemia di covid per scopi opposti rispetto a quelli dichiarati dal potere, oltre alla denuncia della sostanziale controproducente inutilità delle misure prese, tra cui distanziamento, lockdown, vaccini e pass sanitario (green pass), quest'ultimo equiparato al "marchio della bestia" descritto nell'Apocalisse.

Tra gli altri temi trattati, il rapporto tra "Deep State" e "Deep Church" (lett.: stato profondo e chiesa profonda).

A ognuno le sue riflessioni. A me viene spontaneo aggiungere soltanto che qualsiasi chiave di lettura sarà sempre e comunque parziale e che nulla dovrebbe essere accolto in maniera acritica.

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(7 settembre 2021)

Scientismo: la nuova religione

Scientismo: la nuova religione

Le parole di Karl Popper definiscono chiaramente la differenza tra scienza e scientismo:
"Ciò che vorrei sottolineare è che la scienza è opera dell'uomo. E come opera dell'uomo la scienza è fallibile. Ora, appunto, è la consapevolezza della fallibilità della scienza che distingue lo scienziato dallo scientista. Se lo scientismo è qualcosa, esso è la fede cieca e dogmatica nella scienza."

Mentre la scienza, attraverso la ricerca con il metodo scientifico, cerca di scoprire quali possono essere le applicazioni migliori per i risultati raggiunti dalla ricerca, mettendone sempre in discussione la loro validità, lo scientismo cerca invece di imporre una visione della scienza dove le sue applicazioni tecnologiche diventano dogmi in cui si può avere solo fede, perché la tecnologia è infallibile ed onnipotente.

Lo scientismo è pura ideologia, una nuova religione dove il nuovo dio in cui credere è la tecnologia. Un dogma per questo non discutibile, verità assoluta, che nutre la speranza di una vita sempre migliore, che ci dà l’opportunità di superare i nostri limiti naturali, le nostre mancanze e fragilità compresa la paura di morire,  una continua illusione di un futuro sicuro senza incertezze, una promessa di salvezza proprio come fanno tutte le religioni.
 
Nell’attuale contesto socio-economico e sanitario, il neoliberismo coincide con lo scientismo, un pensiero unico dove la tecnologia è venerata come un Dio, compreso “il Dio vaccino” considerato l’unica salvezza delle creature oppresse dal virus, che alimenta però in realtà i profitti dei pochi a discapito dei molti.
Un modello sanitario diverso, a servizio dell'uomo e non del profitto, dove al centro c'è la libertà di scelta terapeutica, è l'alternativa possibile a questa nuova religione.

Giulio Ripa

“Ogni tecnologia crea nuove tensioni e nuovi bisogni negli esseri umani che l'hanno generata.”
Marshall McLuhan

“Per favore vivete una vita sana, la medicina è una scienza imperfetta.”
Patch Adams

"Abbiamo venduto una grossa fetta di felicità per un po’ di sicurezza."
Freud

Giovedì 9 Settembre, ore 18:00 – Piazza Vittorio Veneto, Agropoli
Presentazione del libro "Il Dio vaccino " di Tiziana Alterio

Pillole di Politica - Non esercitare potere sulle altre persone

Viviamo in un tempo in cui, in nome del “bene comune” (cioè della politica), viene sempre di più legittimata l’imposizione della volontà di qualcuno sulla volontà di altri. Più o meno, storicamente, è sempre stato così e difficilmente potrebbe essere diversamente: passando dalle classiche vere monarchie del passato fino alle finte e tiranniche democrazie del presente, qualcuno al comando c’è sempre stato e probabilmente sempre ci sarà. La questione su cui qui vorrei porre l’attenzione è quando certe scelte di “potere-dominio” (cioè di imposizione della propria volontà su quella di altri) vengono fatte in nome dell’amore, del bene di tutti, dell’etica, con la conseguente “amorevole legittimazione alla persecuzione” di chi non vuole sottomettersi a tale potere.

Un amore che perseguita chi fa scelte diverse dalle proprie è quantomeno patologico, per non dire peggio. L’esempio più recente non è solo l’uso discriminatorio del green pass e di tutto ciò che ne consegue (emarginazione sociale e lavorativa, impossibilità di vivere), ma anche l’impostazione ideologica che ne è alla base: «Siccome io sono nel giusto e faccio la scelta giusta per il bene mio e altrui, in questo caso quella di farmi inoculare una terapia genica sperimentale dagli esiti ignoti, alias vaccino, ne segue che anche tu devi fare la stessa cosa o essere pesantemente punito». In realtà, nell’immaginario comune, la parafrasi “terapia genica sperimentale dagli esiti ignoti” è stata sostituita con “terapia immunizzante”, per quanto ciò sia semplicemente falso, così come falsa è quasi tutta la narrazione istituzionale nel suo complesso (per approfondimenti, su cui ora non voglio dilungarmi perché mi porterebbero fuori strada in questa breve pillola, rimando i miei lettori al video di Massimo Mazzucco “Covid: cure proibite” e al libro di Tiziana Alterio “Il dio vaccino”, con prefazione di Mauro Scardovelli). Ma il potere-dominio, sin dalla notte dei tempi, basa la sua non-forza sulla menzogna...

Cosa c’entra tutto questo con l’amore? Nulla, se non fosse per il fatto che la massima autorità religiosa riconosciuta da una parte considerevole della popolazione mondiale ha equiparato la scelta di vaccinarsi ad una scelta di amore, il che, per quanto opinabile e personale, da un certo punto di vista potrebbe anche essere vero se, nell’eggregora dominante e mass-mediaticamente diretta a favore delle sperimentazioni geniche e di altre terapie farmacologiche impropriamente fatte rientrare sotto il cappello unico della parola “vaccino”, ciò non implicasse che una scelta diversa sia necessariamente di “non amore”. Tale implicazione, se presente, oltre ad essere una fallacia del ragionamento, è anche un’altra delle tante menzogne in cui siamo immersi e una base di pregiudizio verso la legittimità della libera scelta individuale in questa e in altre circostanze.

Ma allora, cos’è l’amore e in che rapporto può stare con la politica?

Una delle possibili definizioni di “amore”, secondo me, è “rinuncia volontaria al potere-dominio”. Non a caso, nella Religione dell’Ultima Lotta, i maestri dell’umanità invitano fortemente a “non esercitare potere sulle altre persone”. Se la politica fosse realmente democratica e rappresentativa degli interessi della collettività, sarebbe assai più cauta e si lascerebbe guidare da uno degli ammonimenti di Gandhi: «Prova a richiamare alla mente il volto dell’uomo più povero e debole che tu abbia mai visto e chiediti se ciò che stai per fare potrebbe giovargli in alcun modo». Questo ammonimento dovrebbe valere per tutti, soprattutto quando i sentimenti di rabbia, di paura, di collera o di odio (per citare le emozioni più ricorrenti nella politica e nei media) si fanno strada nei nostri cuori.

L'amore ci spinge verso la luce, superando la nostra identificazione solo nel corpo, nei sensi, nella materia, nell'oscurità della "piccola mente" individuale, ma senza disconoscere questi aspetti che comunque ci appartengono e che sono funzionali alla vita. L'amore, in quanto forza attrattiva e unitiva, ci stimola ad ampliare la nostra visione e ad avventurarci oltre i limiti angusti della separatività, dell'avidità e dell'egoismo, fino a sentirci parte del “grande noi”. Ci induce ad allargare la nostra empatia e compassione, fino ad includervi tutti gli esseri (compresi quelli che sostengono opinioni diverse o antitetiche alle nostre o che hanno atteggiamenti che possiamo percepire come ostili). Più grande è l'amore, maggiore è la capacità di accorgerci che, al di là delle opinioni, delle culture e delle rivendicazioni anche contrapposte o apparentemente incompatibili, a livello profondo i bisogni degli esseri umani finiscono con il coincidere. Ne troviamo un esempio nella Religione dell'Ultima Lotta, nel passo: «Gli Ascoltatori delle Preghiere, esseri di profondo Amore che ascoltano proprio tutti, credenti e non credenti, persone di fede e persone atee, stolti e saggi, fanatici ed equilibrati, riferivano le principali preoccupazioni e necessità degli esseri umani e non umani che abitano sulla Terra: la loro saggezza è così profonda che, di fronte all’Assemblea, furono capaci di riconoscere la medesima essenza in tutte le preghiere».

Di segno opposto all'amore, c'è il potere-dominio, che di solito ci attira e fa leva sulle nostre debolezze. La ricerca di questo tipo di potere ci blocca la crescita spirituale e ci trascina verso le tenebre, verso i bassifondi della coscienza, mantenendoci separati, in competizione (cioè in guerra) con gli altri e alienati da noi stessi.

Stando così le cose, perché il potere-dominio ci attira?

Chi più ha, chi dispone di più mezzi, chi può dire (cioè imporre) agli altri che cosa fare, sembra in una posizione invidiabile. Chi è soggetto al potere altrui, invece, appare in una posizione sfavorevole, svantaggiata o persino miserabile. Questa è esattamente la visione che il potere-dominio cerca di mantenere e alimentare, allo scopo di essere il principale “oggetto del desiderio” e quindi di diffondersi sempre di più, in modo sottile e indisturbato in tutti i livelli della società, come un virus infettivo.

In effetti, questa del potere-dominio è una vera epidemia, percepibile però solo agli attenti osservatori che hanno svolto uno specifico lavoro per riconoscere questi germi infettivi dentro se stessi. Non a caso, nella Religione dell'Ultima Lotta, compare questa frase apparentemente misteriosa: «Ben conoscevano l’andamento dei tempi e quel germe infettivo che stava dilagando».

(22 agosto 2021)

Pillole di Politica - Quale legge rispettare?

E’ cosa buona rispettare una legge dello Stato se questa è in contrasto con la comune umanità che ci unisce e definisce? E’ cosa buona non rispettarla se ciò comporta le punizioni previste dal legislatore?

Nel mattino del 18 aprile 1917, la città di Motihari (capoluogo del distretto del Champaran Orientale, nello stato federato del Bihar, India) fu teatro di fatti senza precedenti. Diverse migliaia di coltivatori si erano radunati dentro il recinto del tribunale: quando Gandhi fece l’ingresso nella piccola aula delle udienze, aveva al seguito circa duemila uomini che tentarono di farsi strada all’interno. I pannelli di vetro delle porte si ruppero e gli ufficiali non furono in grado di arginare la calca finché Gandhi stesso non venne in loro soccorso.

Gandhi si dichiarò colpevole e lesse al giudice una dichiarazione in cui spiegava le ragioni per cui era venuto in quel distretto e aveva disubbidito all’ingiunzione di partire:

«Sono arrivato nella regione nell’intento di rendere un servizio umanitario per il bene della nazione. L’ho fatto in risposta a un pressante invito a soccorrere i contadini, i quali sostengono di non essere trattati secondo giustizia dai piantatori di indaco. Non potevo dare alcun aiuto senza studiare il problema… Da cittadino rispettoso della legge il mio istinto sarebbe, come è stato, di rispettare l’ordine notificatomi; ma non potrei farlo senza violentare il mio senso del dovere nei confronti di coloro per i quali sono venuto qui. Sento che proprio ora potrei servirli solo rimanendo fra di loro… Non ho seguito l’ordine notificatomi non per mancanza di rispetto per l’autorità costituita, ma in obbedienza alla più alta legge del nostro essere, la voce della coscienza».

Il magistrato avvertì Gandhi che la sua dichiarazione non conteneva una chiara ammissione di colpevolezza. «Non desidero far perdere tempo alla corte e mi dichiaro colpevole», ribatté Gandhi. «Se lei lascerà il distretto immediatamente promettendo di non farvi ritorno, la causa intentata contro di lei verrà ritirata», disse il magistrato. «Questo non può essere», rispose Gandhi. «E non solo per questa volta, poiché farò del Champaran la mia casa anche al ritorno dalla prigione».

Più di un secolo dopo, nella nostra nazione, molteplici voci invocano la disobbedienza civile e denunciano gli aspetti dittatoriali e repressivi di un governo e di un parlamento i cui atti sono giudicati in netto contrasto con la Costituzione Italiana, con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e con la "non discriminazione" tra vaccinati e non vaccinati indicata nel Regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021. Al contempo, altre voci che invece auspicano la realizzazione di una piena dittatura sanitaria mondiale, proprio in questi giorni, augurano una sostituzione dell'attuale governo italiano con un governo militare (qualora non riesca nell'intento di obbligare tutti a iniettarsi i cosiddetti "vaccini", chiamiamoli così in assenza di un termine più appropriato) e, all'estero (in Islanda), c'è chi spera che le attuali repressioni nella società durino almeno altri quindici anni. In vari luoghi di lavoro statali e privati è in programma o è già iniziata l'abrogazione del diritto al lavoro per una specifica categoria di persone. La cosa "strana" è che tutti, da una parte e dall'altra, dicono di fare ciò che fanno per il bene di tutti, accusandosi reciprocamente di irresponsabilità e di falsità. Mah... perché prima di aprire bocca non ci studiamo tutti insieme la storia di Gandhi e proviamo a sintonizzarci con il suo cuore e con la sua fede?

(31 luglio 2021)

Per approfondimenti: "Gandhi", pagg. 177-178, di Yogesh Chadha, traduzione di Mario Prayer, supplemento a Famiglia Cristiana n. 26 del 30 giugno 2002, editore Mondadori, ISBN 9788804473534

Analisi psico-sociale e politico-economica della natura (ovina?) dell'essere umano e della progressiva riduzione del quoziente intellettivo medio

“Own Nothing and Be Happy”, Great Reset, World Economic ForumIn questo video del 31 dicembre 2020, Roberto Quaglia fa un’eccellente panoramica della situazione italiana e globale, mostrando la nuova era della pandemia covid da una prospettiva diversa da quella usuale. Interessanti i continui riferimenti al “great reset”, ovvero ai piani ambiziosi del World Economic Forum per renderci tutti nullatenenti e felicemente ebeti, come approfondito nell'articolo «“Own Nothing and Be Happy”: The Great Reset’s Vision of the Future».

L'incontro annuale del World Economic Forum (WEF) alla fine di gennaio a Davos, in Svizzera, riunisce leader politici e commerciali internazionali, economisti e altre persone di alto profilo per discutere di questioni globali. Guidato dalla visione del suo influente CEO Klaus Schwab, il WEF è la principale forza trainante del distopico "grande reset", uno spostamento tettonico che intende cambiare il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo tra di noi. Il grande reset comporta una trasformazione della società che si traduce in restrizioni permanenti delle libertà fondamentali e nella sorveglianza di massa, mentre interi settori vengono sacrificati per aumentare il monopolio e l'egemonia delle corporazioni farmaceutiche, dei giganti dell'alta tecnologia e dei big data, Amazon, Google, le grandi catene globali, il settore dei pagamenti digitali, le imprese biotech, ecc.

Usando i blocchi e le restrizioni del covid-19 per spingere questa trasformazione, il grande reset viene portato avanti sotto la maschera di una "quarta rivoluzione industriale" in cui le vecchie imprese saranno portate alla bancarotta o assorbite in monopoli, chiudendo effettivamente enormi settori dell'economia pre-covid. Le economie vengono "ristrutturate" e molti lavori saranno svolti da macchine guidate dall'intelligenza artificiale. Ma non preoccupiamoci: secondo questa visione (spinta attivamente anche dal nostro Governo), saremo senza proprietà e felici nella nostra prigione aperta di disoccupazione di massa, dipendenza statale, passaporti sanitari con tracciamento e chip, mancanza di denaro, vaccinazioni di massa e disumanizzazione.

La classe miliardaria che sta spingendo questa agenda pensa di poter possedere la natura e tutti gli esseri umani e di poterli controllare entrambi, sia attraverso la geoingegneria dell'atmosfera, per esempio, sia modificando geneticamente i microbi del suolo o facendo un lavoro migliore della natura producendo cibo finto biosintetizzato in laboratorio. Da non dimenticare anche il progetto di ibridare esseri umani con macchine. Entro il 2030 i nostri cervelli potrebbero essere connessi direttamente con un cloud all’interno del quale vi saranno migliaia di computer. Queste sono le previsioni di Raymond Kurzweil, inventore, informatico e direttore del dipartimento Ingegneria di Google dal 2012 (fonte).

Ma mentre Google vuole aumentare l'intelligenza umana in modo che «il nostro pensiero diventerà per la prima volta il frutto di un ibrido tra elemento biologico e non-biologico», Roberto Quaglia, in questo video, fa un accenno al costante calo del quoziente intellettivo della popolazione. Come scritto in “Perché si parla poco del costante calo del quoziente intellettivo della popolazione(Il Fatto Quotidiano, 28 marzo 2021), si tratta di un calo costante che, oggi, è diventato vero e proprio tracollo, se pensiamo alla percentuale di persone afflitte dal cosiddetto analfabetismo funzionale (si tratta della capacità di leggere un testo, ma senza capirne il senso, né tanto meno saperlo riassumere, spiegare, rielaborare). Le cause di questo tracollo sono molteplici, ma una emerge su tutte le altre: la comparsa di nuove tecnologie digitali che, specialmente nel caso dei più giovani, rappresentano un potentissimo e pervasivo elemento di degradazione delle facoltà cognitive, emotive e relazionali (come asserito nell’articolo indicato). Purtroppo tutto torna con quanto scrissi in “Solitudine e Contesti Virtuali” e “L’era della persuasione tecnologica ed educazione all’uso della tecnologia”. In particolare, nel paragrafo 2.8 di "Solitudine e Contesti Virtuali", scrissi che «se non siamo in grado di trovare soluzione all’invadente presenza della solitudine, stiamo dando ai nostri figli gli strumenti che potrebbero determinare il loro deterioramento psicologico e cognitivo, aiutandoli a sviluppare un senso d’identità falso e deviato, che scandirà il loro futuro. Numerose fonti riportano come la solitudine sia in aumento soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, i quali, secondo la Società Italiana di Pediatria, sono sempre di più soggetti a problemi psichiatrici».

Buona visione di questo messaggio di fine 2020, intitolato “Roberto Quaglia: contro-contro discorso globalista di fine anno”, tutt’ora più che valido a metà 2021 e pubblicato da "Casa del Sole TV", nella sezione "editoriali".

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(15 giugno 2021)

Sul diritto di vaccinarsi, di non vaccinarsi e di critica ragionata all’inutilità e dannosità dei vaccini (per il covid e non solo)

Diritto di denunciare le ingiustizie e le falsità, diritto di non conformarsi al pensiero dominante, dovere di non farsi prendere in giro.

In questo video, Massimo Mazzucco risponde all'esternazione che i "vaccinati proteggono i non vaccinati", argomentando sul perché ciò non è vero.

Il video si intitola "Beppe Severgnini, quanta pazienza con gli ignoranti..."

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Efficacia vaccini covid: 0-9% Pfizer BioNTech, 1% Gamaleya, 1-4% Moderna NIH, 1-8% J&J, 1-9% AstraZeneca Oxford

Combinazione dell'efficacia del vaccino e dei diversi rischi di fondo del COVID-19 tra gli studi:
0-9% per il Pfizer-BioNTech, 1% per il Gamaleya, 1-4% per il Moderna-NIH, 1-8% per il Johnson & Johnson, e 1-9% per i vaccini AstraZeneca-Oxford.

Fonte ufficiale su "The Lancet", dove sono riportate tali stime di efficacia: https://www.thelancet.com/journals/lanmic/article/PIIS2666-5247(21)00069-0/fulltext

PDF della pubblicazione scientifica: covid-efficacia-vaccini.pdf

Dal mio punto di vista, sono percentuali semplicemente ridicole, che rendono ancora più ridicola l'attuale enfasi sulla campagna vaccinale (e sull'obbligo vaccinale) a fronte di cure per il Covid esistenti. Con queste percentuali, si farebbe prima a dire che i vaccini non servono a nulla e che, tra l'altro, trattandosi di terapie sperimentali con effetti non noti, non avrebbero avuto alcun diritto di essere autorizzati (poiché le cure esistono). Il tema della prevenzione (alimentazione, stile di vita e relazionale, ecc.), che sarebbe ancora più importante, non viene mai affrontato. A ciò va aggiunto che, con l'inizio delle vaccinazioni, è anche aumentato il numero di morti (come in Israele e in India), come già documentato. Ho scritto delle cavolate? Forse. Io non ho la capacità di comprendere tutti questi numeri e le varie ricerche, capisco soltanto che c'è molta sofferenza che potrebbe essere evitata. Sono anche consapevole che le fonti di informazione propagano notizie per lo più in netto contrasto con quanto qui asserito, ad es. riportando che in certe nazioni sarebbero diminuiti i morti dopo le vaccinazioni. Ma la narrazione della realtà è costruita sui dati o sono i dati che sono costruiti in funzione della narrazione da veicolare? Forse entrambe le cose.

Non molto tempo fa avevo riportato che l'efficacia degli attuali vaccini Pfizer e Moderna per il covid-19 è tra il 19% e il 29%, secondo i calcoli riportati in un articolo pubblicato nel blog del British Medical Journal (BMJ). Percentuali diverse, ma ancora ridicole.

La scienza è unitaria? No. La scienza è affidabile? Dipende. Le pubblicazioni scientifiche sono affidabili? Gran parte sono fasulle e falsificate, come già documentato. Più che di scienza, in molti casi dovremmo parlare di riciclaggio di informazioni false, come affermato dal direttore della rivista di cui ho riportato l'articolo. Da questo punto di vista, sono costretto a dubitare di tutto, comprese le percentuali di efficacia dei vaccini qui riportate, visto che cito una rivista scientifica smentita dal suo stesso direttore (lo stesso discorso vale per tutte le ricerche scientifiche, il dubbio è d'obbligo).

Comprendere appieno l'efficacia e la reale utilità dei vaccini è quindi meno semplice di quanto possa sembrare, però quando ci sono troppi soldi di mezzo (come in questo caso), è facile intuire che dietro ogni parola può esserci un tentativo di propaganda, manipolazione mentale, capovolgimento della realtà. Possiamo parlare di malattie infettive debellate senza vaccini e malattie create dai vaccini?

Prendendo per buone le stime riportate nella ricerca di Oxford citata all'inizio (ma senza pretesa che lo siano), mi si rinforza la domanda se esista una correlazione tra salute e vaccini: probabilmente sì, ma nel senso opposto a quello dichiarato dai produttori, tenendo conto di tutta la mole di dati già riportati in questo blog. A seconda di come viene espressa la dimensione dell'effetto, potrebbe emergere un quadro abbastanza diverso. Ad es.: nei giovani non vaccinati e in buona salute la probabilità di morire di covid è zero, nei giovani vaccinati e che prima del vaccino erano in buona salute la probabilità di morire a causa del vaccino è maggiore di zero. Quindi, come calcolo costo/beneficio mi sembra abbastanza macabro. A ciò si potrebbe aggiungere che in soli cinque giorni, dal 14 dicembre 2020 al 18 dicembre 2020, ben 3.150 persone sono diventate disabili non più capaci di lavorare a seguito del vaccino anti-Covid (secondo i CDC di Atlanta, cioè i Centri di controllo delle malattie infettive statunitensi, fonte ufficiale governativa, slide 6 di 8).

Le scelte di salute pubblica andrebbero prese con molta attenzione e soprattutto con rispetto più verso la vita e il benessere delle persone comuni che verso le lusinghe del denaro.

Inoltre mi chiedo: senza la tv, sarebbe mai esistita tutta questa paura per il covid e la voglia di vaccinarsi?

A ognuno le sue risposte. La realtà è ambigua, contraddittoria, piena di tante bolle informative in cui è facile rimanere intrappolati. Quest'ultima affermazione vale anche per me, ovviamente, per cui le affermazioni che faccio sono da contestualizzare, non sto portando alcuna verità, ma soltanto seri dubbi.

(21 maggio 2021)

Documentario "Covid: le cure proibite" (di Massimo Mazzucco), un dovere civico guardarlo

Documentario creato e pubblicato da Massimo Mazzucco il 14 maggio 2021, alla pagina: https://www.davvero.tv/byoblu24-1/videos/covid-le-cure-proibite-massimo-mazzucco (e trasmesso in tv, a livello nazionale, da DavveroTV).

Secondo me, guardare con attenzione questa video-denuncia, che contiene tante informazioni preziose e utili, è un dovere civico. Grazie.

In questo documentario sostanzialmente viene dimostrato che:

  1. le cure per il covid esistono;
  2. il nostro governo (e non solo il nostro) non ha mai voluto adottarle perché le case farmaceutiche non le vogliono.

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Scenari dal futuro: campagna di odio e accadimenti del 2025

Non conosco il presente, dubito del passato, tanto meno posso parlare del futuro, se non come un sogno “condiviso”, carico di significati simbolici, all’interno del più grande sogno chiamato “vita”. Un sogno dentro un sogno, quindi. Ho scritto “condiviso” perché, da un certo punto di vista, i sogni individuali non esistono o, per dirla in una maniera forse più comprensibile e accettabile, le eggregore (forme-pensiero) alla base dei sogni sono collettive e trascendenti il livello meramente psichico e corporeo, mentre la loro rappresentazione interna è individuale, in quanto mediata dai simboli provenienti dal proprio vissuto e dalla cultura in cui siamo immersi.

Se questo vale per i sogni onirici e anche per quelli ad occhi aperti, a maggior ragione vale per le visioni, per le profezie e per le esperienze mistiche.

Fatte queste premesse, sicuramente opinabili, stamani stavo guardando il futuro. Da quello che ho fin qui scritto, dovrebbe essere chiaro che lo sguardo a cui mi sto riferendo non è “mio” nel senso di “solo mio”, è piuttosto la partecipazione alla visione di quel che molti stanno vedendo. Senza dimenticare che nelle altre visioni (o percezioni, o sentori, o chiamiamoli come vogliamo) di cui sono partecipe è già presente da tempo la fine dell’umanità così come l’abbiamo conosciuta (la “forma-pensiero”, al di là delle infinite possibili rappresentazioni, è “il mondo sta finendo”, vi rammento la “Religione dell’Ultima Lotta”), quest’altra è temporalmente più vicina a noi, o almeno così sembra, fermo restando che l’anima non ha la cognizione del tempo.

Siamo nell’epoca delle campagne vaccinali, questo lo sappiamo, che già di per sé sono simbolo di auto-boicottaggio (per favore, non chiedetemi di spiegare questo punto). Dopo il grande fallimento, dovuto alla scarsa consapevolezza soggiacente i violenti diktat lesivi della dignità e della libertà degli esseri umani, i quali ben si sono prestati a un masochistico perverso martirio fine a se stesso (già evidente nella contemporaneità e ancor di più prossimamente), ci sarà una grande campagna di odio e di istigazione all’odio. Il potere non può ammettere i propri errori e il totale capovolgimento della realtà perpetrato dalle sue demoniache forze distruttive, non può dire “abbiamo sbagliato tutto, fin dall’inizio”, quindi proietta la sua ombra sui relativamente pochi oppositori rimasti, accusandoli di essere la causa di tutti i guai di questo mondo: in quest’ultima asserzione sto usando il presente perché, sebbene stia parlando del futuro, è qualcosa di già avvenuto.

Potrei aggiungere altro, ma preferisco non farlo: accetto che le cose vadano così.

Ah, scusatemi, quasi dimenticavo. Mentre io mi “permetto” di scrivere semplicemente quel che sento e di riferire quel che vedo, ma senza pretese di conoscenza e con la consapevolezza della differenza tra archetipi universali e loro rappresentazioni individuali, qualcun altro ha un potere divinatorio ragguardevole, visto che riesce a indicare date e luoghi precisi. Questo “qualcun altro”, giusto per fare un esempio, aveva predetto con agghiacciante precisione, e con un anno di anticipo, data e luogo di quanto avvenuto in Italia nel 2020. Negli ultimi tempi, secondo me, troppe persone hanno detto in anticipo cose che non potevano sapere, come se stessero parlando “pilotate” da qualcun altro. Per futura memoria, riporto il video sottostante (andato in onda il 13 gennaio 2021) in cui ci sono le previsioni per il 2025 (fatte da questo “qualcun altro” di cui sopra), con tanto di titoli di giornale che usciranno in quell’anno (nello specifico, nel fotogramma sottostante, c’è un articolo datato 17 ottobre 2025). Però, attenzione, stiamo parlando di un sogno dentro un sogno, come scritto all’inizio.

9 maggio 2021

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