Pasqua 2023

Alcune riflessioni in occasione di una festa associata alla rinascita, alla trasformazione e alla vittoria sul male e sulla morte.

1. Non lamentarsi
La lamentela è un veleno che distrugge tutto, anche le cose buone.
La lamentela blocca la possibilità di trasformare le situazioni di sofferenza in opportunità di miglioramento e progresso.
Quando accadono cose che non ci piacciono, servono a farci capire ciò che non abbiamo ancora compreso.

«Allora [Pilato] rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso» (Mt 27:26).

2. Non dare la colpa
I pensieri sono boomerang, così come le accuse.
Ognuno di noi ha un proprio percorso di consapevolezza. È bene che ognuno rifletta sul proprio percorso senza cercare di giudicare quello degli altri.
Le accuse di solito sono un modo per deresponsabilizzarsi e perdere l'opportunità di prendere in mano la propria vita.

«Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. [...] con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi» (Luca 6:37)

3. Essere grati
La gratitudine è l'opposto della lamentela e del biasimo. È il sentimento più bello che esista, perché da esso scaturiscono tutti i tesori del cuore, compreso l'amore.
Nessun grande si è mai lamentato delle persecuzioni o dei suoi persecutori, ma ha spesso mostrato gratitudine per ciò che gli è accaduto.
La gratitudine e la capacità di gioire delle cose più semplici e naturali, come il sole che sorge ogni mattina, sono la base di una buona vita.

«State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie» (Tessalonicesi 5:16)

Buona Pasqua, che significa buona rinascita,
9 aprile 2023

Darsi pace, essere pace, portare pace

Mentre il mondo si sta preparando ad una grande devastazione senza precedenti, che probabilmente demolirà le fondamenta del vivere così come l'abbiamo conosciuto finora, noi possiamo indirizzare la nostra preghiera, le nostre intenzioni e il nostro agire per essere un “flusso di pace”.

“Ci saranno enormi sofferenze”: questa è la tacita promessa di tutti gli attori coinvolti nel grande conflitto. Secondo me, quello che noi possiamo fare è esserne consapevoli e non aggiungere sofferenze non necessarie a quelle che già ci sono.

Quali sono le sofferenze non necessarie? Sono tutte quelle che non rientrano in quelle di base strettamente necessarie (nascita, invecchiamento, malattia, morte), e che piuttosto derivano dalle nostre nevrosi. In questo caso, per nevrosi intendo tutto ciò che blocca il fluire della vita, tra cui i tanti possibili tipi di egoismi, di avidità, di narcisismo e di depressione, giusto per fare alcuni esempi. In generale, mi riferisco a tutto ciò che crea separazione e distruzione motivate non da necessità o da saggezza, ma soltanto da emozioni tristi e da oppressione dell’umano sull’umano.

Ecco, mentre il mondo per anni, anzi decenni, si è preparato all’ultima guerra, che ha per davvero tratti apocalittici, noi, con serietà e consapevolezza, prepariamoci alla pace.

(31 marzo 2023)

Per non uccidere il vaccino

Non ho commenti da aggiungere al video sotto riportato.
Penso ad altro.
Metto qui questa rassegna stampa del 29 marzo 2023, di cui consiglio caldamente la parte iniziale, solo per futura memoria… prima che si dissolva nel nulla.
Cerchiamo di fare il possibile, ogni giorno, per rendere questo mondo un posto più bello da vivere… prima che tutto finisca.
Non c’è più tempo per litigare, per cercare lo scontro, per voler aver ragione su qualche cosa. L’essenziale è altrove.


fonte: ControCanto 29 marzo 2023, Francesco Toscano, VisioneTV

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