La comodità della verità ufficiale: rifugio o trappola?

Il bisogno di "verità ufficiale" è un concetto che risuona profondamente nella società contemporanea, dove la complessità del mondo, per essere minimamente gestibile dalle persone con doti intellettive ordinarie, richiede spesso risposte semplificate, rapide e chiare.

Una verità è "ufficiale" se accettata e promossa dalle istituzioni, delegando ad autorità riconosciute il compito di determinare ciò che è vero e ciò che è falso. Tale delega risparmia le persone comuni dall'onere della ricerca autonoma, ad esempio affidando agli storici il compito di interpretare il passato, ai medici la comprensione della salute e della malattia, o ai giornalisti l'analisi degli eventi. Queste deleghe sono patti sociali impliciti, tramite i quali la verità ufficiale diventa un rifugio sicuro, un punto di riferimento che semplifica la vita quotidiana.

Un innegabile vantaggio della verità ufficiale è quello di eliminare la necessità per ciascun individuo di consultare autonomamente molteplici risorse multilinguistiche come siti web, libri, articoli scientifici, enciclopedie, documentari, archivi storici, video e altre risorse multimediali. In un'epoca in cui l'informazione è sovrabbondante e spesso contraddittoria, avere un'autorità riconosciuta che fornisca risposte precise è estremamente rassicurante. Questo riduce il disorientamento e l'insicurezza che possono derivare dalla molteplicità di opinioni. La verità ufficiale agisce quindi come un faro che guida le decisioni e i pensieri delle folle, rendendo più facile navigare nella complessità senza naufragare.

Un'altra comodità della verità ufficiale è la possibilità di sostituire la propria coscienza con quella del gruppo maggioritario. Questo fenomeno psicologico e sociale si basa sull'idea che la maggioranza, per definizione, "ha ragione". Aderire alla verità ufficiale significa allinearsi con la percezione comune e condivisa, riducendo il rischio di conflitti interni ed esterni. La pressione sociale e il desiderio di conformità giocano un ruolo cruciale in questo processo, poiché la dissonanza cognitiva, cioè il disagio derivato dall'avere contemporaneamente due o più credenze contraddittorie, viene mitigata dall'accettazione di una visione collettiva della realtà. In poche parole, sentirsi "normali" è più rassicurante rispetto al sentirsi "strani", emarginati, bullizzati o socialmente esclusi rispetto al gruppo maggioritario.

Sostenere la verità ufficiale conferisce anche un senso di appartenenza e legittimità. Coloro che aderiscono alla versione ufficiale della verità si sentono dalla "parte giusta", avvalorati dall'autorità delle istituzioni e dalla massa della popolazione che condivide la stessa visione. Questo senso di appartenenza è fondamentale per la costruzione dell'identità personale e collettiva, poiché fornisce un quadro di riferimento stabile e condiviso che rafforza la coesione sociale.

Accettare la verità ufficiale significa anche semplificare il processo di ricerca delle risposte alle proprie domande. Un conto è cercarsi da soli la verità, un altro è fare affidamento su un'unica risposta, oggi sempre più spesso offerta istantaneamente dall'intelligenza artificiale. Questo approccio riduce il tempo e lo sforzo necessari per ottenere informazioni: vere o false che siano, l'importante è che provengano da una fonte "affidabile", nel senso di allineata rispetto all'ideologia dominante.

Tuttavia, proprio per i motivi sopra menzionati, la verità ufficiale è anche una trappola, perché il suo valore di verità non è legato ad una corrispondenza con la realtà, ma con l'utilità e il bisogno contingente dei cosidetti "padroni universali". Con questa espressione, intendiamo una élite di potere globale che controlla in modo occulto e predominante le risorse economiche, politiche e mediatiche del mondo. Questi "padroni universali" sono responsabili di manipolare gli eventi globali a proprio vantaggio, influenzando le decisioni politiche ed economiche a livello internazionale per mantenere il loro potere e la loro ricchezza. Sono loro a stabilire le linee guida ufficiali su cosa è vero e cosa è falso, cosa giusto e cosa sbagliato.

Chi si aggrappa alla verità ufficiale tende a difenderla ostinatamente, anche quando le stesse autorità forniscono prove che la smentiscono. Questo atteggiamento dimostra una forma di pensiero che accetta contraddizioni e cambiamenti di verità a seconda dell'utilità del momento, negando la coerenza logica e favorendo la manipolazione. In altre parole, la verità ufficiale mantiene un'apparenza di legittimità anche quando palesemente incoerente. È un meccanismo che sostiene la narrazione dominante, impedendo una riflessione critica e garantendo il controllo sociale attraverso una distorsione sistematica della realtà.

La forza della verità ufficiale, quindi, risiede nella sua capacità di creare un consenso diffuso e di stabilire un ordine percepito come legittimo. Questo rende difficile, se non impossibile, mettere in discussione le sue fondamenta senza affrontare un'enorme resistenza sociale e istituzionale.

Ricapitolando, la comodità della verità ufficiale deriva dalla sua capacità di offrire una semplificazione, seppur falsata, della complessità del reale, tramite risposte rapide e univoche, e creando un senso di appartenenza e legittimità. Tuttavia, questa comodità ha un costo, poiché può perpetuare falsità, ostacolare il progresso della conoscenza, e portare a condotte autolesive in quanto basate su informazioni fuorvianti.

Essere consapevoli di questi aspetti è fondamentale per navigare criticamente nel mondo dell'informazione e per mantenere un equilibrio tra una fiducia critica e ponderata nelle istituzioni e una ricerca autonoma e mai fanatica della verità. Aver chiari questi meccanismi psicologici e sociali ci aiuta anche ad essere empatici e gentili verso coloro che credono alle menzogne del potere, perché il costo psicologico nel riconoscere di essere stati facilmente ingannati e manipolati, che soggettivamente può essere percepita come un'ammissione di stupidità (anche se tale non è), per la maggioranza delle persone è troppo alto. Ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi per prendere consapevolezza e non può esserci critica verso la verità ufficiale se prima non c'è stata esperienza di certi inganni.

(16 maggio 2024)

Accettare la realtà tra equilibrio e pace interiore

L'accettazione della realtà del mondo nella sua forma attuale rappresenta un tema fondamentale nell'ambito del pensiero filosofico e spirituale. E' anche un tema caro a chi considera i fatti del mondo come i pensieri, o i sogni, di Dio.

Spesso, nella nostra esistenza quotidiana, ci troviamo a lottare contro aspetti della vita che ci appaiono ingiusti o dolorosi, aspirando a un mondo idealizzato che rispecchi le nostre aspettative personali. Tuttavia, questo desiderio di modellare la realtà secondo i nostri ideali può condurci a una costante sensazione di frustrazione e insoddisfazione.

La pace interiore deriva in gran parte dalla nostra capacità di accettare l'esistenza così come si presenta, senza tentare incessantemente di cambiarla. Questa accettazione non implica passività o rassegnazione, ma piuttosto un riconoscimento profondo che la realtà è al di fuori del nostro controllo e della nostra comprensione. Essere consapevoli che il nostro potere di influenzare il mondo è solo una fantasia, può essere un primo passo verso una serenità più autentica. Siamo come gocce che vogliono dire all'oceano come dovrebbe essere e come dovrebbe cambiare. Più o meno, è come rimproverare Dio di non sapere quello che fa.

Inoltre, accettare la realtà non significa disattendere al nostro senso di responsabilità o al nostro impegno etico. Anche dentro i confini di una realtà accettata, ci sono spazi in cui possiamo operare scelte significative. Queste scelte, sebbene limitate e condizionate da numerosi fattori esterni, rimangono un esercizio fondamentale della nostra libertà individuale e del nostro impegno verso l'etica personale e collettiva.

L'accettazione della realtà è anche un riconoscimento della complessità del mondo e delle sue dinamiche, che non sono mai afferrabili con un singolo punto di vista. Questo ci permette di ridimensionare la nostra tendenza a giudicare gli eventi globali con una prospettiva troppo ristretta, egocentrica o antropocentrica, la quale disconosce, tra l'altro, l'imponderabile ruolo delle forze non umane e/o non terrestri nelle sorti umane. Tale riconoscimento può condurci a una maggiore umiltà e apertura verso le diverse interpretazioni e visioni del mondo.

Il mantenimento di un equilibrio tra accettazione e impegno attivo è cruciale. Mentre accettiamo la realtà del mondo in cui viviamo, possiamo ancora lavorare per essere una presenza benefica, ispirandoci ai principi di giustizia e compassione. Non si tratta di cambiare il mondo, ma di dare un senso alla nostra vita. Il mondo così com'è va bene esattamente per ciò che siamo venuti a fare e per le prove di vita che possiamo superare. E' come una scena teatrale che, seppur drammatica, va bene esattamente così com'è per permettere agli attori di svolgere il loro ruolo. I due livelli di concretezza della realtà e di illusione coesistono: niente è reale, eppure lo è.

Siamo in un periodo di guerre terribili, di disorientamento, di apocalisse. La visione di un mondo più giusto e pacifico può coesistere con l'accettazione del presente. È proprio in questo dinamico equilibrio tra il riconoscere ciò che è e il nutrire speranze per ciò che potrebbe essere che si trova una serena saggezza, capace di navigare la complessità dell'esistenza con grazia e voglia di vivere anche nei periodi più bui.

(16 maggio 2024)

Vox Populi Vox Mali

Il celebre adagio latino "vox populi vox dei" lodava un tempo l'opinione della moltitudine come riflesso della volontà divina, ma tale nozione appare oggi desueta e ingannevole. Viviamo in un'era dove la manipolazione di massa è diventata una pratica quotidiana, rendendo l'idea che la voce del popolo equivalga a una verità incontrovertibile non solo errata, ma pericolosamente illusoria. Sarebbe più appropriato affermare "vox populi vox mali", ovvero "la voce del popolo è la voce del male", per descrivere come le masse siano spesso manovrate da forze oscure e interessi nascosti.

I media di massa, da quelli televisivi ai social network, si rivelano strumenti potentissimi nelle mani di chi esercita il potere. Con una costante e raffinata strategia di manipolazione, tali mezzi riescono a impiantare idee prive di fondamento concreto, sovente distorcendo la realtà e modellando un immaginario collettivo alterato. Le emozioni sono sfruttate senza scrupoli per influenzare il giudizio popolare, compromettendo il senso critico degli individui e indirizzando le loro azioni secondo i desideri di una ristretta élite.

Un esempio emblematico di tale manipolazione è l'uso dell'intelligenza artificiale generativa. Questa tecnologia, lungi dall'essere un mezzo neutrale, è costruita per supportare le manipolazioni del potere occulto sulle folle. Gli algoritmi che gestiscono i contenuti che vediamo online sono progettati per amplificare determinati messaggi e sopprimerne altri, indirizzando così l'opinione pubblica in modo subdolo e mirato.

La democrazia rappresentativa, un tempo considerata il baluardo della libertà e dell'autodeterminazione, si rivela essere una facciata dietro la quale si nasconde la più subdola delle tirannie. Un popolo manipolato non è un popolo rappresentato, ma un popolo dominato e violentato. Gli eletti non rispondono ai bisogni autentici dei cittadini, ma ai dettami di chi controlla i flussi informativi e finanziari. Le decisioni politiche sono spesso prese a beneficio di pochi, mentre le masse vengono illuse con promesse vuote e azioni più utili ad aggravare le sofferenze del popolo che ad alleviarle.

Anche le soluzioni proposte dai potenti ai problemi del popolo sono spesso un inganno. Questi problemi, infatti, sono creati ad arte da chi detiene il potere per poi presentarsi come il salvatore che ne offre la soluzione. In questo modo, si perpetua un ciclo di crisi e "salvataggi" che mantiene le masse in uno stato di perenne dipendenza, suggestione ipnotica e sottomissione.

Mentre la dittatura si manifesta attraverso l'uso aperto della violenza, la democrazia del XXI sec. è una forma di tirannide basata su metodi assai sofisticati e subdoli, come manipolazione, menzogne, inganni, tradimenti e ricatti incrociati. Volendo fare un paragone un po' ardito, mentre il dittatore si mostra per quello che è e, per lo meno da questo punto di vista, è mentalmente sano, la democrazia è invece una signora psichiatricamente disturbata, molto narcisista, schizofrenica, moralmente depravata e cognitivamente psicopatica. A sostegno di questa diagnosi clinica, vale la pena di sottolineare che negli stati democratici la guerra economica del più forte sul più debole è una costante, e la violenza con manganelli, ossa rotte, TSO, arresti indiscriminati e morti viene riservata solo a quei momenti in cui le proteste osano mettere in discussione i piani dei dominanti. In poche parole, nella democrazie contemporanee vale la legge del più forte e il diritto di chi sa imporsi passando sugli altri con la stessa gentilezza di un carro armato. Israele docet, ma non è l'unico, anzi.

La manipolazione di massa è quindi l'arma principale di chi governa sotto la maschera della democrazia, e quando la manipolazione viene smascherata si passa direttamente alla violenza bruta. Le menti vengono modellate, le coscienze addomesticate e le volontà piegate a un disegno che è tutto fuorché democratico. La vera libertà, la vera democrazia, esigono consapevolezza e resistenza contro questi meccanismi oppressivi.

È urgente una presa di coscienza collettiva. La consapevolezza delle dinamiche di manipolazione è il primo passo per emanciparsi dal giogo del potere occulto. Solo smascherando le menzogne e riconoscendo i veri meccanismi di controllo possiamo aspirare a una società veramente libera e giusta, dove la voce del popolo sia finalmente la voce della verità e non dell'inganno.

(15 maggio 2024)

Impatti Ambientali e Socioeconomici del 5G: una discussione con Corrado Malanga

Il video in calce è stato trasmesso in diretta da Cascina il 10 maggio 2024 alle ore 15:35.

Il prof. Corrado Malanga, insieme ai proprietari di una mieleria vicina al sito di installazione di una nuova antenna 5G, esplora le implicazioni di questa tecnologia sull'economia locale, sulla salute pubblica, e sull'ambiente. I temi trattati sono particolarmente critici e meritano una seria presa di consapevolezza:

1. Impatto sulla Biodiversità Locale

Le api, essenziali per l'impollinazione e la biodiversità, sono gravemente minacciate dalle frequenze emesse dalle antenne 5G. La discussione verte su come la loro scomparsa potrebbe ledere l'intero ecosistema, compromettendo la produzione agricola e la biodiversità.

2. Salute Umana e Rischi

Vengono citati studi scientifici che mostrano potenziali rischi per la salute umana causati dall'esposizione prolungata alle radiazioni del 5G, tra cui alterazioni a livello microbiotico e possibili effetti sul sistema immunitario e neurologico.

3. Aspetti Economici e Sociali

Gli imprenditori locali espongono le loro preoccupazioni per la minaccia del 5G alla loro attività economica e alla qualità della vita, dato il potenziale impatto negativo su agricoltura e apicoltura.

4. Conflitti e Gestione Comunale

Il dibattito tocca anche la questione della responsabilità delle amministrazioni locali e del loro ruolo nell'autorizzare installazioni potenzialmente dannose senza un'adeguata consultazione pubblica.

L'installazione delle antenne 5G non rappresenta solo una minaccia isolata per una piccola impresa locale, ma un potenziale disastro ambientale e sanitario a più ampio raggio. La morte delle api a seguito del 5G è solo un sintomo di una problematica ben più grande che riguarda l'intera catena ecologica e la salute pubblica.

Questo video serve a sensibilizzare non solo sulla specifica problematica del 5G, ma su come le decisioni tecnologiche e industriali vengano spesso prese ignorando le conseguenze a lungo termine sul benessere comune e l'ambiente. L'appello finale è per una maggiore consapevolezza e azione collettiva per proteggere il nostro futuro comune.

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fonte del video: https://www.facebook.com/9MQWEBTV/videos/7323383484437587

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