Paragonarsi agli altri è controproducente
«Quanto alla fiducia in se stessi, essa deriva dallo sforzo e dal duro lavoro. Se pensate di poter costruire la fiducia in voi stessi senza sforzarvi duramente, vi state solo illudendo. Soltanto coloro che stabiliscono degli obiettivi e si impegnano a realizzarli col proprio passo e a proprio modo, soltanto coloro che continuano a tentare, per quante volte possano aver fallito, riescono a sviluppare un'incrollabile fiducia in se stessi. Fiducia in se stessi è sinonimo di volontà invincibile. Non si può dire che abbiate una vera fiducia in voi stessi se l'opinione che avete di voi vacilla ogni volta che vi paragonate agli altri. Una vita trascorsa a giudicare se stessi in base al confronto con gli altri sarà solo causa di frustrazione e arriverà a un punto morto.»
(Daisaku Ikeda, Protagonisti del XXI secolo - Personalità e carattere, pag. 30)
E' tutto dentro di noi, tutto dipende da noi: una visione buddista della vita
Dalla rabbia alla pace: un viaggio interiore
Il mare, il cielo, gli alberi, i prati fioriti, il sole, la luna e le miriadi di stelle sono tutti dentro di noi, così come i problemi ambientali e i problemi di ogni essere vivente. Il bene e il male, il bello e il brutto, il fuoco e l'acqua, il femminile e il maschile, la rabbia e la pace, la felicità e la disperazione, la voglia di vivere e la voglia di morire... tutto, nei suoi opposti e nelle sue mille sfaccettature, è sempre dentro di noi. Nell'antica filosofia cinese, il concetto di yin e yang esprime l'idea che ogni cosa ha il seme del suo opposto e che con esso è interdipendente. L'esistenza e la non esistenza di un qualunque fenomeno della vita fanno parte del nostro Essere, nulla esiste a prescindere da noi: tutto e tutti facciamo parte di un'immensa rete, nulla è isolato, nulla esiste di per sé. Siamo connessi, interrelati, interdipendenti.
I limiti umani della conoscenza e della comprensione, tra scienza, religione e agnosticismo
I paragrafi seguenti, che sono tratti dal libro "Felicità in questo mondo - Un percorso alla scoperta del Buddismo e della Soka Gakkai" (IBISG ed., 2006), offrono uno spunto per riflettere sui limiti che noi tutti abbiamo nella conoscenza e nella comprensione dei fatti della vita, siano essi dimostrabili o non dimostrabili, indagabili o non indagabili:
I fattori limitanti della natura umana - di Giulio Ripa e Francesco Galgani
Perché la tecnologia riesce a persuadere e ad illudere l'uomo?
Perché c'è un condizionamento reciproco tra norma sociale e tecnologia?
Perché l'uomo è un essere desiderante? Da dove viene questo oscuro desiderio del piacere infinito?
La sindrome di Prometeo ovvero i limiti del desiderio (di Giulio Ripa)
"Sappiamo ciò che c'è, ma non sappiamo ciò che potrebbe esserci. Desiderare un mondo migliore è possibile."
L'arte di ascoltare (con poesia)
Le sette regole dell'Arte di Ascoltare, di Marianella Sclavi (fonte)
1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.
2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.
Un insegnamento buddista
Non preoccuparti di quello che gli altri dicono o fanno.
Vivi la tua vita, segui la tua strada.
Non esiste distinzione tra egoismo e altruismo, perché sono un'unica cosa: il bene emana e attira altro bene, il male emana e attira altro male.
Cercare di raddrizzare le corna ad una mucca può ucciderla
«[...] Un proverbio giapponese dice che cercando di raddrizzare le corna di una mucca si rischia di ucciderla. Anziché evidenziare le debolezze degli altri, è di gran lunga più fruttuoso incoraggiarli, dando loro speranza e mettendoli in grado di trovare degli scopi di vita. Così facendo, possiamo aiutare ad esempio chi ha la tendenza ad essere impaziente a non vedere l'ora di compiere azioni meritorie.
Ciò si applica tanto alla crescita degli altri quanto a quella personale. Non c'è alcun bisogno di apparire ciò che non siamo. [...]»
Quel che veramente conta nella vita
Quanto segue è una citazione tratta da "Buddismo e Società" n.171, speciale "La vita e la morte", brani scelti di Daisaku Ikeda a cura della SGI:
La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore
«La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore» è una famosa frase di Nichiren Daishonin (1222-1282), da lui scritta nel Gosho di Capodanno.