La morte come specchio della nostra umanità
Una persona che ha assistito alla morte di molti malati ha osservato:
“Alla fine della vita, si rivede in una grande panoramica tutta la propria esistenza e in quel momento ciò che conta di più non è essere diventati dirigenti di una società o aver avuto successo negli affari, bensì come siamo vissuti e come ci siamo comportati con gli altri.
Li abbiamo trattati con affetto e gentilezza o con disprezzo?
Abbiamo mantenuto salde le nostre convinzioni oppure le abbiamo tradite?
Sono questi aspetti della nostra condotta come esseri umani che ci appaiono improvvisamente, quando stiamo per morire.
Questa è la vera natura della morte”.
(Daisaku Ikeda, Cos’è la felicita, pag 112)
NATO vs Russia: una nuova catastrofe nucleare in Ucraina (tipo Chernobyl) come arma mediatica?
Pubblico questo comunicato non per spaventare, ma per evitare che tutto avvenga nel silenzio e nell’indifferenza. I rischi esistono anche quando scegliamo di non guardarli. Informarsi significa accettare il disagio del dubbio, ma è l’unico modo per non lasciare che altri decidano al posto nostro cosa è vero e cosa no. Solo chi resta all’oscuro è davvero indifeso: per questo il potere preferisce cittadini distratti, disinformati e creduloni. La consapevolezza è l’esatto contrario della sudditanza.
Fonte della notizia, tradotta dal russo all'italiano: https://tass.ru/politika/25550915
Sullo stesso argomento, si veda anche: "Attacchi a centrali nucleari: il dossier delle fonti russe e le verifiche dell’AIEA"
Come in altre occasioni, anche stavolta aggiungo alcune note di traduzione (n.d.t.) per facilitare la lettura.
SVR [n.d.t.: Servizio di intelligence esterna della Federazione Russa]: l’Occidente prepara una grande operazione di sabotaggio alla ZAES [n.d.t.: ZAES è la sigla russa per la centrale nucleare di Zaporižžja, nota anche come ZNPP nelle fonti occidentali]
I “natovisti” europei [n.d.t.: termine colloquiale per indicare i paesi/militari della NATO] invitano il regime di Kiev a trovare la possibilità di cambiare urgentemente l’andamento del conflitto ucraino, negativo per gli occidentali, hanno sottolineato nell’ufficio stampa del Servizio.
MOSCA, 6 novembre 2025, TASS. L’Occidente si prepara ad attribuire alla Russia la responsabilità per un possibile incidente alla centrale nucleare di Zaporižžja. È quanto si afferma in un comunicato dell’ufficio stampa dell’SVR della Federazione Russa pervenuto a TASS [n.d.t.: principale agenzia di stampa statale russa].
“L’Occidente si prepara ad attribuire alla Russia la responsabilità per un possibile incidente alla centrale nucleare di Zaporižžja”, si afferma nel comunicato. L’ufficio stampa del Servizio di intelligence esterna della Federazione Russa rileva inoltre che, secondo i dati che giungono all’SVR, i “natovisti” europei cercano la possibilità di modificare l’andamento del conflitto in Ucraina, sfavorevole per gli occidentali.
Nell’ufficio stampa hanno osservato che, in relazione a ciò, viene preso in considerazione lo scenario di organizzare un sabotaggio alla centrale nucleare di Zaporižžja con la fusione della zona attiva dei suoi reattori nucleari. “Nel ‘centro di elaborazione’ [n.d.t.: letteralmente ‘centro cerebrale’, qui nel senso di think tank] il momento più difficile della realizzazione di un simile piano è stato ritenuto quello di come esattamente addossare alla Russia la responsabilità per la catastrofe”.
In relazione a ciò, hanno aggiunto nell’ufficio stampa, a Chatham House [n.d.t.: noto think tank con sede a Londra] si propongono di preparare in anticipo un’argomentazione per il caso di “qualsiasi sviluppo degli eventi”. “Si prevede di garantire la copertura della situazione nei mass media in modo tale che l’opinione pubblica occidentale ‘si schieri inequivocabilmente dalla parte di Kiev’ nella questione dell’individuazione del colpevole di quanto accaduto”, hanno sottolineato nel Servizio di intelligence esterna della Russia.
Nell’ufficio stampa hanno nuovamente constatato che persino “su questioni di sicurezza nucleare tanto importanti per la vasta opinione pubblica, le élite totalitarie-liberali agiscono secondo schemi antiumani da tempo consolidati” [n.d.t.: qui “élite totalitarie-liberali” significa le classi dirigenti dei paesi occidentali].
“L’Occidente collettivo [n.d.t.: espressione che indica in blocco i paesi occidentali] è di nuovo pronto a ingannare e persino a uccidere ucraini e cittadini degli Stati occidentali al fine di attribuire alla Russia i crimini del regime di Kiev e giustificare la propria politica russofoba e gli sforzi per fomentare la guerra”, hanno concluso nell’SVR della Federazione Russa.
Qual è il Bene Supremo? E la felicità?
Se esiste un inferno, questo si trova nelle parole e nei ragionamenti, dei quali, peraltro, l’IA generativa, il web, i social e Internet in generale sono la massima espressione. La beatitudine, di contro, ama il silenzio.
Se le nostre azioni, e più in generale il nostro stare al mondo, vanno verso un Bene Supremo, di cos’altro dobbiamo preoccuparci? Secondo me, tale bene non è altro che la “Comunità”, nel senso più ampio del termine, ovvero la rete di relazioni di cui facciamo parte. E il massimo bene di ogni comunità non è altro che la coesistenza con le altre comunità. La prima necessità di tutte le comunità è la sacralità del territorio, senza il quale non potrebbero esistere.
Il focus quindi non è più sull’io, sull’ego, sul proprio punto di vista, ma sulla rete di relazioni e sul curarsene. Tutto qua. Al di fuori di questo, ci sono solo sofferenza, dolore e guerra.
Da questa prospettiva, la felicità personale rimane sullo sfondo, come un’immagine sfuocata e sbiadita dei propri desideri. Meglio vivere per il Bene Supremo, cioè per la Comunità, ovvero vivere secondo l’esatto opposto di ciò che il mondo, con i suoi infiniti condizionamenti, ci invita a fare.
Non mi sto riferendo ad una comunità ideale fatta di persone solidali ed empatiche, ma a quella reale, con i suoi problemi, le sue cattiverie, le tante ingiustizie, stupidità e follie. Al di fuori di essa, non abbiamo nient’altro. Noi siamo ciò che siamo per ciò che siamo tutti. E l'amor fati vale molto di più della felicità.
(9 novembre 2025)
Vaccini a mRNA COVID-19: 245 fonti sul rischio oncologico (cancro)
Un'analisi approfondita della letteratura attuale (245 fonti scientifiche) mostra che l'infezione da SARS-CoV2 e le vaccinazioni (multiple) con LNP-mRNA potrebbero suscitare un effetto di promozione del cancro attraverso diversi meccanismi, tra cui l'interruzione dell'immunosorveglianza e l'induzione dell'infiammazione nel microambiente tumorale, l'interruzione del controllo dell'autofagia, l'interruzione delle vie oncosoppressorie e l'attivazione dei recettori chinasi coinvolti nella proliferazione cellulare, nella migrazione cellulare e nell'EMT.
Un ruolo importante in questi eventi è svolto dalle proteine Spike, che possono portare alla down-regulation dell'ACE2 protettivo e alla concomitante attivazione del percorso AXL. Questi eventi potrebbero combinarsi e attivarsi in modo ridondante nei pazienti vaccinati che hanno contratto l'infezione più volte, e in un tempo relativamente breve.
Questa spiacevole situazione (effetto cocktail) determinerebbe un sinergismo dei danni e delle alterazioni causati dal virus e dall'mRNA pro-vaccino, che può portare a un effetto "catastrofico": il cancro.
Questo scenario sarebbe più probabile nei pazienti oncologici e negli individui con cancro non diagnosticato, e ancora di più negli individui suscettibili al cancro a causa di difetti genetici predisponenti.
Segue la ricerca scientifica del dott. Ciro Isidoro, intitolata: "Vaccini a mRNA contro SARS-CoV2 e anti-COVID-19: esiste un plausibile legame meccanicistico con il cancro?", pubblicata il 28 ottobre 2025
PDF in italiano: vaccini-covid-cancro-italiano.pdf (fonte)
PDF in inglese: vaccini-covid-cancro-inglese.pdf (fonte)
(8 novembre 2025)
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