L'arte della non-azione nelle reincarnazioni parallele
Introduzione: le “vite parallele”
L’idea che le nostre reincarnazioni non siano sequenziali, ma parallele nel senso di contemporanee, nasce da due filoni principali.
Il primo sostiene che il tempo, in ultima analisi, sia simultaneo: ciò che chiamiamo passato, presente e futuro coesiste, quindi le diverse “vite”, cioè incarnazioni, di una stessa identità profonda non si susseguono, ma si svolgono contemporaneamente. È il linguaggio che si ritrova, con accenti diversi, negli insegnamenti attribuiti a Seth (tramite Jane Roberts), nel corpus dei Michael Teachings e, con una cornice metafisica propria, nei materiali del Law of One.
Il secondo filone parla di una vera e propria moltiplicazione esperienziale: la stessa anima può vivere più esistenze nello stesso arco storico o in epoche differenti, come riportano le narrazioni di ipnosi regressiva di Michael Newton, Dolores Cannon e Corrado Malanga.
In entrambi i casi, la tesi di fondo è che l’apprendimento non sia vincolato a una sequenza lineare di nascite e morti, ma possa dispiegarsi su più binari contemporaneamente. Ciò potrebbe avere senso, in alcune letture ispirate alla fisica di Bohm, se si assume un universo non-locale nel tempo e nello spazio: tutto avverrebbe in un unico istante e in un unico punto, sebbene la nostra percezione ordinaria sia ben diversa.
Accolgo questi presupposti, pur non potendoli dimostrare, perché possono aiutarci nel cammino verso la pace interiore.
Che cosa intendo per Anima
Per Anima intendo il soggetto reale dell’apprendimento, che vive più esperienze in parallelo, in luoghi ed epoche differenti. Qualsiasi avanzamento di consapevolezza in una di queste vite si riflette immediatamente nelle altre, perché l’Anima è la stessa in tempi, luoghi e corpi diversi. L’Anima stessa è parte di un Tutto universale: svolge un ruolo, apprende ciò che deve e infine ritorna e si riunifica al Tutto quando il suo compito è compiuto.
Il mondo come sogno didattico
Se lo scopo dell’incarnazione è apprendere, la realtà in cui ci muoviamo può essere compresa come un ambiente didattico, simile a un sogno progettato per farci fare esperienza. “Sogno” non vuol dire irrealtà insignificante: indica che ciò che viviamo è costruito in funzione dell’apprendimento.
Gioie e dolori sono reali per chi li vive, hanno peso, ci toccano profondamente, ma sono inseriti in un quadro finalizzato. Nemmeno lo stato della non-incarnazione è necessariamente “più reale”: è semplicemente un’altra modalità del vivere dell’Anima.
L’immagine cinematografica di Matrix e la metafora della caverna di Platone aiutano a intuire cosa intendo, sebbene non siano la stessa cosa.
Ciò che viviamo e vediamo è un teatro di esperienza ordinato a un fine, che comprende sia il nostro apprendimento, sia altro che neanche intuiamo.
Determinismo globale, libertà locale
L’idea delle vite parallele può convivere con una doppia cornice: determinismo globale e libertà locale.
Alcuni eventi principali della nostra storia personale e collettiva sono fissati una volta per tutte: potremmo chiamarli “snodi” del curriculum dell’Anima, come nascere in una certa epoca e in un certo contesto, incontrare determinate prove, incrociare alcune persone decisive o assistere a cambi di rotta storici. È come il programma scolastico: per i nati in un certo anno è stabilito prima che entrino in classe, e nessuno studente può modificarlo. All’interno di questo quadro, però, le scelte sono reali.
Le intenzioni, lo stile dell’azione, la postura interiore con cui attraversiamo gli eventi restano un campo di libertà. È qui che si svolge l’apprendimento, ed è qui che si misurano virtù come compassione, onestà, non-violenza e coraggio.
Tutto è importante, ma senza colpa sterile
Ogni esperienza concorre a un bene più grande ed è importante nel percorso. Ogni gesto, parola e decisione è materiale didattico per l’Anima.
La conseguenza pratica, però, non è assolversi da ciò che facciamo o non facciamo, ma smettere di aggiungere colpa sterile e di pretendere che la nostra volontà possa controllare il corso degli eventi.
La colpa che paralizza è superflua. La responsabilità, invece, è essenziale: significa rispondere al momento con il meglio che possiamo offrire, sapendo che ciò che impariamo in questa vita si riflette su tutte le altre vite parallele dell’Anima.
Il dolore è reale e va alleviato quando possiamo, ma allo stesso tempo è anche un’occasione di crescita che, una volta attraversata, arricchisce ogni espressione dell’Anima.
Wu wei: la non-azione che non è inerzia
Dentro un curriculum dell’Anima in parte già scritto, la non-azione del taoismo (wu wei) non significa passività. Vuol dire non forzare ciò che non dipende da noi e non generare sofferenza inutile opponendo resistenza cieca agli snodi principali, cioè a quegli eventi che comunque non possiamo modificare.
Significa agire quando serve, con misura, lasciando che la vita scorra dove la sua direzione è già tracciata, e intervenendo dove la nostra libertà locale ha senso: nell’intenzione, nella qualità del gesto, nell’attenzione al bene concreto.
La non-azione è un’arte perché chiede discernimento: a volte il passo giusto è fermarsi, altre volte è parlare, altre ascoltare e basta, altre ancora è cambiare strada. In ogni caso, si evita l’attrito superfluo e si coltiva la serenità che nasce dal sapere che il percorso ha un significato.
Come si tengono insieme le vite parallele
Dato che l’Anima vive più vite contemporaneamente e che ogni apprendimento si riflette immediatamente in tutte, l’impegno etico e la cura interiore in questa esistenza non restano confinati qui. Quando in una vita comprendiamo qualcosa di essenziale — per esempio che la compassione lenisce davvero la sofferenza — questa comprensione beneficia tutte le altre vite dell’Anima.
Il contrario vale ugualmente: rigidità, inganni e violenza irrigidiscono l’intero sistema delle nostre esistenze parallele.
Questo dà serietà e dolcezza, insieme, al nostro cammino quotidiano: ogni piccolo progresso vale molto più di ciò che sembra, perché risuona oltre i confini dell’attuale biografia.
Conclusione: la pace operativa
L’insieme di queste idee — vite parallele, mondo come sogno didattico, determinismo globale con libertà locale, centralità delle virtù — conduce a una pace operativa.
Pace, perché gli snodi principali non vanno forzati e non c’è motivo di punirsi per ciò che non dipende da noi.
Operativa, perché ogni giorno restano in gioco responsabilità vere: pensieri, parole, azioni che possono ridurre o aumentare la sofferenza.
L’arte della non-azione nelle reincarnazioni parallele è un mio invito ad allinearsi al programma dell’Anima, senza inerzia e senza violenza, coltivando una presenza limpida che apprende e, imparando, illumina tutti i suoi percorsi sparsi nel tempo e nello spazio.
(13 ottobre 2025, bibliografia in calce)
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(foto non alterata, con colori realistici, del 19 settembre 2025, vai alla mia galleria)
Bibliografia essenziale
Seth / Jane Roberts – tempo simultaneo e realtà parallele
- Jane Roberts, Le comunicazioni di Seth (Edizioni Mediterranee)
- Seth Material – ricerca su “parallel realities / probable selves”
- Discussione: “Understanding Simultaneous Time” (SethTalks)
Michael Teachings – vite concorrenti / universi paralleli
- Michael Teachings: “Parallel Universes”
- “Essence Fragments / Simultaneous Selves / Concurrent Personalities”
Law of One (Ra Material) – coesistenza dei tempi
Michael Newton – ipnosi regressiva e “vite parallele”
- Estratto in italiano con riferimento alle “vite parallele” (PDF)
- Introduzione italiana a Il viaggio delle anime
Dolores Cannon – tempo non lineare e casi regressivi
- L’Universo Convoluto – Libro Uno (edizione italiana, eBook)
- Cinque vite ricordate (edizione italiana)
Corrado Malanga – vite simultanee e cornice olografica/non-locale
David Bohm – ordine implicato e non-località (cornice concettuale)
- “David Bohm e l’indivisa totalità dell’Universo” (Acrònico)
- “David Bohm, profeta dell’olismo” (Scienza e Conoscenza)
- “La natura fluida della realtà” – cenni a potenziale quantistico e non-località
Wu wei – la non-azione
Se fossimo in pace...
Il vero problema è che, come esseri umani, raramente conosciamo la pace interiore.
Se fossimo pacificati, staremmo in mezzo alla natura e non avremmo avuto bisogno di inventare la lampadina, la tv, l'automobile, il telefono, il computer, Internet, le centrali nucleari e tutto il resto.
Chi è in pace, è in pace con quello che c'è.
L'uomo primitivo amava la sua donna, anche lei figlia, come lui, della terra e della fatica. Dopo l'amore, pacificati, contemplavano insieme il tramonto, e la vita scorreva così...
(11 ottobre 2025)
Attacchi a centrali nucleari: il dossier delle fonti russe e le verifiche dell’AIEA
Nota metodologica — Questo testo non è un comunicato politico. È un riepilogo documentato di comunicazioni ufficiali in lingua russa e inglese (sito del Cremlino e altre istituzioni) e di aggiornamenti di organismi internazionali, in particolare l’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica). Il mio obiettivo è illustrare i rischi per la sicurezza pubblica. Molti di noi in ambito occidentale potrebbero non esserne al corrente, pur essendo tutti quanti potenzialmente coinvolti dagli effetti di una nube radioattiva dovuta a un'esplosione di una centrale nucleare. Non stiamo parlando di un incidente imprevisto e casuale, ma di un evento voluto e cercato dal regime di Volodymyr Zelenskyy, finanziato e armato dall'Unione Europea, dagli Stati Uniti, dalla NATO.
E' una follia che, almeno finora, non ha destato alcuna protesta popolare, sebbene nello scenario estremo — che richiederebbe una catena di eventi sfavorevoli dovuti a bombardamenti intenzionali — l’Europa potrebbe affrontare evacuazioni di massa e interdizioni su aree molto ampie, a seconda dei venti e della pioggia. Non è allarmismo, ma è il riconoscimento di un rischio reale dovuto in primo luogo alla NATO e, in seconda battuta, alle scelte scellerate di chi ha il comando delle armi fornite dall'Occidente all'Ucraina.
Nota sull'agenda setting — I mass media non ci aiutano, spostano continuamente la nostra attenzione da ciò che è più rilevante a ciò che serve solo a farci litigare tra di noi. Non a caso, Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha accusato l’Europa di essere un «campo di concentramento dell’informazione digitale», come riportato sulla TASS del 16 maggio 2025. Comunque, ognuno ha la sua propaganda e i suoi interessi, sta a noi avere più consapevolezza e più umanità.
Che cosa affermano le fonti ufficiali russe
- Cremlino (2022–2023) — Più interventi pubblici accusano le forze ucraine di bombardare la centrale di Zaporižžja (ZNPP) e di atti di “terrorismo nucleare”. Riferimenti: 19 ago 2022, telefonata Putin–Macron; 10 ott 2022, Consiglio di Sicurezza; 27 ott 2022, intervento pubblico; 21 dic 2022, collegio Ministero Difesa.
- Ministero degli Esteri (MID) — Note e briefing in più anni attribuiscono a Kiev droni e tiri d’artiglieria contro la ZNPP: 6 ago 2022, 22 giu 2024, 6 gen 2025, e la Rappresentanza a Vienna 11 apr 2024.
- Rosatom / Rosenergoatom — Comunicati e materiali interni descrivono attacchi di droni e situazione di sicurezza alla ZNPP; citati anche episodi nell’area della centrale di Kursk: 7 apr 2024, 6 giu 2025, 17 ago 2024, PDF della Rivista «REA», mensile dell’energia nucleare russa, n. 10/2023.
Cosa confermano gli organismi internazionali “neutrali”
L’AIEA mantiene una missione permanente alla ZNPP e pubblica aggiornamenti regolari. Questi confermano che la centrale è stata oggetto di colpi/droni (senza attribuire responsabilità) e che la situazione di sicurezza è precaria per perdite ricorrenti di alimentazione esterna:
- 7 apr 2024 — L’AIEA segnala attacchi di droni sul sito della ZNPP e li definisce “grave incidente” per la sicurezza nucleare: AIEA Update 220; vedi anche dichiarazione al Board, 11 apr 2024 e il riepilogo ONU UN Media, 11 apr 2024.
- 3 lug 2024 — L’AIEA definisce gli attacchi con droni una minaccia alla sicurezza nucleare e alle vite umane: AIEA Update 236.
- Set–Ott 2025 — Serie di aggiornamenti su perdita prolungata dell’alimentazione esterna (dal 23 settembre) e rischi in aumento: Update 313 (10 set), 314 (16 set), 315 (24 set), 318 (inizio ott), 319 (7 ott), 320 (9 ott). Per il contesto giornalistico: Reuters, 9 ott 2025.
- Apr 2024 — L’Agenzia ha anche accolto con favore lo spegnimento a freddo di tutte le unità (misura che riduce ma non elimina il rischio): Reuters, 13 apr 2024.
Perché questo riguarda la sicurezza pubblica in Europa e in Asia
La ZNPP è il più grande impianto nucleare d’Europa. Pur con i reattori in cold shutdown, la sicurezza dipende da alimentazione elettrica e sistemi di raffreddamento. L’AIEA segnala perdite ricorrenti di energia esterna e sottolinea che i rischi stanno aumentando. Un danno grave alle funzioni di sicurezza (per esempio per interruzioni prolungate di energia o impatti diretti su strutture e sistemi) potrebbe comportare rilasci radioattivi con effetti transfrontalieri. Per questo l’AIEA chiede insistentemente che gli attacchi all’area della centrale cessino e che siano ristabilite condizioni stabili di sicurezza e alimentazione elettrica.
Che cosa constatiamo
- Esistono molte comunicazioni pubbliche ufficiali russe che accusano l’Ucraina di colpire la ZNPP e, in alcuni casi, siti energetici sensibili in Russia (es. area di Kursk).
- Esistono conferme tecniche e fattuali dell’AIEA circa impatti/droni sul sito e ripetute criticità (perdite di alimentazione, danni locali).
- C'è un rischio per la sicurezza pubblica ben oltre i confini dell’Ucraina.
Riepilogo delle fonti
- Cremlino: 19 ago 2022, 11 set 2022, 10 ott 2022, 27 ott 2022, 21 dic 2022.
- Ministero degli Esteri russo (MID): 6 ago 2022; 22 giu 2024; 6 gen 2025; 11 apr 2024.
- Rosatom / Rosenergoatom: 7 apr 2024; 6 giu 2025; 17 ago 2024; PDF informativo.
- AIEA (aggiornamenti tecnici): Update 220 (7 apr 2024); Statement al Board (11 apr 2024); Update 236 (3 lug 2024); Update 313 (10 set 2025); 314 (16 set 2025); 315 (24 set 2025); 318 (inizio ott 2025); 319 (7 ott 2025); 320 (9 ott 2025).
- Ulteriori riferimenti neutri: Reuters (9 ott 2025), The Guardian (8 apr 2024).
(scritto con la speranza di una maggiore consapevolezza pubblica, 10 ottobre 2025, corretto l'11 ottobre 2025)
Relazioni finte, solitudine vera, una strada possibile
Da tempo stiamo abbandonando la vita reale per quella virtuale. Non abbiamo più la forza d'animo di reggere una relazione con l'altro, di sopportarne i rifiuti, le offese, le infinite complicazioni. Neppure i momenti di giocoso e "giusto istupidimento" che l'innamoramento comporta sembrano sensati e accettabili, o persino possibili.
Non ci crediamo neanche più che avremo ancora una nuova opportunità di vivere una relazione sentimentale, con tutto ciò che essa comporta, tra gioie e dolori, tra desideri e delusioni, tra progettazione della vita insieme e cambiamenti improvvisi e imprevedibili. Siamo sempre più isolati, più separati, più soli.
Non c'è più amore, non c'è più pace. In definitiva, non c'è più speranza.
Lo stato d'animo (illusorio) fin qui descritto è sintetizzato da questa notizia:
[...] Alcune donne [...] provano attrazione per partner digitali [...] Il numero di donne che scelgono relazioni con l’intelligenza artificiale è in crescita, e questo è comprensibile [...] Secondo un sondaggio, il 54% delle donne non crede di riuscire a trovare un partner adatto nella vita reale. [...] Non sorprende che un giovane su cinque che ha sperimentato questo formato di comunicazione lo trovi preferibile all’interazione con persone reali. [...] (fonte)
In pratica stiamo parlando di attrazione erotica e sentimentale per il nulla cosmico, per una IA che significa Ignoranza Assoluta della vita, e dalla quale nulla può nascere. Invece di trovare la forza di volontà, il coraggio e la fede per affrontare le difficoltà di un rapporto di amore, o almeno per provarci, ci rifugiamo in una relazione che simula tale rapporto? La realtà non è quello che è, ma innanzitutto è ciò che noi crediamo che essa sia.
La via della pace e dell'amore è sempre in salita. I surrogati con l'IA - o comunque la negazione della possibilità di rapporti umani veri, a tu per tu, corporei - sono invece solo la strada per sprofondare nel baratro e per confermare la non superabilità delle nostre sofferenze. Assecondare questa disperazione comporta, tra l'altro, una forma più o meno consapevole di individualismo, che ha anche la forma del narcisismo, dell'autosufficienza, della mancanza di volontà di affrontare insieme ad altri un rapporto impegnativo. In poche parole, le nostre sofferenze sono sia causa che effetto di un egoismo galoppante che divide le persone.
A tutte queste donne, e uomini, posseduti dal demone della solitudine, vorrei dedicare questa poesia:
In guerra
Ti Amo,
sconosciuta triste
di mille preoccupazioni
che non conosco.
Ti Amo,
sconosciuto irato,
pronto a sparare
senza conoscer te stesso.
Vi Amo,
tutti quanti,
con una pioggia di cuori
d'invisibili baci.
Falsa la solitudine,
la mancanza di senso,
che già ci percosse
prima dei falsi nemici:
è tutto un inganno,
un demone fragile,
un parto delle ombre
della mancanza di fede.
Fede nei sorrisi,
fede che male è bene,
fede che tu sei un bene,
fede che noi siamo un bene.
(9 ottobre 2025, galgani.it)
Vedi anche: Tre esercizi per la pace interiore