Proposta di Pace 2016 - Il rispetto universale della dignità umana: la grande strada che porta alla pace
Si veda anche: Proposta di Pace 2017 - La solidarietà globale dei giovani annuncia l'alba di un'era di speranza
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(registrazione realizzata da "Buddismo e Società")
Le proposte di pace - http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/PropostePace.php
Dal 1983, il 26 gennaio di ogni anno – in commemorazione del giorno della fondazione della Soka Gakkai Internazionale – Daisaku Ikeda invia una “Proposta di Pace” alle Nazioni Unite e a personalità di tutto il mondo.
Al centro del suo pensiero si trovano riflessioni sulla pace, sulla convivenza degli esseri umani nel pianeta, sul rispetto per l’ambiente e per ogni forma di vita, sull’abolizione delle armi nucleari, della guerra e della violenza, sul rafforzamento delle Nazioni Unite.
Ikeda pone una particolare attenzione ai processi educativi: strumenti fondamentali per la formazione di cittadini che sentano il mondo intero come loro casa e siano preparati per quella che Ikeda definisce “la diplomazia della gente comune”.
Gli scritti prendono in esame tutti i problemi che l’umanità si trova ad affrontare e mettono in risalto – oltre alle possibili soluzioni – anche le basi filosofiche che possono sostenere e promuovere un radicale cambiamento.
(Su questo blog è presente anche la Proposta di Pace 2015).
Fonte originale: Buddismo e Società n.176 - maggio giugno 2016 (link all'articolo originale)
Autorizzazione alla ripubblicazione nel presente blog concessa dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
Proposta di pace 2016
di Daisaku Ikeda
Il rispetto universale della dignità umana: la grande strada che porta alla pace
Terrorismo, studenti musulmani di Uninettuno sul web: il nostro profeta è contro la violenza
Fonte: http://www.agenparl.com/terrorismo-studenti-musulmani-sul-web-nostro-profeta-e-contro-la-violenza/
(AGENPARL) – Roma, 25 nov 2015 – “Un diluvio di post di giovani studenti musulmani, iscritti alla nostra Università, ha invaso i social network schierandosi contro il terrorismo”. Lo ha dichiarato Maria Amata Garito (nella foto qui a sinistra, al centro, n.d.r.), professore e Rettore dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno, a seguito degli attentati terroristici che hanno colpito il vecchio continente.“Ci sono commenti che fanno riflettere. Alcuni scrivono « I musulmani uccidono ma non nel mio nome», «Sono una musulmana ma non uccido» altri, oltre a scegliere come foto profilo di Facebook la bandiera francese, hanno preferito pubblicare i comandamenti del profeta Muhammad, che indica ciò che non si deve fare come «non tagliare gli alberi, non uccidere i bambini, non uccidere le persone anziane…». Il Rettore, che ha scoperto che tra le vittime degli attentati parigini c’è anche un suo amico e collega francese, spiega: “Non posso pensare che nel XXI secolo ci siano ancora le guerre, sono sempre stata contraria. Prima di arrivare a usare la violenza è necessario trovare nuove forme di cooperazione e collaborazione soprattutto con i giovani di questi paesi e per questo mi sto battendo da anni perché sono convinta che solo insieme ai musulmani riusciamo a combattere queste nuove guerre”. Uninettuno ha studenti di 140 nazionalità diverse, è presente con poli tecnologici in molti paesi europei e in 31 università nell’area euro-mediterranea: Algeria, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Italia, Libano, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia e Iraq, quest ultimo con 4 poli a Bassora, Baghdad, Erbil, Thi-Qar, dove i giovani iracheni vengono formati all’imprenditoria. “La popolazione musulmana non è terrorista. Sono persone pacifiche, hanno una loro cultura, una loro tradizione, una fede che rispetto anche se diversa dalla mia”. La professoressa Garito è da tempo impegnata in vari progetti per instaurare una collaborazione con i paesi islamici e allo stesso tempo con gli immigrati che si trovano nel nostro territorio. “Alla base di tutto c’è l’educazione, la formazione. – afferma – Non si può imporre il nostro sapere o i nostri metodi. Possiamo invece lavorare insieme affinché la nostra e la loro cultura camminino parallelamente nel rispetto delle differenze perché comunque sono ricchezze per tutti. E’ fondamentale – aggiunge – trovare gli strumenti adatti per vivere, istruire ed educare insieme perché è in questo modo che si formano le menti che costruiscono il nostro futuro”. Gli jihadisti hanno capito che Internet è sia un terreno fertile per fare proselitismo che un mezzo da utilizzare per i propri fini. Il Rettore, che ha dedicato un libro al Web dal titolo “L’Università nel XXI Secolo. Tra tradizione ed innovazione” dichiara: “Le cellule terroristiche comunicano attraverso siti difficilmente riconducibili a loro, social network, applicazioni e addirittura consolle per i giochi. Internet, purtroppo è un bene ma anche un male, perché chi lo conosce più degli altri lo sfrutta ancora meglio”. E per quanto riguarda la cyber – sicurezza aggiunge: “Non abbiamo investito con sufficienza, c’è ancora molto lavoro da fare altrimenti non ci troveremmo in questa situazione. Mi auguro che lo sviluppo di internet, che è basato sulla condivisione, consenta di far concentrare le intelligenze connettive a decifrare i messaggi del terrore e di anteporre alle logiche del business su Internet, contenuti che consentono lo sviluppo e la condivisione di quei valori etici che ci portano al rispetto della vita e della libertà”. La professoressa riconosce inoltre l’impegno degli hacker – attivisti di Anonymous in questa “crociata anti-Isis” per intercettare e chiudere le loro comunicazioni. Il Rettore ha rivolto un pensiero alla studentessa italiana Valeria Solesin, morta nella strage del Bataclan: “ Quando vedo la sua foto, quegli occhi che trasmettono serenità e speranza, quella gioia di vivere di una ragazza che stava costruendo la sua vita attraverso i suoi studi alla Sorbona e il suo impegno nel volontariato, mi ricorda come basta un attimo per togliere le speranze di molti giovani e quindi del nostro futuro”.
Terrorismo: quale strada percorrere? Poesie, citazioni del maestro buddista Ikeda, riflessioni
Il 13 novembre 2015 è ancora molto vicino, ma chi leggerà questa pagina a distanza di mesi, di anni o di decenni potrebbe non ricordarsi, o non sapere affatto, che in tale giornata sono avvenuti attentati terroristici a Parigi. Non entro nei dettagli: chi in futuro leggerà, e vorrà approfondire, potrà leggersi le cronache di questi giorni.
Proposta di Pace 2015 - Eliminare l'infelicità dalla terra. Un impegno condiviso per un futuro più umano
Si veda anche: Proposta di Pace 2016 - Il rispetto universale della dignità umana: la grande strada che porta alla pace
Fonte originale: Buddismo e Società n.170 - maggio giugno 2015 (link all'articolo originale)
Autorizzazione alla ripubblicazione nel presente blog concessa dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
Proposta di pace 2015
Eliminare l'infelicità dalla terra. Un impegno condiviso per un futuro più umano
di Daisaku Ikeda
Pasqua: "Una festa anche per gli atei, è l’amore che vince"
Quanto segue è un'intervista di S
Credere è reato? Riflessioni sulla libertà religiosa
Si veda anche: Perché non sono Charlie e non sto con la Francia, di Raffaella di Marzio (7 Gennaio 2015)
L'articolo seguente (fonte) è tratto dalla sezione "Informazioni per la stampa" dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
E' una questione di rispetto della dignità di ogni religione
Comunicato congiunto di cristiani e musulmani contro ogni violenza e guerra nel nome di Dio
Conosciamoci - Un incontro interreligioso
Conosciamoci - Un incontro interreligioso
"Non esiste il nemico, esiste solo il frutto dell'orgoglio e dell'ignoranza"
Il progetto, ideato e promosso dal blogger Francesco Galgani, che si concretizzerà nella pubblicazione di una serie di interviste che offrano un assaggio del variegato panorama religioso italiano, è mosso dal rispetto per il percorso di vita di ogni persona e per le sue scelte religiose. Lo slogan “Non esiste il nemico, esiste solo il frutto dell'orgoglio e dell'ignoranza”, che etichetta il senso di questa iniziativa, esprime quel desiderio di pace che motiva questo tentativo ambizioso.