L'impegno di Uninettuno per la pace e l'amicizia tra i popoli

L'Università Telematica Internazionale Uninettuno sta dando un importante contributo per la pace nel mondo e per l'amicizia tra i popoli, di cui oggi c'è un grande bisogno per un futuro comune. In questo blog ho già dedicato alcuni articoli ad Uninettuno, nella sezione “Pedagogia e Formazione Online”, ma questa volta c'è un messaggio in più che meriterebbe di essere compreso e diffuso.

Consiglio la visione del video qui riportato, che contiene l'intervento della prof.ssa Maria Amata Garito, rettore dell'Università Telematica Internazionale Uninettuno, in occasione della sessione di apertura della Conferenza Internazionale dell’EADTU 2016 “The Online, Open and Flexible Higher Education – Enhancing European Higher Education: Opportunities and impact of new modes of teaching”, che l’Università Telematica Internazionale Uninettuno ha organizzato in occasione del suo 10° anniversario. Per informazioni sull'evento, si veda il comunicato stampa: “Istruzione globale per una cittadinanza globale: una risposta alla crisi di migranti e rifugiati”. Per i non udenti, ho trascritto sotto il video le sue parole meglio che ho potuto, inserendo soltanto alcuni omissis quando sono stati pronunciati nomi di persone, città e luoghi che non saprei trascrivere. Il video dell'intera sessione di apertura, della durata di due ore e comprensivo di vari interventi in inglese, è disponibile a questo link: Conferenza-EADTU-2016 (sessione di apertura).

La prof.ssa Garito ha anche presentato il portale di Uninettuno dedicato ai rifugiati:
http://www.istruzionesenzaconfini.it/

Io ero presente alla conferenza. Per me è stato molto bello scoprire cosa sta facendo Uninettuno proprio nel periodo di crisi umanitaria in cui siamo inseriti. Mi sono rimasti impressi il racconto del viaggio di San Francesco in Egitto (che illustra un esempio storico di incontro tra culture diverse), della nascita delle prime università e di come queste fossero attivamente impegnate nel tradurre testi da una lingua all'altra per favorire lo scambio di conoscenza tra culture diverse. La prof.ssa Garito ha sottolineato che oggi, purtroppo, spesso siamo completamente ignoranti della storia e della cultura di altri popoli, con tutti i pericolosi rischi che ciò comporta. Non sono mancati accenni al terrorismo e al proselitismo via web. Uninettuno sta fornendo istruzione universitaria gratuita ad alcuni rifugiati (oltre ad indicazioni per trovare medici e a fornire corsi di lingue). Mi ha toccato il caso di rifugiati siriani la cui Università di Aleppo non esiste più, e a cui Uninettuno sta erogando corsi che erano stati registrati proprio con i loro professori. Da ciò è nata la mia poesia "Studente siriano", che vi invito a leggere. Buona visione del video e/o lettura della sua trascrizione sotto riportata.

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Risorse di felicità umana

Come disse il sociologo Zygmunt Bauman, ci sono enormi risorse di felicità umana che non vengono sfruttate: le relazioni, le famiglie, i quartieri, le comunità, il significato della vita... e invece cosa stiamo facendo?
Il nostro reale bisogno dovrebbe essere di prenderci cura dei nostri cari e di intessere autentiche e profonde relazioni umane... ma oggi le persone danno molta più importanza al loro smartphone che alle persone a loro vicine. Dovremmo riprendere un cammino realmente umano, un cammino fatto di reciproci ascolto, comprensione, valorizzazione.

Oggi le persone sono più devote a Facebook, Whatsapp, Instagram, Twitter e simili, di quanto lo fossero gli antichi per gli dèi e le forze sovrannaturali... però i social non sono buoni, nemmeno quando vengono usati a fin di bene, visto che ormai sono diventati uno strumento per reprimere sul nascere l'esercizio delle libertà democratiche (anche nei paesi cosiddetti democratici).

Suggerisco di guardare questo video con attenzione, dopodiché sarà ancora più chiaro il senso della poesia in calce.

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Senza volto

Nelle illusioni
d'un tempo cronofagico,
tinto d'isolamento
in un continuo fluire,

andiamo e veniamo
senza un incontro vero,
senza mai approfondire
i perché del nostro divenire.

Nella densa foschia
ci muoviamo,
ci sfioriamo,
a volte persino amiamo,

ma il capo è mascherato,
verso terra inclinato,
e nel volto che davvero abbiamo
non ci guardiamo.


(Francesco Galgani, 26 ottobre 2016)

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