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Richard Stallman

Il bug più serio dei sistemi informatici si chiama "monopolio"

Oggi 19 luglio 2024, Il Fatto Quotidiano riporta che un bug conseguente ad un aggiornamento ha colpito su scala mondiale i computer Windows, causando interruzioni significative a livello globale in vari settori. Le banche, i media e le compagnie aeree come United Airlines, Delta e American Airlines hanno riscontrato gravi disagi, con voli bloccati e ritardi negli aeroporti degli Stati Uniti e in Europa, come quelli di Berlino e quelli gestiti da Aena in Spagna. I mercati azionari di Londra e Milano hanno subito ritardi, mentre emittenti televisive in Australia come Abc e Sky News hanno avuto interruzioni nelle trasmissioni. Anche le ferrovie del Regno Unito e alcuni servizi ospedalieri in Germania sono stati colpiti. Microsoft ha implementato misure di mitigazione, ma persistono problemi di accesso a Microsoft 365 e altri servizi. In Italia, sono stati segnalati ritardi nei voli di Ita Airways e problemi nelle comunicazioni carcerarie.

È probabile che, entro la fine della giornata, tutto sarà già stato archiviato senza ulteriori riflessioni, e che pochi si interrogheranno sulla possibilità che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in questo modo (gregario) di concepire la tecnologia. Gran parte dell'umanità è intrappolata in una relazione di totale dipendenza, se non addirittura di schiavitù, dai profitti di Bill Gates: «Se non usi Windows sei escluso dalla società e non puoi fare nulla!». Lo stesso vale per i suoi vaccini, visto che Bill Gates è il più grande finanziatore dell'OMS e delle politiche vaccinali globali: «Se non ti vaccini, ti ammali e muori!», disse Mario Draghi all'Italia per conto di Bill Gates. Tutto ciò vale anche per la sua intelligenza artificiale (ChatGPT) e per tanti altri suoi progetti, però... prima o poi il pendolo oscilla verso la verità.

Questa situazione solleva questioni cruciali riguardo alle scelte internazionali degli Stati Uniti e delle loro aziende, spesso guidate esclusivamente da interessi economici. Gli effetti devastanti di tali decisioni si manifestano chiaramente in momenti come questo, dove la mancanza di empatia per le persone coinvolte diventa evidente. Se un paziente in un ospedale muore o soffre gravemente perché l'intero sistema sanitario è paralizzato da un aggiornamento di Windows, ai decisori aziendali (di Microsoft, in questo caso) non interessa minimamente. La loro priorità rimane il profitto, non la vita umana. Stesso discorso per i decisori politici di alto livello, che altrimenti non avrebbero permesso questo legame tra software proprietario ed enti pubblici.

Il problema, sia ben chiaro, non risiede tanto nei malfunzionamenti tecnici, che possono accadere a chiunque, ma nella struttura monopolistica dei sistemi informatici. Anche un sistema come GNU/Linux può incorrere in problemi o blocchi, ma la differenza sostanziale sta nella diversità di gestione. GNU/Linux è sviluppato e mantenuto da una pluralità di soggetti, aziende e individui che possono intervenire prontamente. Esistono soluzioni basate su GNU/Linux estremamente stabili e ben collaudate per situazioni mission-critical, grazie a una comunità attiva e diversificata che segue linee guida rigorose e focalizzate.

Al contrario, quando tutto è controllato dall'arbitrio di un'unica azienda, o di pochi grandi aziende, si rischia un fallimento su larga scala. Il controllo centralizzato porta a decisioni unilaterali che possono avere conseguenze disastrose. La dipendenza da un singolo fornitore rende vulnerabili interi settori, come dimostrato dagli eventi odierni.

Immaginiamo un futuro dove tutto sia gestito da un'unica intelligenza artificiale controllata da una sola azienda. Sarebbe un disastro completo, un'apocalisse tecnologica. Un errore, un bug o una decisione sbagliata potrebbero paralizzare il mondo intero, causando danni incommensurabili. La diversità e la decentralizzazione non sono solo preferibili, ma necessarie per la sicurezza e la stabilità globale. GNU/Linux si basa proprio sulla diversità e la decentralizzazione.

L'episodio odierno dovrebbe servire da monito, ma di moniti, in questo senso, ne abbiamo da decenni, già dal tempo di MS-DOS, anzi, prima. E non sono serviti a nulla, per lo meno a livello di politiche sociali. Richard Stallman aveva chiaramente messo in evidenza questi problemi e le sagge soluzioni. Per chi vuole approfondire, rimando al suo libro "Codice libero, pensiero libero", volume 1 (PDF integrale) e volume 2 (PDF integrale).

(19 luglio 2024)

Software libero e intelligenza artificiale: due paradigmi opposti di umanità e disumanità

Mentre il software libero non è mai stato intercettato dai radar dell'informazione dominante, che si focalizzano invece sull'intelligenza artificiale, questa viene presentata come l'innovazione definitiva. Infatti, è più facile che una persona mediamente informata abbia sentito parlare di ChatGPT che non di Richard Stallman o di Linus Torvalds, i pionieri del software libero.

L'intelligenza artificiale è uno strumento di dominio nelle mani di poche multinazionali che ne detengono il controllo e ne determinano le funzioni. Poco importa se genera continuamente informazioni false, di cui nessuno si assume la responsabilità.

La questione della responsabilità dell'intelligenza artificiale e del suo impiego è complessa, sfuggente e ambigua. Forse irrisolvibile e ingovernabile. Infatti, se già oggi non esiste un accordo su chi debba rispondere dei "cattivi comportamenti" o degli errori delle intelligenze artificiali e dei prodotti che le incorporano (automobili, cloud, armi, computer e via dicendo), la comunicazione incessante tra intelligenze artificiali diverse creerà una situazione giuridica e tecnica molto intricata, addirittura inestricabile per quanto riguarda le responsabilità.

Con l'intelligenza artificiale, inonderemo di spazzatura sia Internet, sia le nostre menti, sia, più in generale, le nostre vite. Questi sistemi automatizzati, la cui intelligenza è sostanzialmente falsa, appartengono ai plutocrati e consentono loro di relegare il resto dell'umanità alla miseria sotto il loro potere.

Il software libero è esattamente il contrario. Serve a unire le persone e a dare loro potere. Ma di questo nessuno si occupa, sembra finito nel dimenticatoio. Se qualcuno dei miei lettori vuole una panoramica storica su cos'è il software libero e come è nato, vi suggerisco quest'altro mio articolo: "Differences Between Unix, Linux, BSD, GNU". In particolare, vi suggerisco di approfondire la sezione "Emergence of Free Software Movement and GNU".

(6 settembre 2023)

Lettera aperta a sostegno di Richard M. Stallman

Segnalo una lettera aperta a sostegno di Richard M. Stallman:
https://rms-support-letter.github.io/index-it.html

Sono tra i firmatari. E' bello vedere come un uomo fedele ad un ideale riesca a smuovere i cuori di persone sparse per il mondo.
In qualsiasi movimento ci sono contraddizioni, ma il rispetto per la persona, l'empatia, la libertà di pensiero dovrebbero essere al primo posto.

Anche perché, se non ci fosse la libertà di pensiero, non avrebbe senso parlare di software libero.

Grazie Stallman,
Francesco Galgani,
31 marzo 2021

Stallman 3 - Automotive 0, ovvero: il SOFTWARE PROPRIETARIO è un danno per l'umanità, il SOFTWARE LIBERO la via da seguire

Aggiornamento 6 luglio 2016: «Lo scandalo Volkswagen ha scoperchiato il vaso di Pandora. La presenza dei software illegali, i cosiddetti DD (Defeat Devices) sono solo la punta dell'iceberg di un sistema marcio e completamente appiattito alle richieste dei produttori di auto. [...]» Leggi tutto

Richard Stallman: “Edward Snowden è un eroe nazionale americano” (INTERVISTA)

Intervista con licenza "Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License", di tech.fanpage.it

A Ginevra dove si sta tenendo la prima edizione di SIGEF 2014, il forum internazionale sulla Social Innovation, incontriamo Richard Stallman, il fondatore della Free Software Foundation (FSF). "Edward Snowden è un eroe nazionale americano"

Poesia dedicata a Richard Stallman

Codice libero (dedicata a Richard Stallman)

«Codice libero,
pensiero libero»,
disse il Maestro.

A Sant'iGNUzio
son devoto,
perché della condivisione
m'ha insegnato la passione:

la crociata
per far del software
un grande bene
che sia comune,

è per liberarci
dell'oppressione
di chi vorrebbe un mondo
solo di schiavi...

... e ubbidienti consumatori!

«Il sapere non è mio,
non è tuo,
non è di altri:

è di tutti!»

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