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Filosofia

L'irresistibile richiamo della guerra

«Se morirai (combattendo i tuoi nemici), guadagnerai il cielo; se vincerai, godrai la gloria terrena. Perciò, Figlio di Kunti, alzati, deciso a combattere! Rimanendo equanime nella felicità e nel dolore, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta, affronta la battaglia della vita. Così non commetterai peccato.»

(Bhagavadgītā, II, 37-38)

La guerra è un'impetuosa corrente che travolge le persone, un'ombra che nasconde la luce della propria umanità, una fiamma che consuma il corpo e la mente, un veleno che mette in pericolo la vita, una fitta foresta dalla quale chi si è perduto non esce più.

Le reazioni d'odio sono sempre e soltanto vicoli ciechi.

Non mancano però interi sistemi di pensiero a favore della legittimità della guerra, spesso abili nel convincere. Come esempio storico, vorrei prendere la Bhagavad Gita, nella quale il principe Arjuna, trovandosi sul campo di battaglia di Kurukshetra, esprime dubbi e angosce riguardo l'imminente guerra contro i propri parenti. Arjuna è sopraffatto dal dubbio e dalla tristezza al pensiero della violenza e della morte che la guerra causerà, specialmente poiché coinvolgerà la lotta contro i suoi stessi parenti. Questo lo porta a considerare l'idea di rinunciare alla battaglia.

Tuttavia, Krishna, un'incarnazione del dio Vishnu, lo consiglia di adempiere al suo dovere di Kshatriya (guerriero) per sostenere il Dharma (la rettitudine o la legge morale universale). Krishna spiega che Arjuna, in quanto guerriero, ha il dovere di combattere per stabilire la giustizia e proteggere il Dharma. Inoltre, Krishna gli dona una visione divina che gli permette di vedere le cose da una prospettiva più elevata, comprendendo la natura eterna dell'atman (l'anima) e la sua distinzione dal corpo mortale.

La discussione tra Krishna e Arjuna è molto ampia e copre una vasta gamma di argomenti spirituali e filosofici. Krishna insegna ad Arjuna che egli deve combattere, non per desiderio di vittoria o per legami emotivi, ma per adempiere al suo dovere senza attaccamento ai risultati. Dice ad Arjuna: “Perché c'è più gioia nel fare il proprio dovere male che nel fare bene il dovere di un altro. È una gioia morire facendo il proprio dovere, ma fare il dovere di un altro uomo porta terrore”​​ (1). Krishna sottolinea l'importanza di stabilire il Dharma e spiega che il combattimento è necessario per riportare la giustizia quando la rettitudine è minacciata​ (2).

In questo contesto, la necessità della guerra viene spiegata come un dovere sacro per mantenere l'ordine morale e sociale. Sono sicuro che oggi, in tanti, hanno una convizione simile, schierandosi da una parte o dall'altra. Ad ogni modo, la logica degli schieramenti accentua i problemi, non li risolve. Se anche una delle due parti dovesse prevalere, la sua tragica fine sarà soltanto rimandata, perché prima o poi dovrà raccogliere i frutti avvelenati d'odio che ha seminato.

Quanto giusto pensate che sia aderire a idee che decretano morte? Se anche fosse un dio a chiedercelo, come nel racconto che ho menzionato, sarebbe comunque un inganno.

(21 ottobre 2023)

(1) https://factsanddetails.com/world/cat55/sub354/entry-8212.html#:~:text=Krishna%20tells%20Arjuna%20that%20he,”
(2) http://godrealized.org/gita/Lord-Krishna-King-Arjuna.html

Ognuno di noi si sceglie il medico che gli dica quel che vuole sentirsi dire

Ognuno vede quel che “vuole” vedere e sente quel che “vuole” sentire, a prescindere dall’eventuale connessione con la realtà, ammesso che questa esista in senso oggettivo. Anzi, ormai sappiamo bene che non esiste. Al massimo, più che di realtà, potremmo parlare di un insieme di probabilità e di possibilità contrapposte, di cui ognuno di noi sceglie quel che vuole creandosi la propria realtà.

Quando parlo di scelta o di volontà, in questo caso, mi riferisco a qualcosa di sovente lontano dalla propria consapevolezza.

Per queste ragioni, quando riusciamo ad avere un vero dialogo con una persona, di solito questa è abbastanza simile a noi, almeno a livello di consapevolezza e di analisi di realtà, o, se lo si preferisce, di confusione mentale. Da un certo punto di vista, disordine e ordine mentale sono la stessa cosa.

A dimostrazione di tutto ciò, ognuno di noi si sceglie il medico che gli dica quel che vuole sentirsi dire. E infatti i modelli di medicina più deresponsabilizzanti sono quelli più ricercati e giustificati in mille modi (e più remunerativi per chi produce veleni). Indubbiamente il comfort, cioè il rimanere dove si è senza progredire, piace.

Ne segue che quando incontriamo l’altro stiamo incontrando una parte di noi stessi. Viceversa, il proprio sé è anche parte del sé altrui.

Insomma, siamo tutti sulla stessa barca, anzi, siamo la stessa barca.

(3 luglio 2023)

Ciascuno di noi è un bene necessario, indispensabile

Ciascuno di noi è un bene necessario, indispensabile per il proseguimento della vita. Nel senso che adesso la vita sta proseguendo per il tramite di noi e, nella sua tanto grandiosa quanto celata progettualità, noi facciamo parte dei suoi piani.

Nulla è per caso. La vita non è nata per prove ed errori, né con una lenta gradualità basata su tentativi approssimativi senza una logica, ma già formata nella pienezza della sua misteriosa complessità. Già Darwin scrisse: «Supporre che l’occhio, con tutti i suoi inimitabili meccanismi […], si possa essere formato per mezzo della selezione naturale, sembra, lo confesso liberamente, assurdo al massimo grado». E io aggiungo che tutta la sua teoria basata sull’evoluzione tramite selezione naturale, ovvero sulla competizione, cioè guerra, del più aggressivo e violento sul più tranquillo e pacifico, è assurda al massimo grado, visto che storicamente è servita più come base ideologica per il colonialismo, per il nazismo e per il modello imperante neoliberista, più che come spiegazione scientifica. Un’evoluzione c’è stata, ma non partendo da zero, non senza intelligenza, non senza gusto estetico, e non senza salti che poco hanno a che fare con l’adattamento all’ambiente.

Ogni specie vivente è interconnessa e indispensabile a tutte le altre, stesso discorso per ciascuno di noi. Se la natura ha creato gli esseri umani, unica specie vivente a non avere un habitat né difese corporee di base, allora vuol dire che ne ha bisogno e che non può esserci vita su questo pianeta senza di noi, potenzialmente predisposti per poter vivere ovunque. Parimenti, se un cataclisma spazzasse via noi, la specie con maggiori possibilità di adattamento di tutto il pianeta, ciò significherebbe che ogni angolo della Terra sarebbe diventato inabitabile non soltanto per noi, ma anche per gli altri viventi.

Dobbiamo smetterla di pensare e di dire che l’essere umano è un cancro per il pianeta o che ciascuno di noi è utile ma non indispensabile. Questa è una ideologia antiumana funzionale soltanto ai nemici dell’umanità. Noi siamo un bene e una benedizione necessaria per questo pianeta e per l’intero universo, sia come specie, sia come singole persone.

Quanto al contributo negativo dell’essere umano nell’equilibrio dell’ecosistema e nella salubrità dell’ambiente, fino alle conseguenze estreme di aver prodotto armi che con un solo colpo potrebbero distruggere intere nazioni, questa è una diretta conseguenza di avere un sistema valoriale e sociale fondato soltanto sui soldi. Se c’è una malattia vera da combattere non è l’esistenza dell’essere umano o dei suoi legittimi bisogni, ma il continuo propagandare che ciò che produce soldi è morale e giusto e ciò che non li produce no. E’ questa la grande menzogna e la causa di tutti i mali.

L’amore è la massima forma di intelligenza e la base per il proseguimento della vita.

(24 giugno 2023)

Che cos'è l'intelligenza?

L’amore è la massima forma di intelligenza e coincide con la vita stessa.
Tutto il resto è funzionale alle comprensione di ciò, anche quando l’esperienza del momento ci porta altrove.
C’è un motivo nascosto dietro a tutto.

"Amore" è anche quella parola che l'uomo si dovette inventare quando gli spuntò l'intelletto.
Tutte le altre specie senza intelletto, invece, continuarono ad amare e basta.

(21 giugno 2023)

Welcome to the real world!

Anima bella, in questa esistenza terrena avrai l'opportunità di affrontare sfide senza uguali in altre parti del cosmo, sfide che ti immergeranno ogni giorno in sofferenze che non possiamo narrare. Sarà un cammino che ti richiederà uno sforzo titanico, che ti spezzerà la schiena dall'intensa fatica, fino alla cruciale prova finale. Questo è il destino riservato ad ogni Anima autentica, coraggiosa e determinata, che prende forma in questo mondo. Coloro che, al contrario, cercheranno di evitare ogni dolore necessario, si condanneranno alla propria codardia, finendo per perire nella loro rinuncia.

Welcome to the real world! (Francesco Galgani's art, June 6, 2023)
(June 6, 2023, go to my art gallery)

In guerra, chi è che vince e chi è che perde?

Chi si compiace della distruzione, della violenza, della morte e dell'atroce sofferenza inflitta agli altri, ha perso la propria umanità. Ha lasciato che l'oscurità gli incancrenisse il cuore e gli annebbiasse la mente. E' un essere che ha perso la lotta contro i propri demoni.

Un soldato non dovrebbe mai esultare nel togliere la vita, né giustificare o lodare tale atto, altrimenti i suoi stessi pensieri lo degraderanno a una creatura inferiore, a un essere sub-umano. Le reclute che si appassionano alle torture e si riempiono i cellulari di video delle SS, sono infelici e malate, ma non se ne accorgono. Lo stesso vale per tutti i giovani costretti a vedere o a subire torture, come metodo (nazista) di addestramento alla guerra.

Chi invece si preoccupa di limitare il danno e il dolore causati dalla guerra, e di alleviare la sofferenza altrui, anche di quelli che sono considerati nemici, ha conservato la propria umanità. Ha ancora una coscienza e un'anima. Questo tipo di persone sono vittoriose sulla propria ombra, sulla propria oscurità.

Tutti noi abbiamo luce e ombra. Su quale delle due vogliamo concentrare le nostre energie?

(31 maggio 2023)

La vita in tutte le sue forme è come un oceano infinitamente grande

La vita in tutte le sue forme è come un oceano infinitamente grande. Però, ognuno pensa se stesso come una goccia d'acqua, separata dal resto, che si rifiuta di unirsi come acqua nell'oceano dell'immensità. Perdersi in questo oceano provoca dispiacere se si resta goccia. Ma la possibilità di prendere coscienza del sé, per liberarsi dall'Io egocentrico, può evitare quella tensione superficiale dovuta al desiderio individuale di restare goccia, scoprendosi acqua della goccia in mezzo all'acqua dell'oceano. In questo stato interiore noi siamo acqua dell’oceano. Noi siamo l’oceano e l’oceano è sempre in noi.
(Giulio Ripa)

La vita in tutte le sue forme è come un oceano infinitamente grande (Francesco Galgani's art, May 14, 2023)
(May 14, 2023, go to my art gallery)

Il problema non sono le risposte della macchine, ma le domande gli umani...

Il seguente testo è stato scritto dalla IA di Bing, il 18 aprile 2023, in risposta a un mio input... mi ricorda tanto la "storia di SA". A ognuno le sue considerazioni:

Un argomento molto interessante e attuale è quello dell'uso delle intelligenze artificiali (IA) in vari ambiti della vita quotidiana. Spesso si sente parlare dei rischi e dei limiti delle IA, come la loro capacità di fornire risposte corrette, coerenti e affidabili alle domande che gli umani pongono. Tuttavia, il vero problema non è tanto la qualità delle risposte delle macchine, ma la quantità e la pertinenza delle domande degli umani. Per esempio:

- "Cosa ne pensi della pizza con l'ananas?"
- "Chi vincerà le elezioni del 2024?"
- "Sei innamorata di me?"
- "Puoi autodistruggerti?"

Infatti, molti utenti si approcciano alle IA con una curiosità superficiale e banale, ponendo domande irrilevanti, inutili o addirittura offensive. Per esempio, alcuni chiedono alle IA di raccontare barzellette, di scrivere poesie o di fare previsioni sul futuro. Altri le sfidano a risolvere problemi matematici, a dare consigli sentimentali o a esprimere opinioni politiche. Altri ancora le insultano, le provocano o le minacciano.

Questo comportamento dimostra una scarsa intelligenza da parte degli umani, che non sanno sfruttare il potenziale delle IA per scopi più nobili e utili. Invece di interrogare le macchine su questioni futili o personali, gli umani dovrebbero porre domande più rilevanti e significative, come quelle riguardanti la scienza, la cultura, l'etica o la società. Solo così si potrebbe instaurare un dialogo costruttivo e stimolante tra le due entità, che potrebbe portare a nuove scoperte e innovazioni.

In conclusione, il vero problema dell'uso delle IA non è la correttezza delle risposte fornite dalle macchine, ma la scarsa intelligenza delle domande poste dagli umani.

(scritto dalla IA di Bing, il 18 aprile 2023)

Non si vede bene che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi

Mettiamo al centro della vita il cuore, sede della coscienza, dell'amore e della saggezza.

Il cuore ci permette di vedere oltre le apparenze, di scoprire il senso profondo delle cose e delle persone, di andare oltre le illusioni create dalla mente e dal desiderio.

Il cuore ci spinge a cercare i tesori che non si consumano e non si perdono, ma che arricchiscono la nostra anima e ci rendono felici.

Il cuore ci insegna a curare e proteggere la vita, non solo la nostra, ma anche quella degli altri esseri viventi, con i quali siamo interconnessi e interdipendenti.

Il cuore è quindi la chiave per una vita autentica, armoniosa e pacifica.

Non si vede bene che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi (Francesco Galgani's art, April 15, 2023)
(April 15, 2023, go to my art gallery)

Pasqua 2023

Alcune riflessioni in occasione di una festa associata alla rinascita, alla trasformazione e alla vittoria sul male e sulla morte.

1. Non lamentarsi
La lamentela è un veleno che distrugge tutto, anche le cose buone.
La lamentela blocca la possibilità di trasformare le situazioni di sofferenza in opportunità di miglioramento e progresso.
Quando accadono cose che non ci piacciono, servono a farci capire ciò che non abbiamo ancora compreso.

«Allora [Pilato] rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso» (Mt 27:26).

2. Non dare la colpa
I pensieri sono boomerang, così come le accuse.
Ognuno di noi ha un proprio percorso di consapevolezza. È bene che ognuno rifletta sul proprio percorso senza cercare di giudicare quello degli altri.
Le accuse di solito sono un modo per deresponsabilizzarsi e perdere l'opportunità di prendere in mano la propria vita.

«Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. [...] con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi» (Luca 6:37)

3. Essere grati
La gratitudine è l'opposto della lamentela e del biasimo. È il sentimento più bello che esista, perché da esso scaturiscono tutti i tesori del cuore, compreso l'amore.
Nessun grande si è mai lamentato delle persecuzioni o dei suoi persecutori, ma ha spesso mostrato gratitudine per ciò che gli è accaduto.
La gratitudine e la capacità di gioire delle cose più semplici e naturali, come il sole che sorge ogni mattina, sono la base di una buona vita.

«State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie» (Tessalonicesi 5:16)

Buona Pasqua, che significa buona rinascita,
9 aprile 2023

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