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Poesia

Governo caduto

Governo caduto

Governo caduto,
governo mai esistito,
sempre barcollante,
dai potenti deriso.

Una croce alle urne
sul miglior pagliaccio
da insultare e schernire
se bene sa pensare,

o su un pio mostro
da applaudire e baciare
se il peggior male
è pronto a operare.

Votate gente,
votate!!!

Povera Italia...

Misera,
calpestata,
disprezzata,
morta.

(Francesco Galgani, 10 agosto 2019, www.galgani.it)

Dio virtuale, deficienza reale

Dio virtuale, deficienza reale

Ai tempi dell'etica,
esisteva il pensiero,

gli eroi come Stallman
dicevano il vero,

ma oggi non vogliamo
più stare nell'umano,

preferiamo affidarci
a un falso sovraumano:

ne lodiamo i calcoli
senz'Anima né un Sé,

accettandone i risultati,
ignari del perché.

Intelligenza artificiale
per togliere occupazione,

gettando le famiglie
in una cupa disperazione,

accusandoti peraltro
della tua condizione,

come se la miseria
fosse scelta con cognizione...

Intelligenza artificiale
per giudicare le persone,

distinguendo buoni e rei
con algoritmi di perversione...

Intelligenza artificiale
al posto dell'Amore,

consolando solitudini
senza il minimo calore:

il suo vero nome
è «desolazione»...

È aridità dell'Essere,
aridità d'affetto,

del Cuor restringimento,
offesa dell'intelletto,

è dignità perduta,
umanità ormai svenduta,

è rifiuto della Vita,
è libertà deceduta.

In omaggio al nuovo Dio,
al sovrano artificiale,

che per ogni creatura
sarà un dramma esistenziale,

abbattiamo alberi (*)
per la demenza del 5G,

vogliamo il virtuale,
la nostra morte è proprio lì.

Amen.

(Francesco Galgani, 19 luglio 2019, www.galgani.it)

(*) https://www.informatica-libera.net/video/strageAlberi5G.mp4

Inganno universale

Inganno universale

Nessuna verità,
nessuna certezza,
solo dubbi...

Separazione,
ovunque.

Distruzione,
dentro.

Così ci morde e confonde
questo tempo malevolo,
protettore del falso,
ripudio del vero.

E’ ovunque:

i forti fa deboli
e i buoni punisce,
nella triste guerra
che il cuor ferisce.

Ma io non mi perdo...

Perché nel tempo mortale
dell’inganno universale,
ho la guida,
autentica e essenziale,

che tutti protegge
con la forza guarente
dell’Ultima Lotta
ch’è Amor vivente!

Grazie a chi vuol capire,
grazie a chi si vuol unire.

(Francesco Galgani, 14 luglio 2019, www.galgani.it)

Insieme adesso

Giudicar la differenza
è non saper Amare,
come insegna la scuola
e ogni telegiornale.

Deridere il diverso
è bestemmia alla vita,
è negar possibilità,
penosamente sfuggita,

di ripulire il Cuore
dalle tristi passioni,
per gioire insieme
di nuove occasioni

nel crear qualcosa
che ancora non sappiamo,
scoprendo cose nuove
che neppure sogniamo!

Ma altro è il sentire
in cui è facile cadere,
coi signori della guerra
ovunque al potere:

divisi ci vogliono,
nell’Ego arroccati,
riverenti Narciso,
e come lui annegati...

Di schiavi e padroni
questa è l’economia,
che funziona ancor meglio
nella falsa ipocrisia

che preferisce l’austerità
a un po’ di solidarietà,
cantando menzogne
che distruggon la società.

Nell’abisso dei desideri
cade il nuovo liberista,
“mors tua vita mea”,
complotta il nazionalista:

questo germe infettivo
sempre respiriamo,
è la pandemia
di questo mondo insano,

creato sul racconto,
falso ma creduto,
che sommando gli egoismi
il benessere è benvenuto.

No Fratello,
non mi faccio ingannare,
tu hai più valore
di tutto ‘sto ciarpame!

Uomini illuminati,
che la deriva han capito,
scrissero il Testo
a cui il mio Cuor s’è unito:

mamma Costituzione,
nostra guida e alleata,
sei sacra in ogni parola
così come sei nata.

Fratello mio,
sommiamo i talenti,
così che diversità
siano arricchenti:

insieme possiam crescere,
sviluppandoci umanamente,
forti di coraggio,
felici pienamente.

Grazie!

(Francesco Galgani, 28 febbraio 2019)

Natale terremotato

Italia serva,
codarda,
incapace di promesse,
apolide di natura,

il 2,04,
marcio di paura,
di ricatti,
di violenza,

ficcatelo in culo,
non hai fede,
né coraggio,
non ti puoi salvare.

Sempre commissariata,
forte con i deboli,
debole con i forti,
muori della tua ignavia.

Ovunque presepi,
per il lieto evento
d'un Natale terremotato,
assai neoliberista,

dove solidarietà
fugge all'orizzonte,
come un sole che si spegne
nel buio dell'umanità.

Bambinello che stai per nascere,
ancora sarai rinchiodato,
sulla croce dell'indifferenza,
come tutti noi...

solo i canti d'Amore
che odo lontani,
carezza dolce e sperata,
mi ricordano chi sei,

chi siamo noi,
la divinità che è in noi,
sovente offesa,
ma ancora pronta a cantare,

per le orecchie
di chi vuole ascoltare,
aprendo il Cuore
a un Natale solidale.

Non uccidere,
dice il bambinello,
vivi e AIUTA a vivere,
dicono bue e asinello.

Un piatto e un dolce vegan,
senza indugi nell'avidità,
sobrietà e non-violenza
nel cuore e nella volontà.

Fratello lontano,
in terra straniera,
luce di guarigione,
di vittoria e successo,

è il nostro Natale,
è il dono
del nostro lottare.

Grazie!

(Francesco Galgani, 24 dicembre 2018)

Novità sulle poesie pubblicate su www.galgani.it

Avviso i miei lettori che le mie poesie pubblicate su www.galgani.it non saranno più mostrate in ordine alfabetico, ma in ordine inversamente cronologico, a partire dalla più recedente, in modo da agevolare chi vuol leggere le nuove poesie che via via pubblico.

Quando attingiamo alla sorgente più autentica del nostro essere, quando entriamo in contatto con quella natura poetica che in ogni verso esprime qualche cosa di sé, ogni istante diventa un'opportunità per cantare alla vita la nostra presenza :-)

Francesco Galgani,
20 novembre 2017

Bimbe e bimbi farfalla

Bimbe e bimbi farfalla

Non il dolore,
non le ingiustizie,
non la fragilità
d'un vivere passeggero,

non i pianti
né l'ineluttabile sorte
ti hanno sminuito,
un dono autentico sei,

d'una vita misteriosa,
che anche oggi riverisco,
e lodo,
e Amo,

perché l'unica malattia
è non riuscire ad Amare
quel che Vita ci sa dare.

(Francesco Galgani, 3 settembre 2017)

Nota: i bambini farfalla sono detti così perché hanno la pelle fragile e vulnerabile come le ali di una farfalla, che al minimo contatto provoca dolori e bolle. Per maggiori informazioni:
http://www.debra.it/

Trasparenti (poesia psicologica e sociale sul mondo di Facebook)

TRASPARENTI

Poesia "Trasparenti" (Salvatore Armando Santoro)

Da anonimi diventiamo trasparenti
con questo Facebook siamo perduti
tutti spingono, han voglia di apparire
tutti han qualcosa da mostrare e dire.

Ed anche le persone sconosciute
si sentono importanti sulla rete
si sprecano i “mi piace” e i commenti
trovi di tutto dai film ai documenti.

E tutti disquisiscono, son sapienti,
google è un buon motore di ricerca
mi parli d'arte, di un grande musichiere?
Con google non esistono barriere

in un attimo chi sta dall'altra parte
dello schermo, che legge i tuoi commenti,
s'intimidisce, pensa: “è un gran sapiente”,
invece, dall'altra parte c'è un demente.

Uno che usa un motore di ricerca
e ti incanta con il suo sapere
disquisisce su tutto notte e dia
ma lui legge su una enciclopedia.

Tanto lui vive a Patti e l'altro a Rho,
chi cavolo lo vedrà mai di persona?
E un altro vive a Cusco tra le Ande
mentre io son qui e sto anche in mutande.

Ecco apparire è la nuova moda
che Facebook a tutti ha regalato
tutti così siam grandi ed importanti
a mezzo busto con cravatta e guanti.

Salvatore Armando Santoro
(Donnas 24.7.2017 – 10,15)

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