Cowspiracy: per realizzare i tuoi desideri, i tuoi sogni... pensa prima di aprire la bocca!
Aggiornamento 21 maggio 2016: è disponibile un pieghevole (scarica PDF), a cura del Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione, che spiega l'enorme impatto sull'effetto serra della produzione di alimenti animali - carne, pesce, latte, uova. E' disponibile su AgireOraEdizioni.
Qualunque desiderio o sogno futuro tu abbia, anche il più semplice di questo mondo, dovresti prima di tutto dare il tuo contributo affinché possa esserci un futuro per “tutti”: ciascuno di noi è ciò che è in relazione a ciò che tutti siamo, e se un grande disastro dovesse colpire la Terra, ne saresti colpito anche tu. Ciascuno di noi ha una seria ed effettiva responsabilità di contribuire al destino comune e, per fortuna, anche tu puoi fare la tua parte. Nel titolo di questo articolo, ho scritto “pensa prima di aprire la bocca”, che significa: “pensa prima di parlare” e, soprattutto in questo caso, “pensa prima di mangiare”.
Cowspiracy è un documentario di un'ora in mezzo, in inglese e con sottotitoli in 20 lingue (tra cui l'italiano), che spiega molto chiaramente, con dati di fatto, la relazione di causa ed effetto che c'è tra lo stile alimentare occidentale e la conseguente progressiva distruzione del pianeta in cui tutti viviamo. Ci troviamo di fronte alla prossima maggiore estinzione di specie sulla Terra che si possa ricordare dal tempo della scomparsa dei dinosauri.
Imparare a stare con se stessi
La psicologa Sherry Turkle, in un suo famoso talk su Ted, ha spiegato chiaramente che, se non impareremo a stare da soli, saremo sempre più soli. Le sue parole esatte, prese dalla trascrizione in italiano, sono: «[...] Come passiamo dalla connessione all'isolamento? Si finisce isolati se non si coltiva la capacità di essere soli, la capacità di essere separati, di raccogliersi. E' nella solitudine che troviamo noi stessi, così da poter arrivare agli altri e creare un reale attaccamento. Quando non siamo capaci di restare soli, ci rivolgiamo agli altri per sentirci meno ansiosi o per sentirci vivi. Ma quando questo succede, noi non siamo in grado di apprezzarli. È come se li usassimo come parti di ricambio per sostenere il fragile senso del nostro sé. Ci culliamo nel pensiero che essere sempre connessi ci farà sentire meno soli. Ma siamo a rischio, perché la realtà è l'esatto opposto. Se non siamo in grado di stare soli, saremo ancora più soli. Se non insegniamo ai nostri figli a essere soli, non conosceranno altro che la solitudine. [...]»
Sherry Turkle ha pienamente ragione. Chi sa stare da solo, o da sola, chi sa stare con se stesso, o con se stessa, senza percepire alcun senso di incompletezza o di mancanza interiore, scopre due cose importanti: la prima è che si sente veramente bene, la seconda è che ha già tutto dentro :)
La solitudine non è stare da soli, ma sentirsi soli: ci si può sentire soli anche relazionandoci con altre persone, si può stare da soli senza sentire alcuna solitudine.
Francesco Galgani,
3 aprile 2016
Paragonarsi agli altri è controproducente
«Quanto alla fiducia in se stessi, essa deriva dallo sforzo e dal duro lavoro. Se pensate di poter costruire la fiducia in voi stessi senza sforzarvi duramente, vi state solo illudendo. Soltanto coloro che stabiliscono degli obiettivi e si impegnano a realizzarli col proprio passo e a proprio modo, soltanto coloro che continuano a tentare, per quante volte possano aver fallito, riescono a sviluppare un'incrollabile fiducia in se stessi. Fiducia in se stessi è sinonimo di volontà invincibile. Non si può dire che abbiate una vera fiducia in voi stessi se l'opinione che avete di voi vacilla ogni volta che vi paragonate agli altri. Una vita trascorsa a giudicare se stessi in base al confronto con gli altri sarà solo causa di frustrazione e arriverà a un punto morto.»
(Daisaku Ikeda, Protagonisti del XXI secolo - Personalità e carattere, pag. 30)
Pianeta Terra. Nessun essere umano è illegale
In quest'epoca di grandi incertezze e conflitti, i mass media sono dediti a dare visibilità quasi esclusivamente agli aspetti peggiori dell'essere umano, solitamente distorcendo la realtà e coltivando negli individui senso di disperazione, di impotenza, di rabbia e di odio. Ma la visione del mondo proposta da TV e giornali non è l'unica, per fortuna: molte persone, spesso dietro le quinte, senza ricevere né lodi né visibilità, sono dedite alla giustizia, alla verità, al diffondere pace, con un impegno vero in grandi battaglie non-violente. Per tale ragione, pubblico volentieri l'intervista seguente a Martina Pignatti Morano, presidente dell'associazione pacifista "Un ponte per..." (www.unponteper.it).
Fonte originale: Buddismo e Società n.175 - marzo aprile 2016 (link all'articolo originale)
Autorizzazione alla ripubblicazione nel presente blog concessa dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
Intervista a Martina Pignatti Morano
Pianeta Terra. Nessun essere umano è illegale
di Monica Piccini
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