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Conosciamoci - Un incontro interreligioso

Gesù è mai esistito? Miti, credenze e racconti relativi a "salvatori" morti e resuscitati

tratto dal capitolo 4 di "Resurrezione Reincarnazione - Favole consolatorie o realtà? Una ricerca per liberi pensatori", di Mauro Biglino, Uno Editori

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Zoroastro

Lo zoroastrismo prevedeva la resurrezione corporale dei morti a seguito di un giudizio finale esercitato da Dio. Il dio Mazda opera tramite lo Spirito Santo, di cui è Padre; ha come nemico uno spirito malvagio, signore delle tenebre, che si è ribellato così come il Satana della religione cristiana.
Il mondo deve attraversare tre ere: la creazione iniziale, il mondo presente, in cui il Bene e il Male si contrappongono, e l’era finale, in cui Bene vincerà sul Male, grazie all’intervento di un Saoshyant (“salvatore”), nato da una vergine della stirpe del profeta Zoroastro, che risorgerà dalla morte per costituirsi giudice alla fine dei tempi.
Zoroastro fu probabilmente il primo a predicare la resurrezione dei morti nel giorno del giudizio universale, quando l’uomo sarà chiamato a rispondere della sua condotta.

Osiride

Osiride, dio egizio, viene ucciso dal fratello Seth e successivamente riportato in vita. Il mito egizio narra che Osiride ha portato la civiltà agli uomini, insegnando loro come coltivare la terra e produrre il vino e per questo era molto amato dal popolo. Seth, invidioso del fratello, cospirò per ucciderlo: lo fece entrare con l’inganno in una cassa e la gettò nel Nilo facendolo annegare.
Iside, con l’aiuto della sorella Nefti, riportò Osiride alla vita ma Seth riuscì a ucciderlo una seconda volta, fece a pezzi il suo corpo e nascose le parti in luoghi diversi. Iside trovò i vari pezzi e lo riportò in vita. Successivamente Osiride andò negli inferi per giudicare le anime dei morti e tornerà sulla terra dei vivi per governare in eterno e con lui si affermerà la vittoria definitiva del Bene sul Male.

Attis

Attis, divinità siriaca, muore e risorge in occasione dell’equinozio di primavera. Molte sono le leggende relative a questa divinità e molte sono anche le analogie con il cristianesimo. Attis nasce il 25 dicembre dalla Vergine Nana; nel “Venerdì nero” viene crocifisso a una pianta; scende nel mondo sotterraneo e dopo tre giorni risuscita, il 25 marzo. Egli era definito sia “Figlio divino” che “Padre”. Il suo corpo veniva mangiato come pane dai suoi adoratori e i suoi sacerdoti erano eunuchi per il regno del cielo. Chiamato anche “Figlio unigenito”, era considerato il salvatore ucciso per la salvezza dell’umanità. Come salvatore era adorato dai frigi, che lo rappresentavano legato (o inchiodato) a una pianta, ai piedi della quale c’era un agnello. Apollo di Mileto narra che «era un mortale secondo la carne; saggio in opere miracolose. Ma, arrestato da una forza armata per ordine dei giudici caldei, subì una morte resa amara da chiodi e pali.»

Mitra

Mitra, divinità persiana, muore e risorge. La religione cristiana avversò sempre il mitraismo come il concorrente più pericoloso.
Va rilevato che il mitraismo condivideva con il cristianesimo molti elementi: dalle origini mediorientali alle lustrazioni (battesimo), dalla resurrezione dei morti alla coincidenza della celebrazione della natività fissata il 25 dicembre, in concomitanza con il solstizio d’inverno, da entrambe le religioni.
Una delle leggende riguardanti la nascita di questa divinità, che si fa uomo per salvare il genere umano sconfiggendo il male, narra che il dio decide di venire al mondo incarnandosi nel ventre di una vergine, e vede la luce in una grotta.
Mitra abbandonò infine il mondo terreno per tornare in cielo 33 anni dopo essersi incarnato.

Quetzalcoatl

Il dio piumato tolteco Quetzalcoatl era considerato simbolo di morte e resurrezione dagli aztechi, che ne attendevano anche il ritorno in un tempo futuro. Come Osiride, questo dio portò saggezza e conoscenza, introdusse le pratiche agricole e le leggi, il calcolo matematico e l’uso dei calendari.
Quetzalcoatl visse un episodio che ricorda lo scontro tra le divinità egizie: ebbe un duro scontro con il dio Tezcatlipota al seguito del quale decise di andarsene, promettendo che sarebbe ritornato.

Dioniso

Il dio greco Dioniso muore e risorge ogni anno all’equinozio di primavera. Secondo Esiodo il dio viene fatto a pezzi dai Titani, che lo divorano, ma egli risorge. Le baccanti, sue sacerdotesse, divorano animali ed esseri umani perché nelle carni crude è presente proprio questa divinità che muore e risorge, e, sacrificandosi e donandosi agli uomini, fa continuamente morire e risorgere chi si unisce a lui.

Atahualpa

La religione inca afferma la resurrezione dei morti, almeno per gli imperatori: lo stesso Atahualpa affronta con coraggio gli invasori europei e la morte, certo com’è della sua futura resurrezione.

Il Libro egizio dei morti

Il Libro egizio dei morti è stato scritto per fornire al defunto risorto nell’altro mondo indicazioni utili al raggiungimento di un paradiso di beatitudini, peraltro molto simile a quello cristiano. È una raccolta di testi funerari di epoche diverse, contenente formule magiche, inni e preghiere che, per gli antichi egizi, guidavano e proteggevano l’anima (Ka) nel suo viaggio attraverso la regione dei morti.
La conoscenza di questi testi doveva garantire all’anima la certezza di sconfiggere i demoni che le ostacolavano il cammino e di superare le prove poste dai 42 giudici del tribunale di Osiride. In particolare il testo doveva servire a preparare la testimonianza sulla sua condotta in vita, che il defunto doveva fornire. Quando il defunto compariva davanti al tribunale di Osiride, si discolpava con una serie di formule che sono curiosamente richiamate dai dieci comandamenti forniti da Mosè al popolo ebraico nel corso dell’Esodo; tra le altre cose l’anima diceva infatti:

«Non ho ucciso uomini, non ho detto il falso, non ho rubato, non ho commesso cattive azioni, non ho bestemmiato il nome del dio, non ho fatto l’amore con la donna di altri...»

Per facilitarne l’utilizzo, il papiro era posto nella tomba, o direttamente nel sarcofago, assieme a tutto ciò che era ritenuto utile per il viaggio dell’anima.

Kechari mudra

Lo yoga tantrico conosce una pratica che si chiama Kechari mudra, attraverso la quale l’adepto raggiunge uno stadio di morte apparente da cui successivamente viene richiamato in vita. Kechari mudra significa “chiusura della lingua” e la tecnica consiste nel far assumere a questo organo una posizione dalla quale può solleticare la parte molle del palato con un movimento ritmico e continuo, capace di stimolare le ghiandole poste nella regione cervicale e aumentare la produzione di determinate sostanze chimiche, in grado di agevolare la percezione di realtà sottili.
Particolarmente interessata dagli effetti della tecnica sarebbe la ghiandola pineale, con relativa secrezione di una sorta di fluido contenente la serotonina, precursore delle endorfine. Uno degli effetti di questa pratica pare essere la dilatazione delle percezioni, l’arresto delle attività mentali e il conseguimento di uno stato di abbandono totale, simile appunto alla morte.
Tutte le forme iniziatiche di spiritualità conoscono pratiche simili (egizi, esseni, indu, ecc.).

Il Messia risorto giudaico

Nello stesso ambiente giudaico, poi, l’idea non era nuova. All’Israel Museum di Gerusalemme si trova una tavola di pietra, scoperta nei pressi del Mar Morto, su cui si trovano circa novanta versi in ebraico che narrano la storia di un Messia che sarebbe risorto tre giorni dopo la sua morte. L’elemento curioso, e importante, è che la tavola risalirebbe a un’epoca antecedente alla nascita di Gesù, e quindi non si riferisce a lui...
La resurrezione dei morti è dunque un argomento molto complesso, articolato, assolutamente non univoco nella presentazione e nella rivelazione; argomento che ha subito continue elaborazioni e riscritture alla luce degli eventi e delle attese fideistiche delle varie comunità distribuite tra la Grecia e il Medio Oriente.

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The Religion of the Last Struggle

Also available in Italian

In the Temple of Life, the masters of humanity were gathered together. There were all men and women of great spiritual stature and in direct contact with Universal Wisdom, who have given precious and sacred teachings to the beings most in need of help over the millennia. All other celestial beings know them as the "friends of human beings." Some of them are very well known and have left a significant following. Of others, little is known. Of others still, the memory has been lost. Yet all of them, in the great Assembly called with urgency, know each other. All of them have left a deep and indelible trace in the history of humanity. Some were prophets, others founders of religions, others philosophers, others scientists, and still others ordinary people, even of humble condition, but with an immense Love. In the great Assembly, each spoke their language and wore their time clothes, yet they understood each other.

The Great Assembly had been convened to discuss what to do. In the Temple of Life, angels and demons, each one for their function and knowledge, continuously reported what concerned the most lost beings in the universe: humans. The Prayer Listeners, beings of deep Love who listen to everyone, believers and non-believers, people of faith and atheists, fools and wise, fanatics and balanced, reported the main concerns and needs of human and non-human beings living on Earth. Their wisdom is so deep that they could recognize the same essence in all prayers in front of the Assembly.

There was a mixed atmosphere of tension, anger, concern, disappointment, compassion. The masters of humanity, the friends of human beings, were well aware that their teachings had been twisted and reshaped by a long and sinful tradition. Still, they would never have imagined such a devastating and dramatic situation. They knew well the trend of the times and the spreading infectious germ. The last century seemed to be the beginning of human beings' individual and collective Apocalypse because of their dirty minds and poisoned hearts. A severe and robust clarification addressed to all people of every culture and place on Earth was necessary, this time with a single voice.

A voice asked what they foresaw. The masters of humanity looked at each other. Then the common concern was expressed in verse:

Without air they cannot breathe,
without the Internet cannot
even think anymore.

Everything connected to everything,
in a grand artificial intelligence,
capable of everything,
except for the essential.

It's a tremendous infernal machination.

Technology is their creed and their trust,
bitter fruit of a science without orientation,
that has lost discernment of ethics,
sad slave of a neoliberalism source of perversion:

limitless their disappointment,
when it will happen
the great failure.

On that day, they will realize that they have lost everything,
dignity and freedom will be meaningless words,
the fallacious algorithms will no longer be of help,
but only an obstacle to their livelihood.

Nourished by unreality, incapable of affection,
they will no longer know what is alive,
nor what is an illusion
of the deceitful intellect.

Then a basaltic flow,
to start all over again.

Everyone fell silent. The basaltic flow evoked the individual and collective Apocalypse.

The countless sufferings of human and non-human beings on Earth were all in their hearts. In their own way, each had spoken for the peace and safety of all living beings in the manner most appropriate to their time and place. Yet they had not been understood: people have attributed not spoken words and not happen deeds to them. They were seeing the beings of the Earth drowning in a sea of suffering, without humans being able to distinguish what was more urgent for their good and what was procrastinating, what was necessary and what was superfluous, what was true and what was false.

The more time passed, the more chaos reigned supreme on Earth. The great deceiver and thief of life, the Demon King, had taken possession of the most influential men and women on the planet, including religious leaders and political leaders, as well as sending his army to occupy the mass media, schools, universities, and some of the places of science. He had managed to penetrate deeply into the individual and the collective unconscious. He succeeded in making people believe the great lie that the sum of everyone's selfishness can lead to happiness. He even brainwashed humanity with the great lie that Mother Nature is based on competition (i.e., war) rather than collaboration (i.e., inter-being, inter-dependence, co-evolution).

After listening to the angels, the demons, and the Prayer Listeners, the Universal Wisdom asked the masters present in the Assembly, who were the expression and will of the same Wisdom that addressed them, what human beings considered essential for themselves, what the most lost people deemed fundamental for their living.

In turn, they began to answer, but sometimes the words became agitated, and the speeches overlapped. The answers started to become long and articulate. Until someone dared to pronounce the Great Blasphemy: at that point, a great thunderbolt of anger and resentment frightened everyone, the sky turned from bright to black, and then only silence remained. The Great Blasphemy was the phrase "mors tua vita mea," the foundation of neo-liberalism on which most people on Earth base their lives.

Gradually the light began to return. The Assembly, who had remained silent, understood that they had mentioned the worst problem of their human friends.

Then the Universal Wisdom said: «There is too much unnecessary suffering and too much stupidity that generates it. When you have had the opportunity to express yourselves among other people, you have done so by reporting what I suggested. I have made revelations through my envoys more than once, but few people today are ready to understand because there is too much confusion, too much distraction. The grip of the needs imposed by the Demon King is too firm. There is too little Love for Life. The bewilderment and the lack of meaning of existence are too strong.

People today live in the "learned" inability to Love, learned from their false teachers, false parents, false friends, and false leaders. Human beings are complete, perfect, and divine, but they feel incomplete, wrong, and often turn into hell the most beautiful and marvelous things they have. The most insane, perverted, and seriously ill people exalt transhumanism or post-humanism: they are the most incapable of loving and rejoicing in life. They have infinite gifts, yet they are often ungrateful and blasphemous.

Today's religions fail in their primary objective, exchanging gold for stones, the necessary things for the not needed, and spending rivers of words on trifles and not a single word on the only noble and urgent truth and necessity. Now I would like you to make a unanimous statement, because today's religions and philosophies serve the worst demons when they deviate from their primary goal and their one actual teaching, which is: "Kill the urge to kill, do not create unnecessary suffering, feel part of the Great Life that unites everything and rejoice in it, with gratitude and respect." Any religion or philosophy that fails to say this and does not put it first is a grave offense and blasphemy. Likewise, any religion or philosophy that educates the human being to kill the urge to kill, not to create unnecessary suffering, and to feel part of the Great Life that unites everything, rejoicing in it with gratitude and respect, is a true religion and philosophy. This is the last chance, the last struggle before everything is destroyed.

Now express yourselves, then the Listener of the Assembly who is seeing and hearing all this, participating in the Assembly as in a vivid dream that sleep is not, will transcribe it and report it to others. What you say will be the foundation of a new religion that will bring all religions together by directing them to the essential. And, at the same time, it will be a religion that will deeply respect and accept as valid every other existing religion that is in agreement with what you will say.»

The Universal Wisdom, which in the various times and places known to human beings showed up under different names and forms, had expressed itself. The order was clear.

The friends of human beings, masters of humanity, discussed and quickly agreed on the essentials. They knew how to precisely distinguish what is true from what is false, what is urgent from what is not. Each one continued to speak in their own language and express themselves according to the symbolism of their culture, yet they understood each other because the heart that animated them was the same. The answer was:

«The foundation of the "Religion of the Last Struggle," aimed at the salvation not only of human beings but of the entire Planet Earth and in accord with Mother Nature, is as follows. Many already embrace this creed and live it. The following words are the ones that every human being who is sane in mind and heart or aspires to heal to become sane again will have to engrave in their lives.

Foundation of the Religion of the Last Struggle

We are in a terminal, apocalyptic period because the violence and dullness of human beings have become unsustainable for all living species on the planet. Let's face it peacefully, doing our part in a direction that goes towards the planet's salvation, a living whole of which we are part. For this reason, we choose as our top priority to be vegan and not to establish dominance over other people.

Food is holy because life is holy, but food produced by violence, contempt for life, and massacres is poison for us. After unspeakable torture and genetic manipulation, the food produced by killing the same number of land animals every three days as many people killed by all the criminal wars of human history (619 million) is poison. A so potent poison that it will condemn us to have nothing to eat in the end. Even the seas and oceans are suffering like terminal patients and, in their silence, are crying out for our help because with the current trend of fishing activities, by 2050, they will have no more life to host.

We deny the right, the power, the authority, and the dominion of which the human ego has often arrogated to itself over the weakest, considered inferior, for the sole purpose of endorsing its perverse aims, justifying every environmental devastation and every massacre of people, in other words justifying its own self-destruction.

In addition to being against our health, already compromised by human activities that made much of the planet unlivable, this consumption means collaboration towards our extinction. That's why we reject the consumption of animals and their derivatives as aberrant. We also perceive as abhorrent the continuous misinformation aimed at distracting us as much as possible from the urgent need for inner, family, social, political, and economic changes that strive to respect life and the salvation of humanity. Similarly, we refuse to identify with any form of spirituality, philosophy, and religion that, while preaching the good, does not warmly invite us to sober consumption, veganism, not to make us accomplices of the continuing brutal massacres.

Our world has become an empire of suffering at the hands of psychopathic multinationals who are only interested in profit. Like a lighthouse that shows us the way through the stormy and devastating night of humanity, we consider non-violence, correct information, and not feeling superior to anyone as the only direction to take. We believe that the moral progress of a people goes hand in hand not only with the way people relate to each other but also with the way animals and territory are treated and protected. Aware of our limits and our shadows, we are committed to this. Aware of the unequal struggle against a way of thinking and acting rooted in all levels of society and even in our individual and collective unconscious, we commit ourselves to keep our Love for life strong and act accordingly.

Courage and intellectual and moral gifts will support us. The power of the word that frees us from sadness and daily burdens is our way of life. Love is our faith.

Thank you.»

Thus expressed the Assembly that established the Religion of the Last Struggle following the invitation of Universal Wisdom. This religion has no leaders, no hierarchies, no further teachings beyond this one. Any future deepening will be such only if following the foundation.

A place of worship is any place on Earth. Prayer, atheist or religious, is as the practitioners prefer, as long as it is in accord with the foundation of the Religion of the Last Struggle.

The textual or multimedia material to be studied, at the free choice of the practitioner, is preferably that which can enhance one's understanding of self, Life, and Mother Nature.

Faithful practitioners of this religion are all those who recognize themselves in its foundation and who sincerely consider it a priority. Practitioners are strongly urged not to misjudge non-practitioners, detractors, or those who offend, despise, or deride the Religion of the Last Struggle. The sincere and constant daily application in actions and way of life of the Religion of the Last Struggle will be worth more than any talk and the only way to wipe out the evil demons that attack it. Today's demons are very skilled at persuading with words, adept at making lies seem real, and have allies everywhere, so let's be careful.

All of us practitioners are urged to always keep a spirit of research that sweeps away all the lies the Demon King has indoctrinated us. The spirit of research is the only antidote to both non-knowledge and fanaticism. For any doctrinal or philosophical doubt, each of us is invited to address directly to the Universal Wisdom without intermediation because each of us is part of it, and it will manifest itself to them in the most suitable form. For every scientific and theoretical doubt, each of us can constantly increase their awareness of this holy life practice through serious study, guided by: the spirit of research, compassion, gratitude, willingness to discover new things, courage to set aside old ideas, and dialogue with people from whom we can learn. For any methodological doubts and other difficulties, each of us can turn to a skilled physician who shares the same faith expressed by the Religion of the Last Struggle and who is seriously trained and knowledgeable.

The symbol representing the Religion of the Last Struggle is called "Pucio." It can take many artistic forms at the free choice of practitioners and means "Love and Care for Life." An example of Pucio is the "Loving Hand" of the following picture:

Loving Hand (Pucio, Religion of the Last Struggle)

The Assembly Listener,
March 28, 2019

Моим друзьям, живущим в России, Украине и других местах

I can't spread this message to every place and every language, but we can do it together.

Если вас трогает красивый закат, значит, вы мой друг.
Если вы спрашиваете себя, что хорошего вы можете сделать для людей, которых вы встречаете, то вы - мой друг.
Если вы не испытываете ненависти к тем, кто причиняет вам вред, то вы - мой друг.
Если вы видите Бога в каждом живом существе, то я благодарю вас.

Якщо тебе зворушує прекрасний захід сонця, то ти мій друг.
Якщо ти думаєш про те, що ти можеш зробити для людей, яких зустрічаєш, то ти мій друг.
Якщо ти не ненавидиш тих, хто завдав тобі болю, то ти мій друг.
Якщо ви бачите Бога в кожному живому, то я вам дякую.

Se vi estas kortuŝita de bela sunsubiro, tiam vi estas mia amiko.
Se vi scivolas, kian bonon vi povas fari por la homoj, kiujn vi renkontas, tiam vi estas mia amiko.
Se vi ne malamas tiujn, kiuj vundas vin, tiam vi estas mia amiko.
Se vi vidas Dion en ĉiu vivanto, tiam mi dankas vin.

如果你被美丽的夕阳所感动,那么你就是我的朋友。
如果你问自己,你能为你遇到的人做什么好事,那么你就是我的朋友。
如果你对那些伤害你的人不感到仇恨,那么你就是我的朋友。
如果你在每个生命体中都看到了上帝,那么我感谢你。

美しい夕焼けに感動したなら、あなたは私の友人です。
出会った人にどんないいことができるかと自問すれば、あなたは私の友人です。
もし、あなたに危害を加える者に憎しみを感じないのであれば、あなたは私の友人である。
もし、あなたがすべての生き物の中に神を見ているならば、私はあなたに感謝します。

If you are moved by a beautiful sunset, then you are my friend.
If you wonder what good you can do for the people you meet, then you are my friend.
If you do not feel hatred towards those who hurt you, then you are my friend.
If you see God in every living thing, then I thank you.

Se ti commuovi di fronte a un bel tramonto, allora sei mio amico.
Se ti chiedi cosa puoi fare di buono per le persone che incontri, allora sei mio amico.
Se non provi odio verso chi ti fa del male, allora sei mio amico.
Se vedi Dio in ogni essere vivente, allora ti ringrazio.

(9 marzo 2022)

Un'analisi profetica (e vista dal futuro?) del presente

Nel video seguente (fonte), Piero Cammerinesi guarda al presente, alla contemporaneità, al primo anno di coronavirus, con uno sguardo che, seppur parziale (come parziale è ogni punto di vista), mi ha colpito positivamente perché spiega, in una maniera che guarda al senso comune ma va al di là di esso, alcune delle questioni che stanno alla base della profezia e delle indicazioni contenute nella Religione dell'Ultima Lotta. In realtà tale profezia tocca anche altre questioni di cui Cammerinesi non parla in questo video, ma ciò che lui dice sarebbe già sufficiente per mettere in seria discussione la narrazione del presente, il modo con cui si costruisce una morale e le relazioni con se stessi, con la natura, con i coinquilini umani e non di questo pianeta, con l'aberrante scienza e tecnologia del presente e con gli insegnamenti del passato. Sostanzialmente, sento di concordare con tutto quello che Cammerinesi qui espone, pur nella consapevolezza della parzialità di tale sguardo.

Da parte mia, avrei ulteriormente approfondito indagando gli aspetti più problematici, cioè le "cause". Il video, infatti, si conclude con queste parole: «E' evidente che noi andiamo incontro a questa situazione. Tutto quello che ci troviamo oggi davanti è l'effetto di quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare, esclusivamente per ingordigia, per un senso di dispregio totale per il vivente, e con un concetto materialista e avido nei confronti della Terra. Quindi, l'uomo, sostanzialmente, andrà in questa direzione e non potrà fermarsi se non cambieranno le cause».

Appunto, le cause. Una delle questioni che potrebbero lasciare più sbigottiti, secondo me, è la "necessità" di ciò che sta accadendo, del cammino dell'umanità verso l'autodistruzione. «Questa è l'ultima possibilità, l'ultima lotta, prima che tutto venga distrutto», così disse la Saggezza Universale e queste parole riecheggiano spesso dentro di me, insieme a tutte le altre parole contenute nella Religione dell'Ultima Lotta. Tale necessità è una diretta conseguenza della mancanza di consapevolezza. Solo un salto di consapevolezza coscienziale, che di solito passa attraverso il dolore, può cambiare le "cause" dell'agire umano. Senza esperienza, non c'è consapevolezza, e senza consapevolezza nulla può essere cambiato.

Buone riflessioni,
30 aprile 2021

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L'ultima religione

Siamo nel tempo dell'Ultima Religione, di fronte a cui le grandi religioni storiche hanno ceduto o stanno mostrando forti segnali di cedimento e che, ideologicamente, è l'esatto opposto della Religione dell'Ultima Lotta, la cui profezia e i cui severi ammonimenti, oltre ad essere passati inascoltati, sempre di più sono manifesti nella realtà quotidiana e globale (a proposito, suggerisco di confrontare la profezia con questo video intitolato "Credito Sociale: il prossimo incubo in arrivo dalla Cina?", tratto da Speakers' Corner, fonte).

Il 2020 è stato l'anno del dio Covid, cioè l'inizio dell'era delle pandemie infinite, ideologicamente funzionali alla disgregazione dell'essere umano e in particolare della sua Anima. Nel grande teatrino dell'esistenza, ognuno fa la sua parte: un virus non ha, né può avere, tutto il potere che gli è stato conferito dalla nostra volontà interna (di cui quella esterna fa da specchio). Stesso discorso per i vari dittatorelli al potere nelle varie parti del mondo (Italia compresa), le cui menti sembrano "addotte" da una volontà unica disumana (nel senso di attivamente "contraria a" e "distruttiva di" tutte le fondamenta del buon vivere sociale) o, nel senso più letterale di "adduzione" (che significa "interferenza aliena"), semplicemente non umana (e quindi assoggettata a interessi diversi da quelli del bene comune della collettività umana): anche in questo caso, la realtà esterna (il potere dispotico e distruttivo) fa da specchio alla nostra realtà interna. I demoni esterni traggono potere dai nostri demoni interni. A tal riguardo, potrebbe essere interessante questa lettura: Dante ed i demoni: l'energia che si nutre di energia. «Dante mostra a tutti noi le conseguenze – non solo spirituali, ma anche fisiche – delle emozioni negative, parlando di corpi squartati, malati, mutilati. In questo disastro sono sempre presenti, a vario titolo e con diversa funzione, i demoni, che spingono l’uomo alla depravazione, alla rovina e fanno di tutto per mantenerlo in quello stato solo per assicurarsi una quasi inesauribile riserva di cibo. Il Poeta non dice il perché i demoni facciano questo, ma è chiarissimo nel dipingere una situazione in cui gli esseri inorganici, se non dominati, provocano la rovina dell’umanità».

Il video seguente (fonte) è così presentato:

La Fratellanza globale, il Buonismo globale, la dea Salute, l’ecologismo radicale, il sogno di un mondo trans-umano e, in definitiva, anti-umano.

Una religione che si impone oggi ma che viene da lontano.
Un processo – iniziato molto tempo fa – che giunge a compimento anche a causa della pandemia, agli investimenti di imprenditori a livello globale, alla resa della Chiesa.

Questo libro descrive in maniera chiara, approfondita e documentata la storia di questa evoluzione – da Malthus a Singer, da Casaleggio all’OMS, e illustra gli scenari della rivoluzione del 2020 che si prefigge di realizzare un distopico mondo nuovo.

Gianluca Marletta – Paolo Gulisano
L’ULTIMA RELIGIONE.
DALL’EUGENETICA ALLA PANDEMIA: L’ALBA DI UNA NUOVA ERA?
Ed. Historica

"Per capire – o anche solo per cercare di intuire – cosa sta succedendo e cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro, è forse necessario tornare indietro nel tempo ben prima degli ultimi mesi: tornare alle “fucine” di quel pensiero dominante che oggi imperversa nel mondo."

Buon visione, buon ascolto e soprattutto buone riflessioni. E' questo il mondo che vogliamo contribuire a realizzare?

Francesco Galgani,
20 gennaio 2020

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Fede positiva?

Tutti abbiamo una fede, nel senso di fiducia in qualcosa che prescinde da qualsiasi dimostrazione razionale. Anzi, visto che quasi nulla è dimostrabile nella sua verità o falsità, ne segue che siamo guidati fondamentalmente da "credenze", nel senso più neutrale e non giudicante del termine.

I nostri pensieri sono costruiti sulle nostre credenze (e non solo su quelle personali, ma anche su quelle collettive), oltre che sulle nostre esperienze, sul nostro vissuto, sulla nostra biologia, sulle circostanze del momento e su altri condizionamenti. Il nostro punto di vista è necessariamente ego-centrato, cioè centrato su di noi, non potrebbe essere altrimenti: dove si trovano i nostri occhi fisici? Appunto, dentro di noi, ed è da lì che cominciamo a vedere l'esterno, con un punto di vista soggettivo che non potrà mai coincidere con i punti di vista altrui, fatte salve tutte le capacità di astrazione proprie della nostra specie.

Le parole derivano dai pensieri (nel migliore dei casi, nel senso di pensieri che provano a discernere la realtà), ma sono parole che hanno senso? A volte le nostre parole non sono guidate dal pensiero, ma da altro. Se le nostre parole non hanno senso, se parliamo tanto per parlare, possono essere parole dannose. Se parliamo con una fede negativa nella vita, alimentiamo la nostra sventura; se parliamo con una fede positiva nella vita, al contrario alimentiamo la nostra fortuna. Nulla è a caso e i nostri pensieri possono essere profezie auto-avverantesi. Le parole sono importanti ed è proprio per questo che vanno legate all'azione, altrimenti diventano parole svuotate di significato. Lo stesso vale per le parole che compongono le nostre preghiere.

In ogni cosa ci sono sia gli aspetti di luce, sia quelli di ombra, quelli di speranza e quelli di disperazione, quelli animici e quelli egoici. Cerchiamo di guardare gli aspetti di luce, con una fede positiva nella vita. Il buddismo, e in particolare Nam-myoho-renge-kyo, ci aiutano a sviluppare tale fede positiva. Se la sorgente dei nostri pensieri sgorga da una simile fede, il ruscello della nostra vita sarà pieno di gioia di vivere.

Nam-myoho-renge-kyo,
Francesco,
21 giugno 2020

La gioia è il sentimento della realtà

Simone WeilSimone Weil, filosofa, mistica e scrittrice francese, ha affermato che: «La gioia è il sentimento della realtà». Questa sua asserzione si trova in "Sul tema del caso - Dai Quaderni (Simone Weil)". Precisamente:

[...]

204 La nozione di CONDIZIONE DI ESISTENZA È PER NOI L’UNICO LEGAME TRA IL bene e la NECESSITA’.

La bellezza è l’armonia del caso e del bene.

Il reale (per l’uomo) è ciò che è sentito e pensato allo stesso tempo.

La gioia è il sentimento della realtà.

Più l’opposizione del caso e del bene è sensibile, più la bellezza e la gioia sono profonde.

La tristezza è l’indebolimento del sentimento della realtà. E’ una cattiva de-creazione, a livello dell’immaginazione.

E’ un crimine rendere gli uomini tristi.

Adamo ed Eva, cacciati dal Paradiso terrestre, erano tristi.

Anche il Cristo. “La mia anima è triste fino alla morte”. /Mc XIV,34; Mt XXVI,38/

[...]

Simone Weil, nel testo citato, parte da alcuni presupposti che potrebbero essere di non immediata comprensione, provo ad esplicitarli: Dio (nel senso da lei inteso) corrisponde con tutto ciò che esiste, la volontà di Dio con tutto ciò che accade («Deus sive Natura», come disse il filosofo Baruch Spinoza), l'amore per Dio e la gioia dell'essere con l'amore per tutto ciò che accade, ovvero per la vita stessa. E' evidente il richiamo a Spinoza, di cui già avevo parlato nell'articolo "Dalla tirannia incostituzionale televisiva a Baruch Spinoza". «Amare tutti i fatti è lo stesso che leggere Dio in essi», ha scritto Simone Weil. Ne segue che la volontà di Dio è corrisponde con ciò che lei chiama "necessità". Giudicare i fatti che accadono con contrarietà, ovvero pretendere che le persone, le cose e il mondo siano diversi da ciò che sono, equivale a offendere Dio e a entrare in sentimenti di tristezza che ci distaccano dalla realtà. Tale tristezza corrisponde ad una prigionia (quella dell'ego), invece il gioire della vita così com'è è l'unica condizione di vera libertà (quella dell'anima), perché ci mette in condizione di agire con la consapevolezza del reale e al tempo stesso in sintonia con la volontà del tutto, cioè di Dio. Quindi la libertà è la necessità meno il giudizio egoico (L = N - g), come disse in maniera estremamente sintetica ma efficace Mauro Scardovelli, riprendendo il pensiero di Simone Weil, in "Formula della libertà per tutti".

Io sono pienamente d'accordo con Simone Weil, almeno sul fatto che «la gioia è il sentimento della realtà». La preghiera buddista che io pratico, con specifico riferimento alla recitazione del mantra Nam-myoho-renge-kyo, produce in me lo stesso effetto, la stessa consapevolezza di cui parla Simone Weil, ovvero che la gioia è (l'unico) sentimento della realtà, pur partendo da presupposti e percorsi spirituali, teologici e dottrinali completamente diversi rispetto a lei. Ciò è molto interessante, va a confermare ciò che scrissi in "Riflessioni per una riforma religiosa", «[...] Perciò i mistici delle varie religioni si assomigliano, tutti hanno in comune l’unità dell’Anima, nell’Anima e tra le Anime: ciò è l’unica base che io ritengo possibile per un dialogo interreligioso autentico e per il rispetto delle varie religioni e tra le religioni. [...]».

in effetti l'emancipazione, la libertà del Budda che deriva da Nam-myoho-renge-kyo - secondo il pensiero di Nichiren Daishonin - è l'unico modo che permette di osservare il mondo così com'è, ovvero essere in contatto con la realtà, ed è al tempo stesso l'unica vera condizione di felicità. "Non c'è vera felicità per gli esseri umani al di fuori del recitare Nam-myoho-renge-kyo", ha scritto il Daishonin (nella lettera "Felicità in questo mondo"). Io aggiungerei che la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo all'interno del sangha buddista corrisponde al soddisfacimento dei tre bisogni primari dell'essere umano: protezione, appartenenza, identità.

Mondi diversi, società diverse, culture diverse, percorsi di vita diversi, ma una stessa consapevolezza che unisce.

Non solo: tutto ciò è incomunicabile, può solo essere sperimentato personalmente. Ragion per cui, queste sono solo miei riflessioni: tu che leggi, fanne ciò che vuoi.

Francesco Galgani,
16 giugno 2020

Riflessioni per una riforma religiosa

Nel rispetto del principio di non dualità come egregiamente esposto da Giulio Ripa nel suo articolo “Oltre il dualismo”, di cui consiglio caldamente una lettura, ci tengo a precisare che quanto sto per scrivere non ha alcuna pretesa di esprimere un punto di vista “più vero” delle verità altrui. Chi pratica una fede, e se questa a lui o a lei dà giovamento e ne migliora le relazioni umane e soprattutto il comportamento, fa bene a praticarla. Quindi quanto segue non è da intendersi come un puntare il dito contro qualcuno, ma solo come una serie di miei personali, opinabili e migliorabili riflessioni, che lascio qui per chi vorrà leggerle. Grazie.

1. Significato della parola “Dio”

La parola “Dio”, nelle molteplici accezioni, spesso contrastanti, che ha assunto in varie religioni e che è stata usata per giustificare anche le peggiori perversioni umane, è purtroppo ormai squalificata di significato. Se proprio vogliamo usarla, è necessario metterci d’accordo sul significato e ridarle piena dignità, altrimenti non possiamo capirci. Da qui e nel proseguo di queste mie riflessioni, “Dio” è da intendersi nel suo significato platonico di “Bene e Giustizia”. Quindi un uomo o una donna che agisce onestamente e coerentemente per il bene e per la giustizia propri e altrui è veramente a immagine di Dio, a prescindere dalla religione, dal credo, dall’eventuale ateismo, dall’orientamento politico o da qualsiasi altra connotazione. Alcune religioni non usano la parola “Dio”, ma altre espressioni che hanno in comune i concetti di “Bene e Giustizia”. Ad es., espressioni come “Coscienza Cristica”, “Buddità”, “Saggezza Universale”, “Ubuntu”, ecc., essendo tutte incentrate sul senso di unità, di comunità, di bene e di giustizia, in questo contesto sono da intendersi come sinonimo di Dio.

2. Distacco dal proprio “Ego” e dai giudizi sociali

Ognuno di noi ha un’Anima e ha un Ego, che, nel significato qui inteso, sono due configurazioni completamente diverse della mente umana. L’Ego è una configurazione focalizzata sul particolare, l’Anima coglie l’universale. L’Ego è separativo, è tenuto in piedi dal giudizio, in particolare dal giudizio sociale interiorizzato, sintetizzabile in: “questo è bene e questo è male”, “questo è giusto e questo è sbagliato”, “questo è vero e questo è falso”.

Il giudizio sociale è diverso dal giudizio animico: il giudizio sociale è il giudizio egoico, mentre il giudizio animico è distinzione, discernimento. Il giudizio animico è un sinonimo di pensiero che sa “soppesare”, ovvero discernere, permettoci di uscire dalla confusione, di collocare le cose al posto giusto. Il giudizio sociale o egoico è quello che impariamo a introiettare dai nostri genitori, dai gruppi di appartenenza, dalla scuola, dalla televisione, dai luoghi di lavoro, dagli ambienti social, e purtroppo anche dagli aspetti egoici (cioè dogmatici) della religione, per chi ne ha una. Produce su di noi una pressione al conformismo.

Il giudizio sociale ci allontana dalla nostra Anima, perché per stare nella nostra Anima, o nella nostra essenza, abbiamo bisogno di non dipendere più dal giudizio sociale, così da ascoltare davvero quella che è l’esigenza dell’Anima.

Platone definiva il giudizio e condizionamento sociale come “la grande bestia”.

Detto ciò, ogni religione che spinga al conformismo verso certi dogmi o regole, a cui ubbidire in maniera acritica e persino minacciando “punizioni per i propri peccati”, è una “grande bestia”. Anzi, è una blasfemia.

3. Nessuna religione può dirci “cosa è vero” e “cosa è falso” in senso assoluto

Non c’è nulla che è falso: falso è il modo con cui noi osserviamo le cose, se le estrapoliamo dall’interdipendenza con tutto ciò che esiste. Niente è ciò che è perché “è come è”, piuttosto la realtà percepita e indagabile dipende da chi la osserva. Non esiste alcuna verità “che sta in piedi da sola” o che non dipenda nella sua essenza da chi la osserva. Tutto è interdipendente e mutevole.

Allo stesso modo, non esiste il “male” in sé. Il pensiero del male è un non-pensiero, perché il vero pensiero è quello che viene dall’Anima, ma l’Anima non vede il male come assoluto, lo vede sempre come relativo, in quel contesto, in quel momento lì, una piccola cosa rispetto all’oceano dell’essere. Già il solo fatto di separare il bene dal male, i buoni dai cattivi, è un male, o meglio, è un pensiero dell’Ego.

4. Diventare Dio è diventare ciò che veramente siamo.

Il nostro vero essere (“Anima”) è occultato dal sociale (giudizio sociale) – la “grande bestia” platonica – e dal senso di colpa (conseguente al giudizio). Ogni pensiero separativo (avidità, appropriatività, volontà di potenza e di dominanza, in un solo termine “Ego”) è il nemico, l’«antico avversario» che deve essere sconfitto.

Lo scopo dell’Anima è l’unità con il tutto e con tutte le altre Anime. L’insieme delle Anime, in questa accezione, è sinonimo di Dio, di cui ciascuno di noi è una “scintilla divina”. Far brillare questa “scintilla divina” e farci a immagine di Dio (cioè Bene e Giustizia), cioè divinizzarci, cioè renderci in tutto e per tutto uguali a Cristo, a Gandhi, a Budda, a tutte le altri grandi Anime che l’umanità ha avuto e continua ad avere, è lo scopo dell’Anima.

5. Unione di tutte le forme di vita

Non c’è un “Io” separato dagli altri “Io”, non c’è una “persona” separata da tutto: queste sono menzogne, create dal giudizio sociale, dal conformismo, dall’Ego. Similmente, Dio non è una persona, non è “altro da sé”, ma tutte le creature sono un solo essere, tutte le cose sono una sola in Dio. Questo l’Anima lo sa e lo percepisce chiaramente. Questo lo sanno tutti i grandi mistici di tutte le religioni. Da ciò ne segue che la “Fede” è qualcosa che prescinde dalla religione, è piuttosto “ciò che l’Anima sa”.

6. Fede e credenze/superstizioni

Nel senso sopra inteso, la “Fede” non è una credenza e ogni credenza è una superstizione. La Fede è conoscenza dell’Anima nell’Anima. La (vera) Fede distrugge tutte le credenze, di cui vede la radice menzognera, a servizio dell’egoità. La (vera) Fede discerne gli aspetti egoici (cioè dogmatici e separativi) delle varie religioni e non si lascia confondere dai falsi “miti” di un Dio vendicativo, punitivo o giustiziere, riconoscendone piuttosto una tale rappresentazione come una proiezione dell’Ego umano, ovvero riconoscendola come un falso Dio fatto a immagine e somiglianza dei lati peggiori dell’essere umano.

In questo senso, dal punto di vista dell’Anima e della Fede, la Bibbia, presa nel suo complesso e fatta eccezione per alcune parti, è la madre della superstizione, dell’alienazione religiosa e dell’idolatria. Il Dio biblico (dell’Antico Testamento) è un ente per i peccatori, a servizio dell’appropriatività, dell’Ego, è a immagine e somiglianza di un essere psicopatico nel senso clinico del termine. Il dualismo si regge sul mito della creazione, le cui conseguenze sono devastanti.

Il Vangelo non ha niente a che vedere con la mitologia biblica, fatta di narrazioni nate per creare una comunità, una comunità che crede nell’alterità di Dio, di un Dio bellico, egoico; il Vangelo inoltre non ha nulla a che vedere con la teologia paolina della redenzione, o comunque con le teologie, frutto dell’immaginazione.

L’Anima sa discernere “come” leggere i testi prodotti dalle tradizioni sapienziali e a “cosa” dare credito. Anzi, l’Anima che è unita in Dio, cioè con le altre Anime, sa che le teologie sono solo “chiacchiere” su Dio. Su Dio non si può dir nulla, le teologie sono menzogne.

7. Vita vera

La vita vera è la beatitudine stessa; la vita apparente è non-beata.
Qui ed ora è la vita eterna.
Qui è Dio, in questo mondo, nella nostra carne e nel nostro sangue, quando ci lasciamo governare dall’Anima e non dall’Ego.

8. Unione delle religioni

In quanto dipendenti dall’accidentale dimensione sociale e psicologica (e anche patologica) dell’uomo, le religioni sono terreno di separatezza, spesso di opposizione e scontro, come ancora oggi drammaticamente constatiamo. Quando, invece, sono legate a quella dimensione essenziale, universale e spirituale dell’essere umano che si esprime nella mistica, esse sono luogo di incontro e unione tra le diverse culture. Perciò i mistici delle varie religioni si assomigliano, tutti hanno in comune l’unità dell’Anima, nell’Anima e tra le Anime: ciò è l’unica base che io ritengo possibile per un dialogo interreligioso autentico e per il rispetto delle varie religioni e tra le religioni.

9. Significato di “mistica”

Un mistico o una mistica è una persona che sa davvero pensare, cioè discernere, soppesare. La mistica è il massimo livello del pensiero. Noi siamo abituati a credere che il massimo livello del pensiero sia quello scientifico: non è così. Se pensare significa “soppesare” per mettere le cose al posto giusto, allora la mistica è il vero pensiero. C’è davvero pensiero, e non banale ideologia, solo quando l’intelligenza è mossa da quell’Amore per l’Assoluto che è l’Anima stessa: non l’Ego della religione, ma la sua Anima, la sua essenza. Solo una ricerca di Dio (che, ripeto, non è persona, ma “Bene e Giustizia”, “Unione tra le Anime”, “Unione con il Tutto”) fatta con l’onestà della ragione può proporsi davvero come religione, e non come una mera superstizione.

10. Religione, Economia e Politica

Concludo queste mie riflessioni sottolineando che non può esserci religione se non ci sono Amore, Rispetto e Gratitudine per la Vita in tutte le sue manifestazioni. Penso che la società stia andando in una direzione autodistruttiva e apocalittica perché famiglia, scuola, mass media, lavoro, politica, economia, scienze, religioni e, in generale, tutta la società, sono molto concentrati e attivamente impegnati a favorire gli aspetti egoici (e quindi separativi e distruttivi) dell'essere umano, piuttosto che la sua Anima. L'attuale sistema di pensiero e di politica neoliberista è la massima espressione del peggio dell'essere umano. Non può esserci religione senza consapevolezza di ciò e senza una chiara presa di posizione a tutela della vita e quindi contro le logiche neoliberiste imperanti, basate sul dominio di pochi psicopatici (tanto simili al Dio biblico dell'Antico Testamento) sul resto dell'umanità. Tutelare la vita significa anche tutelare l'ambiente e tutte le sue creature, da ciò una vita frugale e vegana ne sono una naturale conseguenza. L'attuale schifo-crazia, cioè il potere dei peggiori eletti dal popolo e/o imposti al popolo, mi ricorda che il popolo preferì salvare la vita a Barabba piuttosto che a Gesù: è arrivata l'ora di una seria riforma interiore?

(Francesco Galgani, l’Ascoltatore dell’Assemblea, 16 maggio 2020)

Come trasformare la Pandemia in opportunità (Angela Volpini)

Sento la paura collettiva del morire come il grido di un bambino quando è tolto dal suo gioco preferito.

Tutti vivono nella speranza di trovare il senso della propria vita, e questo è quanto basta alla vita stessa, quando la morte è lontana.

Ma quando questa si avvicina, soggettivamente e collettivamente, ci prende la disperazione del nostro fallimento.

Forse tutti abbiamo intuito che potremmo vivere diversamente e che questa possibilità l’abbiamo toccata molte volte, ma mai afferrata come nostra vera opportunità.

La mia speranza è che quanto sta accadendo ora, ci convinca che siamo un’unica famiglia umana che vive in un piccolo mondo, e che il comportamento di ogni singolo può trascinare il mondo intero.

Se però uniamo la nostra creatività per il bene comune, forse potremmo vincere ciò che oggi sfida la nostra convivenza, e potremmo vivere ancora a lungo su questo pianeta, facendolo ancora più bello e più giusto.

E’ la condivisione che deve motivare le nostre singole creatività, per fare di questo mondo non una pattumiera, ma il giardino di tutti i viventi.

Approfittiamo di questo male comune per comprendere che, o ci si salva insieme, oppure non ci resta che lottare gli uni contro gli altri per difendere il nostro piccolo spazio ammalato di egoismo e di violenza.

Ricordiamoci sempre che ogni persona, nel suo profondo, desidera essere amata.

Abbiamo l’occasione per incominciare a farlo, e questa scelta ci aprirà il cuore,non solo alla speranza, ma anche alla felicità.

Casanova Staffora, 14 Marzo 2020
Angela Volpini, http://www.angelavolpini.it/it/home.htm

La migliore religione è...

Pubblico questa simpatica immagine così come l'ho ricevuta. Immagino che, per chi l'ha disegnata (non conosco la fonte), non sia stato possibile includere un personaggio per ogni religione esistente, però il messaggio è comunque chiaro.

La miglior religione è essere una buona persona.

Grazie,
Francesco Galgani,
22 marzo 2020

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