You are here

Sulla strada del cambiamento

Chi ha sofferto di più, ha il diritto di diventare la persona più felice! (Messaggio per l'8 marzo)

Translate this article

8 marzo - Festa della Donna«Lo spirito di una donna che dedica la sua vita alla pace e al bene dell'umanità è nobile, forte e prezioso. Non c'è nulla di altrettanto eterno.»

(Daisaku Ikeda, tratto dal libro "La mappa della felicità", Esperia editore)

«[...] Nulla è più spregevole della violenza contro le donne. È una cosa assolutamente imperdonabile. Voglio che tutti gli uomini lo ricordino. Purtroppo, nella società di oggi c'è una generale tendenza a incoraggiare la promiscuità sessuale e la violenza. Il punto è non cadere vittime di questa tendenza. Spero che gli uomini si comportino sempre in maniera irreprensibile. Sarebbe una vergogna se si comportassero diversamente. Le donne, da parte loro, dovrebbero essere sagge e prudenti, ed esercitare la massima attenzione per proteggere se stesse.
Posso solo immaginare l'incredibile angoscia fisica e mentale che devono provare le donne che sono vittime di violenze sessuali. A chi ha attraversato questa dolorosissima esperienza voglio dire: benché abbiate perso la fiducia negli altri o vi sentiate annientate, ricordatevi per favore che nessuno può distruggere ciò che siete. Per quanto crudelmente siate state ferite, voi restate immacolate come la neve appena caduta.
Il Buddismo insegna che il fiore di loto cresce nelle acque melmose. Ciò significa che le nostre vite assolutamente nobili continuano a brillare anche in mezzo alle più sgradevoli realtà della vita, come il puro bianco fiore di loto che sboccia in mezzo al fango senza esserne sporcato.
Proprio a causa di ciò che avete subito, ci sono dolori e sofferenze nei cuori degli altri che solo voi potete notare, e puri sentimenti di amore e di amicizia che solo voi potete scoprire. Sicuramente ci sono tante persone che hanno bisogno di voi. Se vi date per vinte, sarete solo voi a perderci.
Nulla, nessuno potrà mai offuscare il vostro intrinseco valore. Vi chiedo di avere coraggio, di dire a voi stesse che non permetterete che questa terribile prova vi sconfigga.
Chi ha sofferto di più, chi ha sperimentato la tristezza più grande ha il diritto di diventare la persona più felice. A che servirebbe la nostra pratica buddista se i più infelici non potessero diventare felici? Le lacrime che versate purificano la vostra vita e la fanno brillare. Vivere con questa convinzione e continuare ad andare sempre avanti è lo spirito del Buddismo ed è anche l'essenza della vita.
Forse non volete parlare a nessuno del vostro dolore e della vostra angoscia, ma vi raccomando con forza di confidarvi con qualcuno, fosse anche un'unica persona di cui avete fiducia e sulla cui discrezione potete contare. Non dovete soffrire in totale solitudine.
[...]»

(Daisaku Ikeda, tratto dal libro "Amore e amicizia", Esperia editore, pag. 69)

 

We're all responsible  to make a change

In Italia per curare tutti: progetto "Nessuno Escluso" di Emergency

Translate this article

In Italia, 11 milioni di persone non hanno accesso alle cure mediche.

In questo blog ho già dedicato un articolo a "Medici Senza Frontiere". Stavolta vorrei dare visibilità a una campagna di Emergency, dal titolo "Nessuno escluso", che sostanzialmente consiste in una raccolta fondi tramite sms solidale di 2 euro al 45565, fino al 17 aprile 2017, allo scopo di aprire un centro di orientamento sociosanitario e finanziare due ambulatori mobili a Milano. La situazione umanitaria italiana è gravissima ed Emergency offre cure mediche gratuite ai più bisogni (italiani o stranieri che siano, senza distinzioni), arrivando dove non arriva la sanità pubblica. Maggiori informazioni sulla campagna si trovano alla pagina: http://www.emergency.it/numero-solidale-45565.html

In Italia, Emergency ha offerto oltre 260.000 prestazioni (dato aggiornato al 31 dicembre 2016).

Nonostante sia un diritto riconosciuto, anche in Italia il diritto alla cura è spesso un diritto disatteso. Nell'articolo "I giochi sporchi delle case farmaceutiche e il popolo che muore" (pubblicato il 3 marzo 2017 sul blog di Grillo), leggiamo:

«[...] I tagli ai servizi pubblici essenziali, imposti dalle politiche di austerity dell'Europa, hanno costretto ben 11 milioni di italiani a rinunciare alle cure mediche. In Grecia cala l'aspettativa di vita, mentre lo Stato taglia del 94% i trasferimenti ai 140 ospedali pubblici del Paese. Secondo il rapporto "Povertà e diseguaglianze in aumento", curato da Caritas Europa nel 2015, nei sette Paesi che hanno sofferto di più della crisi (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Romania, Cipro) il 22,8% dei cittadini ha rinunciato a curarsi perché non hanno i soldi: stiamo parlando di oltre 35 milioni di cittadini. Il gruppo Efdd - Movimento 5 Stelle lotta al Parlamento europeo per difendere i cittadini. La salute è un diritto fondamentale. Piernicola Pedicini ha denunciato l'asservimento della classe politica alle lobby farmaceutiche. Nel suo discorso cita quattro esempi:

- SOFOSBUVIR: farmaco usato per il trattamento dell'epatite C, viene venduto in Unione Europea a un prezzo che è 277 volte quello di produzione. (fonte)

- VACCINO PER LA PERTOSSE: si produce a meno di un dollaro ma in Unione Europea si vende a 120 dollari. (fonte)

- ERLOTINIB: è un farmaco usato per il trattamento dei tumori al pancreas, costa 15.000 euro e produce un aumento medio della sopravvivenza di appena 10 giorni. (fonte)

- CETUXIMAB: è un anticorpo somministrato per il trattamento dei tumori al polmone, costa 8.000 euro a paziente e produce un aumento medio della sopravvivenza di un mese e mezzo. (fonte)»

Per maggiori informazioni sull'attività di Emergency, riporto alcuni link:

Seminare Amore e Dialogare con Tutti per curare ogni persona: l'esempio di Medici Senza Frontiere

Translate this article

All'opera dal 1971, all'epoca della crisi del Biafra, Medici senza Frontiere (MSF) è diventata in questi quarant'anni una delle organizzazioni umanitarie più efficienti del pianeta, in grado di allestire un campo di assistenza medica nell'arco di quarantotto ore. Guidati dall'obiettivo di curare ogni persona, hanno sviluppato competenze diplomatiche e relazionali tali da riuscire ad arrivare anche alle più piccole e isolate frange di popolazione in luoghi di guerra, di calamità naturale e in generale di emergenze sanitarie.

Il 3 ottobre 2015, bombardamenti aerei statunitensi hanno ucciso 42 persone e distrutto l'ospedale traumatologico di MSF a Kunduz, in Afghanistan. Il video seguente ricorda il lavoro svolto in quell'ospedale, fa capire cosa significa rischiare la vita ogni giorno per salvare le vite altrui, donando se stessi e le proprie competenze. Fa capire quale sia l'opera di Medici Senza Frontiere e quante cose drammatiche e ingiuste stanno accadendo... in mezzo alle quali, però, c'è comunque chi semina Amore e dialoga con tutti per curare ogni persona.

Non è l'unico caso del genere. Pochi giorni fa è successa la stessa cosa. «Siamo scioccati dall’attacco contro il personale del Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) in Afghanistan, provincia di Jawzan, mercoledì 8 febbraio 2017. L’attacco ha provocato la morte di sei operatori umanitari, mentre di altri due non si hanno notizie.» (fonte)

Meglio dialogare che bombardare: ci guadagniamo tutti.

Riporto alcuni estratti di un'intervista pubblicata sulla rivista "Buddismo e Società" n.141 - luglio agosto 2010, a Kostas Moschochoritis, direttore della sezione italiana di Medici Senza Frontiere.

Sulle guerre, sulla pace e sull’amore (messaggio per San Valentino 2017)

Translate this article

Oggi dovrebbe essere un giorno di festa dell’Amore. In realtà, dovrebbe esserlo ogni giorno, ma sovente siamo troppo armati di egoismo e arroganza da rendercene conto. La rabbia distrugge, le cattiverie feriscono, gli insulti uccidono (cfr. [1]). Le guerre non hanno vincitori e vinti, ma solo perdenti.

Ma come si arriva alle guerre, anche a quelle che mai vorremmo, sia tra popoli, sia semplicemente con le persone a noi care? Mi tornano a mente queste parole di Boris Porena, saggista, compositore e didatta, le cui attività trentennali si basano sull’ipotesi metaculturale: «[…] Intanto, l'ipotesi non è una verità, ma qualcosa che sussiste finché non viene contraddetta. E noi siamo ancora in attesa di essere contraddetti. Per "ipotesi metaculturale" noi intendiamo una riflessione (meta qui è usato in questo senso, n.d.r.) sulla nostra condizione culturale. L'importanza di un atteggiamento metaculturale, non solo nella scuola, è che bisogna riconoscere che qualsiasi cosa io dica o faccia sto adempiendo a una cultura e, in quanto tale, relativizzabile rispetto a un'altra. Devo mettere in conto che io non arriverò mai a una verità assoluta e definitiva. Il che significa che all'interno della cultura di cui mi servo e dichiarato l'ambito in cui mi muovo, posso benissimo definire un valore assoluto. Un cristiano, un cattolico, un buddista può certamente avere degli assoluti, purché li sappia localizzare. Può darsi che al mio modo di pensare partecipino anche altre componenti, biologiche, genetiche, ma sicuramente, nel momento in cui espongo le mie idee, devo dichiarare il mio ambito culturale. Se credo di possedere la verità e propugno idee come fossero universali, allora ci possono essere conseguenze gravi, conflitti, guerra e bombe in testa. La consapevolezza dell'universo culturale locale, o UCL, serve a abbassare la soglia di pericolo reciproco. […]» [2].

Appunto, cerchiamo di abbassare il pericolo reciproco. Come disse il fondatore del Buddismo: «[...] Miei saggi discepoli voi fate la stessa cosa. Non sapete ciò che è giusto e ciò che è sbagliato né ciò che è bene e ciò che è male e per questo litigate, vi accapigliate e vi insultate. Se ognuno di voi parlasse e ascoltasse l’altro contemporaneamente la verità vi apparirebbe come una anche se ha molte forme» [3].

Vorrei la fine di ogni guerra, personale e collettiva, così che ogni persona possa, disarmata, guardare alla meraviglia della vita con lo stupore di un bambino.

Chiudo gli occhi, e ascolto il cinguettio degli uccellini.

Dopo un po’, mi tornano a mente quei gabbiani di pochi giorni fa, che mi ispirarono questa poesia [4]:

Sulla spiaggia e sugli scogli,
osservo i gabbiani.

Magnifici,
spettacolo di vita.

Il mio sangue donato
affinché anche Tu
possa vederli ancora.

Ripenso a tutto il calore ricevuto. Ne vorrei ancora. Se non ci fosse una forza amorevole e protettiva che custodisce le nostre vite, non camperemmo un secondo di più. Nessuno è da solo e nessuno da solo può vivere. Io ho bisogno di Te, Tu hai bisogno di Me.

Fiducia e gratitudine sono le basi dell’Amore, e a sua volta l’Amore le alimenta. Io ho la grande fortuna di aver incontrato Serafina, che amo e con cui condivido questa visione, ma questo non significa che chi è single o sta vivendo tribolazioni sentimentali abbia qualcosa in meno: tutti siamo parte di un tutto amorevole e pieno di vita, quindi tutti siamo fatti per togliere sofferenza e dare felicità, per fare cose belle e contribuire a un mondo migliore. Se le soddisfazioni personali non arrivano subito, arriveranno poi, non c’è fretta. A chi si sente solo, o sola, dico due cose: la prima è che sono stato single 28 anni, la seconda è che ciascuno ha una propria missione in questa vita, con i propri tempi, e che ogni giornata può esser sempre vissuta pienamente. Ogni giorno possiamo far qualcosa di buono per noi e per gli altri. Se non ce ne rendiamo conto, è perché il nostro cuore è avvelenato e sofferente: le cose più piccole e semplici, ma pur sempre magiche, come un tramonto sul mare o il cinguettio degli uccellini, possono farci sentire felici e grati di essere vivi, e allora tutto cambia.

Oggi è San Valentino, giorno di solito associato agli innamorati. Magari, tra un po’ di tempo, nei calendari, al 14 febbraio, ci sarà scritto: “Festa dell’Amore per la Vita e della fine di ogni guerra”.

Francesco Galgani,
14 febbraio 2017

Fonti:
[1] Insultare è come uccidere, https://www.informatica-libera.net/content/insultare-è-come-uccidere
[2] Il pensiero aleggia su di noi e ognuno può prenderne un pezzetto. Intervista a Boris Porena, di Anna Cepollaro, Buddismo e Società n.162 (gennaio febbraio 2014), http://www.sgi-italia.org/riviste/bs/InternaTesto.php?A='3720'
[3] tratto dalla parte conclusiva della parabola dei ciechi e dell'elefante, nella versione rielaborata da Roberto Carvelli: https://www.informatica-libera.net/content/verso-la-pace-tra-pessimo-e-ottimismo#elefante
[4] poesia pubblicata in: https://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/660-avis-associazione-volontari-italiani-sangue

A tutti gli Artisti della Vita (lettera aperta)

Translate this article

Herbie Hancock e Wayne Shorter sono icone della creatività musicale. Più volte vincitori del premio Grammy Award, le loro innovazioni hanno influenzato per più di mezzo secolo il panorama dell'improvvisazione musicale. Quando il sito web NEST HQ ha chiesto loro di dare dei consigli agli artisti più giovani alla luce delle attuali sfide globali, hanno risposto con la lettera aperta pubblicata in "Wayne Shorter & Herbie Hancock Pen an Open Letter to the Next Generation of Artists", di cui riporto qui di seguito la traduzione:

«Viviamo un tempo turbolento e imprevedibile. Dall'orrore del Bataclan (Parigi) agli sconvolgimenti in Siria, agli insensati spargimenti di sangue di San Bernardino (USA), siamo in un'epoca di grande confusione e di dolore. Come artista, crea­tivo e sognatore che vive in questo mondo, ti chiediamo di non farti scoraggiare da ciò che vedi, ma di utilizzare la tua vita e la tua arte come strumenti per la pace.
È vero che i problemi da affrontare sono complessi, ma la via della pace è semplice: comincia da te. Non occorre vivere in un paese del terzo mondo o lavorare in una ONG per fare la differenza. Ognuno di noi ha una missione unica. Siamo tutti parte di un immenso puzzle dove la più piccola azione influenza profondamente tutto il resto.
Tu conti. Le tue azioni contano. La tua arte conta.
Pur essendo rivolta agli artisti, questa lettera trascende i confini professionali e fa appello a ogni singola persona.

Verso la Pace... tra pessimo e ottimismo

Translate this article

Mi è già capitato più volte di essere etichettato come “pessimista” da parte di alcuni miei lettori, a cui evidentemente non sono riuscito a trasmettere il senso e le intenzioni del mio scrivere. In effetti, per “entrare” in molti miei articoli e nelle mie poesie, servono tempo ed interesse, ed una prima lettura potrebbe non bastare.

Riflettendo su queste cose, una persona cara mi ha chiesto se mi considero un “realista”: non è nemmeno questa la mia posizione, per almeno due motivi. Il primo è che di solito sono proprio i pessimisti a considerare se stessi come realisti. Il secondo è che non esiste un'unica realtà, ma tante realtà: nessuno possiede la realtà, ma al massimo può riuscire a vedere una parte di essa, come esemplificato dalla parabola buddista dei ciechi e dell'elefante (per chi non la conosce, la riporto in calce).

Piuttosto, mi ritengo un instancabile e inguaribile “ottimista”, perché credo fermamente che con i miei scritti sto contribuendo alla costruzione di un futuro migliore per tutti. Anche quando critico, anche quando lo faccio aspramente e con toni severi, in cuor mio c'è sempre l'intenzione di suscitare una reazione propulsiva verso un cambiamento interiore, che parta dalla consapevolezza delle tematiche oggetto delle mie denunce: è mia ferma convinzione che più noi cittadini saremo consapevoli del mondo in cui siamo inseriti e delle scelte dei potenti, e maggiore sarà la nostra possibilità di farci protagonisti del presente e del futuro. Mentre i mass media fanno di tutto per gettarci nell'apatia, nel senso di impotenza e nella disperazione, inculcandoci falsità e gettando nella spirale del silenzio ciò che più di tutto sarebbe urgente conoscere, io provo a muovermi in una direzione diametralmente opposta. La Fede trasmessami dal mio maestro Daisaku Ikeda mi dà la certezza che nessuna delle mie parole andrà sprecata e che quel che scrivo oggi potrà toccare molte persone anche in un futuro molto lontano. Io ho una grande fiducia nelle persone: anche quando scrivo che le attuali direzioni dello sviluppo tecnologico e dell'economia ci stanno portando via tutto, anche la nostra dignità, è proprio perché mi sto appellando a quel senso di dignità e a quell'amor proprio che ciascuno di noi dovrebbe avere.

Nei miei articoli, spesso invito ad attente riflessioni. E lo faccio anche adesso: quando denuncio qualcosa, è sempre finalizzato ad indicare, più o meno esplicitamente, una strada da percorrere.

E se a fine giornata, dopo aver consumato le mie energie per scrivere un articolo o una poesia, togliendo tempo ad altre attività comunque rilevanti per il mio vivere, benedico tutto ciò con una preghiera affinché da questo seminare nascano buoni frutti, è perché questa è la mia Fede.

Solo chi è così folle da credere di poter cambiare il mondo, alla fine lo cambia per davvero. Io credo di poter cambiare il mondo, ma non da solo, insieme a tutti voi. Ciascuno di noi ha un talento: vorrei che unissimo le nostre capacità per andare insieme verso la Pace.

Francesco Galgani,
18 ottobre 2016

Buddismo e Società n.92 - maggio giugno 2002
http://www.sgi-italia.org/riviste/bs/InternaTesto.php?A=162&R=1&C=92

Speciale Fiabe buddiste

I ciechi e l'elefante

Pianeta Terra. Nessun essere umano è illegale

Translate this article

In quest'epoca di grandi incertezze e conflitti, i mass media sono dediti a dare visibilità quasi esclusivamente agli aspetti peggiori dell'essere umano, solitamente distorcendo la realtà e coltivando negli individui senso di disperazione, di impotenza, di rabbia e di odio. Ma la visione del mondo proposta da TV e giornali non è l'unica, per fortuna: molte persone, spesso dietro le quinte, senza ricevere né lodi né visibilità, sono dedite alla giustizia, alla verità, al diffondere pace, con un impegno vero in grandi battaglie non-violente. Per tale ragione, pubblico volentieri l'intervista seguente a Martina Pignatti Morano, presidente dell'associazione pacifista "Un ponte per..." (www.unponteper.it).

Fonte originale: Buddismo e Società n.175 - marzo aprile 2016 (link all'articolo originale)
Autorizzazione alla ripubblicazione nel presente blog concessa dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Intervista a Martina Pignatti Morano

Pianeta Terra. Nessun essere umano è illegale

di Monica Piccini

Pages

Subscribe to Sulla strada del cambiamento