L’Italia chiede all’Europa di abolire la libertà di espressione

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Ministero della Verità - Orwell 1984Un articolo del Sole 24 Ore del 30 dicembre 2016 inizia così: «Il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha invitato i Paesi dell’Ue a dotarsi di una rete di agenzie pubbliche per combattere la diffusione di notizie-bufale su Internet, spiegando che questa lotta è più efficace se viene svolta dagli Stati piuttosto che delegarla ai social media come Facebook. In un’intervista al Financial Times, Pitruzzella ha suggerito la creazione di un network di agenzie indipendenti, coordinate da Bruxelles e modellate sul sistema delle agenzie antitrust, che potrebbero rilevare le bufale, imporne la rimozione e, dove necessario, sanzionare chi le ha messe in giro.

«La post-verità è uno dei motori del populismo ed è una minaccia che grava sulle nostre democrazie», ha sottolineato Pitruzzella, «siamo a un bivio: dobbiamo scegliere se vogliamo lasciare Internet così com’è, un Far West, oppure se imporre regole in cui si tiene conto che la comunicazione è cambiata». «Io ritengo che dobbiamo fissare queste regole e che spetti farlo al settore pubblico”, ha aggiunto. Per Pitruzzella questo monitoraggio della Rete non si tradurrebbe in una censura perché la gente «continuerebbe a usare un Internet libero e aperto» ma beneficerebbe della presenza di un’entità «terza - indipendente dal governo - pronta a intervenire rapidamente se l'interesse pubblico viene minacciato».

Su questo tema, si veda anche il mio precedente articolo, contenente un interessante video di Glauco Benigni: Autocensura, manipolazione in Rete e cyberguerra, grazie all'Intelligenza Artificiale. Sullo stesso argomento, segnalo anche gli articoli sul blog di Grillo: "Le post-cazzate dei nuovi inquisitori", "Una giuria popolare per le balle dei media", "La fake news sull'attentato di Berlino. E ora che si fa, cari censori, chiudiamo i giornali?".

Cosa sta succedendo?

ZeroHedge ha analizzato il significato delle dichiarazioni del nostro capo dell’antitrust, Pitruzzella, in merito alle “fake news”. Come al solito, dietro una richiesta apparentemente ragionevole, si cela una verità inconfessabile. L’establishment vuole mettere in atto un “Ministero della Verità” orwelliano, una schiera di individui non eletti, ovviamente coordinati da Bruxelles, che non rispondono a nessuno delle loro azioni ma che possono decidere cosa è vero e cosa no. Chi controlla il presente controlla il passato, e chi controlla il passato controlla il futuro (Orwell, 1984). 

La traduzione seguente è tratta da vocidallestero.it:

Scienza e Tecnologia: demolire le certezze, far sorgere il dubbio

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Sebbene da più parte si inneggi all'Internet of Things (Internet delle Cose) e all'Intelligenza Artificiale come ad un futuro prossimo e inevitabile, sottolineando i presunti vantaggi di questo progresso scientifico e sviluppo tecnologico, pochi si soffermano su una delle conseguenze più pesanti di questi scenari: la deumanizzazione.

A proposito dell'Intelligenza Artificiale, nel mio precedente articolo "Autocensura, manipolazione in Rete e cyberguerra, grazie all'Intelligenza Artificiale", avevo così sintetizzato il nocciolo della questione: «l'intelligenza dovrebbe stare nella sua sede naturale, cioè negli esseri umani e, più in generale, negli esseri viventi... e non nelle macchine». Non mi stancherò mai di ripeterlo. Pensiamo ad esempio alle automobili che si guidano da sole: in una situazione di emergenza, in cui qualunque scelta porti alla morte o al ferimento grave di una o più persone, è mai possibile affidare le nostre vite ad un algoritmo a cui spetti la decisione di chi uccidere e chi no? Questo problema è stato affrontato nell'articolo "Guida autonoma, sarà l'auto a decidere chi salvare in caso di incidente?", di Omar Abu Eideh.

A tutti gli Artisti della Vita (lettera aperta)

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Herbie Hancock e Wayne Shorter sono icone della creatività musicale. Più volte vincitori del premio Grammy Award, le loro innovazioni hanno influenzato per più di mezzo secolo il panorama dell'improvvisazione musicale. Quando il sito web NEST HQ ha chiesto loro di dare dei consigli agli artisti più giovani alla luce delle attuali sfide globali, hanno risposto con la lettera aperta pubblicata in "Wayne Shorter & Herbie Hancock Pen an Open Letter to the Next Generation of Artists", di cui riporto qui di seguito la traduzione:

«Viviamo un tempo turbolento e imprevedibile. Dall'orrore del Bataclan (Parigi) agli sconvolgimenti in Siria, agli insensati spargimenti di sangue di San Bernardino (USA), siamo in un'epoca di grande confusione e di dolore. Come artista, crea­tivo e sognatore che vive in questo mondo, ti chiediamo di non farti scoraggiare da ciò che vedi, ma di utilizzare la tua vita e la tua arte come strumenti per la pace.
È vero che i problemi da affrontare sono complessi, ma la via della pace è semplice: comincia da te. Non occorre vivere in un paese del terzo mondo o lavorare in una ONG per fare la differenza. Ognuno di noi ha una missione unica. Siamo tutti parte di un immenso puzzle dove la più piccola azione influenza profondamente tutto il resto.
Tu conti. Le tue azioni contano. La tua arte conta.
Pur essendo rivolta agli artisti, questa lettera trascende i confini professionali e fa appello a ogni singola persona.

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