Le nostre ombre

Certi uomini sono impermeabili alla ragione e al dialogo.
Questi individui desiderano solo vedere il mondo bruciare.
Sono maestri nel raccogliere consensi, nell'essere amati e serviti, nel dominare e illudere senza pietà.

Raccontano ciò che è più conveniente per suscitare emozioni, sentimenti, pensieri, suggestioni in chi li ascolta, senza conoscere né curarsi della verità.

Amano il potere, gestire denaro e persone, ma mai si mostrano per ciò che realmente sono, né lo ammettono a se stessi. Solo quando sono davvero spaventati e si sentono in trappola, le maschere cadono e il loro falso perbenismo si dissolve.

Il mondo è sempre andato avanti così. Tuttavia, ciò che possiamo vedere in questi uomini malati risiede anche dentro ciascuno di noi, nascosto nella nostra ombra.

L'ombra è un concetto introdotto da Carl Gustav Jung e rappresenta l'insieme degli aspetti della personalità che l'individuo non riconosce o rifiuta di ammettere in sé stesso. Questi aspetti possono includere desideri repressi, emozioni nascoste, e impulsi che contrastano con l'immagine ideale che la persona ha di sé stessa. L'ombra è una parte integrante della psiche umana e si manifesta in vari modi, a volte in forma di sogni, fantasie, o comportamenti inconsci.

L'ombra contiene anche Thanatos, l'istinto di morte, che si nasconde nelle profondità della psiche di ogni individuo. Anche nelle persone apparentemente sane di mente, esiste una parte oscura che può essere attratta dalla distruzione e dalla negatività. Questo istinto può emergere in situazioni di stress estremo, frustrazione, o quando l'individuo si sente minacciato. Thanatos rappresenta il desiderio di annullamento, di fine, e di ritorno a uno stato di non esistenza, che può manifestarsi attraverso comportamenti autodistruttivi o aggressivi.

La presenza di Thanatos nell'ombra non implica necessariamente che tutti agiscano in modo distruttivo, ma riconoscere la sua esistenza è cruciale per comprendere la complessità della natura umana. Solo affrontando e integrando l'ombra si può raggiungere una maggiore consapevolezza di sé stessi e, di conseguenza, un equilibrio interiore. Questo processo di integrazione richiede coraggio, poiché implica guardare dentro di sé e accettare aspetti che si preferirebbe ignorare o negare.

Infine, è importante riconoscere che l'ombra non è solo negativa. Anche Eros, l'istinto di vita, risiede nell'ombra. Aspetti positivi della personalità, come la creatività e la capacità di amare, possono essere repressi e diventare parte dell'ombra se non sono accettati o valorizzati. La chiave sta nel riconoscere e integrare entrambi gli istinti, Eros e Thanatos, per vivere in modo più autentico e equilibrato.

Pertanto, anche se possiamo vedere in certi uomini una manifestazione estrema di Thanatos, dobbiamo ricordare che questi impulsi esistono in misura diversa in tutti noi. La differenza sta nella nostra capacità di riconoscerli, accettarli e gestirli in modo costruttivo, piuttosto che lasciarli prendere il controllo della nostra vita.

(10 giugno 2024)

Nella crociera della vita

C’è tanta malvagità in questo mondo. Inganni e tradimenti ovunque. Manipolazione come regola di vita e di lavoro.

Però… alla fine di tutto, quando sarà il momento della morte, avremo chiaro perché siamo venuti in questo schifo chiamato mondo. Questo “perché” sono gli affetti, e quei rari zampilli d’amore che in pochi attimi sfuggenti ci accarezzano.

A volte bastano poche gocce d’affetto e di calore per dare senso alla nostra crociera in questo mare putrido, maleodorante e velenoso chiamato vita.

(7 giugno 2024)

I sonnambuli del 2024

Scritte in memoria del 2024, queste parole echeggiano gli eventi già trascorsi e quelli ancora in attesa di svelarsi...

I leader di quel tempo, piloti di nazioni armate, erano apparentemente vigili e attivi, ma incapaci di vedere e di comprendere. Tormentati da visioni spettrali, rimanevano tragicamente ciechi di fronte alla devastazione già inflitta e all'ancor più terribile disastro che si preparavano a scatenare. Le loro valutazioni erronee, unite a un'arrogante sopravvalutazione di sé e a una pericolosa sottovalutazione dei cosiddetti “nemici”, mescolò insieme arroganza e ignoranza in un mix letale. Credendosi padroni di ogni scenario, erano storditi e anestetizzati dalla superbia, incapaci di interpretare le strategie e le richieste di chi resisteva.

La loro più grande follia fu non temere le armi nucleari, ridotte a semplici strumenti per mostrare i muscoli piuttosto che a minacce di annientamento totale. La deterrenza, efficace nei decenni precedenti, fu mal interpretata come una sicurezza garantita piuttosto che come un costante monito del pericolo imminente. Mentre i leader si cimentavano in pericolose partite di poker geopolitico e “roulette russe”, l'ombra di un cataclisma nucleare si allungava sinistra sul mondo, ignorata da coloro che avrebbero dovuto scongiurarla.

Si aggiungeva a questo scenario la crescente devozione per culti osceni tra i potenti, simbolo di un profondo disprezzo per la vita e la moralità. Questi dirigenti, drogati dal potere, dagli stupefacenti e da credenze perverse, erano incapaci di vedere le persone come esseri da proteggere, ma al massimo come pedine da sacrificare sull'altare dei loro desideri di dominio. La vita umana aveva perso significato, trasformata in uno strumento per realizzare ambizioni nefaste.

Ogni loro decisione trasudava disprezzo per la gente comune. Le politiche erano crudeli, mirate a consolidare il controllo e a soddisfare i capricci di un'élite che si credeva intoccabile. Le suppliche di pace e stabilità del popolo venivano soffocate con la violenza bruta, e sovrastate da un'oratoria bellicosa e da un culto della morte camuffato da pragmatismo.

E mentre i sonnambuli procedevano inesorabilmente verso l'abisso, la tecnologia avanzava incontrollata. Le armi autonome e i sistemi di distruzione divenivano sempre più sofisticati, e nel contempo sempre più pericolosi nelle mani sbagliate. Il confine tra difesa e aggressione era sfumato, annientando ogni residua sicurezza.

In questo scenario apocalittico, i segnali d'allarme erano stati costantemente ignorati. Le tensioni si inasprivano, alimentate da provocazioni sconsiderate e risposte sproporzionate, in un vortice di inganni dove la realtà era distorta e la verità ridotta a un'illusione. La propaganda soppiantava la diplomazia, e la paura era il principale mezzo di manipolazione e controllo.

Così, con una tale incoscienza e prepotenza, segnarono la fine del mondo per come l’avevano conosciuto le generazioni nate in tempo di pace.

Quando il peggior missile fu lanciato, con un bagliore accecante e un boato assordante, l'umanità capì troppo tardi l'ampiezza degli errori commessi.

Il mondo, un tempo culla di speranza e progresso, si ritrovò avvolto nelle ombre della distruzione, vittima della follia dei suoi leader sonnambuli.

(2 giugno 2024)

Logica umana o logica aliena?

Tutto va nella direzione dell'inverno nucleare? Sembrerebbe di sì, giacché ogni notizia battuta dalle agenzie di stampa è sempre più grave e pericolosa delle precedenti.

L'analisi logica delle dichiarazioni pubbliche potrebbe farci presumere una catastrofe imminente di proporzioni apocalittiche, capace di annientare anche coloro che stanno alimentando il conflitto. Tuttavia, questa conclusione è irrazionale secondo i canoni della logica umana. Un leader può mostrare indifferenza verso la morte altrui, ma difficilmente ignorerebbe la minaccia alla propria vita. Eppure, osserviamo numerosi governanti di paesi in crisi che sembrano disposti a sacrificare sia i loro popoli sia se stessi.

Se la logica ha ancora un significato, e se non vogliamo etichettare quasi tutti i leader occidentali come affetti da deliri psichiatrici – un'ipotesi statisticamente improbabile – dobbiamo concludere che la radice di questa apparente follia risieda altrove.

E se la logica in gioco non fosse umana? Potrebbe trattarsi, forse, di una logica aliena. Riflettendo su queste dinamiche, un dubbio mi sorge spontaneo: cosa accadrebbe se, nei momenti più critici – come il lancio di un missile nucleare – intervenissero entità extraterrestri apparentemente benevole, neutralizzando la minaccia e mostrandosi provvidenziali verso l'umanità?

In uno scenario del genere, questi "alieni buoni" potrebbero essere acclamati come "salvatori"?  Tuttavia, se fossero stati proprio loro a manipolare i nostri leader per portare l'umanità ad aver urgente bisogno di aiuti esterni, cioè alieni, la transizione da salvatori a dominatori potrebbe essere rapida e inevitabile. Sarebbe una storia già vissuta, un po' come lo è stato in Italia il passaggio dall'essere liberati dai nazisti all'essere dominati dagli Stati Uniti. I salvatori disinteressati non esistono né nella vita privata, né tanto meno in quella collettiva.

Questa ipotesi può aver senso? Da parte mia, e non solo mia, è solo un tentativo estremo di trovare un senso in una situazione che sembra priva di ogni logica. L'unica cosa di cui sono sicuro è che «sebbene questa sia pazzia, vi è però in essa del metodo. [...] La pazzia ha spesso la felicità di colpire là dove la ragione e la salute non saprebbero mai trovare il bersaglio» (Shakespeare, Amleto).

Solo il tempo dirà (ai superstiti) cosa ci riserva il futuro.
Comunque sia, benvenuta Apocalisse.

(31 maggio 2024)

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