La Mascherata

La Mascherata
All'ombra della mascherina
camminiamo attenti a distanziare
altre mascherine silenziose
che incontriamo per strada.
Mascherina egoista o altruista
mascherina obbligata o desiderata
mascherina comprata o gratuita
mascherina ostentata o subita.
Una pantomima di un ballo in maschera
dove si guarda e si è guardati
nascondendo il terrore di morire
colpa di un invisibile nemico.
Nello spettacolo mascherato
di una vita senza vita
fine di un carnevale cominciato
inizio di una quaresima senza fine.
Mascherina bavaglio di libertà
ipocrisia di un dispositivo di sicurezza
di persone che sicure non sono
vittime di una assurda omologazione.
Messinscena di una ridicola mascherata
per coprire inefficienza e cattiva sanità
mascherina ultimo feticcio
di una apparente vita che non si sa.
(Giulio Ripa, 14 aprile 2020)
Quarantena

Ed ecco la quarantena,
ma inizialmente per me per poco sembra cambiare,
sempre a casa devo stare.
Questa volta la mia libertà però mi vedo negare,
neppur a far asparagi posso più andare!
Casa e lavoro ancor più dovrò fare...
Il telefono adesso par l’unico modo per comunicare,
ciò mi infastidisce,
ma non c’è altro modo per Fare.
Confortante però è il paesaggio esterno che ogni giorno in meglio sembra cambiare,
ogni cellula vivente infatti con gli Occhi par toccare!
Alla mia famiglia sento di dover tornare,
probabilmente la pandemia era da incontrare.
(Alessandro Pacenti, 9 aprile 2020)
Cade la neve (poesia)

Cade la neve ❄️
Cade la neve... bianca e delicata attecchisce al terreno,
nutrendo sorgenti secche e sofferenti,
dando vita a fiumi e torrenti grandi e possenti.
Cara neve la tua venuta è stata inaspettata,
in primavera sei caduta,
ma sei comunque la benvenuta.
L’uomo te ne è grato,
con il suo amore sconfinato.
Alcune cose hai interrotto mettendo a rischio il raccolto,
ed io che resto inerte,
e ti accolgo a braccia aperte.
Pasquale Cofone
Corigliano - Rossano, c/da Baraccone, lì 25.03.2020
Quel giorno... (poesia)

Dedicata al Gohonzon di Nam myoho renge kyo, e a tutte le sue manifestazioni...come gli esseri viventi
Quel Giorno...
Quel giorno....ancora addormentati, all'improvviso fummo svegliati;
i colori del mattino, giocavan nel cielo adamantino;
il dolce canto degli uccelli, all'unisono risuonò;
dalla finestra la brezza del vento, nuova speranza ci portò;
un raggio di sole... fu una carezza, che nelle stanze timidamente si affacciò;
era la scia della VITA per annunciar che la prigionia era finita!
era la Luce della Vita a passar tra la gente, ormai non più indifferente...
era la Gioia della Vita, mai come allora fu percepita, seppur da sempre... infinita;
nel suo splendor colorato si presentò, con forza delicata ci sfiorò, e, l'Abbraccio tanto anelato, finalmente per tutti arrivò...!
Dora Falbo
Corigliano - Rossano, lì 24.03.2020
Ai tempi dell'epidemia

Ai tempi dell'epidemia
Governo tiranno,
sciacallo di diritti,
rassicurante per altri,
aspro per me,
stai uccidendo
in nome d'una salvezza
pari a quella d'uno schiavo
né degno né libero.
Come son belle le bandierine,
i loro arcobaleni,
e gli inviti al coraggio,
peccato che mai l'ho viste
per chi se stesso ha immolato
per il bene di ognuno di noi.
(Francesco Galgani, 25 marzo 2020, www.galgani.it)
Actio manet

Come il mare riporta sempre tutto alla deriva, così non aiuti la sciocca presunzione che tutto possa svanire nella vastità della coscienza.
Alessandro, riflessioni sull’acqua. marzo 2020
Nel silenzio

Nel silenzio
Tra le macerie dell’umanità
e il mistero del presente,
scorrono le preghiere,
il sommo cuor le sente,
per noi prodigandosi,
amorevole e gentile,
senza giudicare,
ma capace d'ascoltare.
Senza rumore,
né il minimo clamore,
i semi del cuore
sono felicità,
per il quieto lavoro,
silente e non visto,
di fede provvisto,
di chi crede nella vita,
e nei talenti da Lei donati,
magica regina
d'un'esistenza senza fine.
Grazie!
(Francesco Galgani, 10 febbraio 2020, www.galgani.it)
Luce tra le nuvole

Luce tra le nuvole
Nel buio dell’umanità,
triste schiava d’un’avidità,
che ci immonda l’esistenza
e infanga dignità,
prego per noi,
per il presente
e quel che sarà,
affinché sia sorridente,
meglio ancor gioiente,
prodigo di virtù
per l’anima arricchente,
per viver meglio assai di più.
Tra i nuvoloni neri,
carichi d’un folle diluvio,
s’affaccia un sole
che di salvezza è preludio.
Siamo qui per allenare
speranza e voglia d’amare,
ormai le nostre esistenze
non possono che migliorare.
Grazie!
(Francesco Galgani, 9 dicembre 2019, www.galgani.it)
Pio lottare

Pio lottare
Poesia bambina,
semplice,
genuina,
nostra artefice,
accogli la spossatezza
d’ingiuste sofferenze,
bacia la bellezza
delle nostre valenze,
per dar vita nuova
ai nostri ardori,
così che ciel promuova
forza vera nei nostri cuori.
E’ sempre un lottare
che sa farsi felice
se nel pio guerreggiare
bontà non contraddice.
Grazie!
(Francesco Galgani, 1 dicembre 2019, www.galgani.it)
Campo di concentramento

Campo di concentramento
Tacere,
sapere di non sapere,
mentre la fine
comincio a vedere.
Silenzio,
senza lamento,
mentre sta per compiersi
il grande fallimento.
Millenni di storia
come polvere al vento,
dalla pioggia di morte
mi riparo a stento.
Violenza su violenza,
incapaci d’amare,
senza un governo
che ci sappia orientare.
I superstiti sapranno
quanto buio è l’umano,
vorrei che un cenno di luce
non fosse troppo lontano.
(Francesco Galgani, 23 novembre 2019, www.galgani.it)
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