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Gaza: disertiamo il silenzio, iniziativa 27 luglio ore 22

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PREGHIAMO E AGIAMO  Card. Pizzaballa: “Mi si chiede di restare neutrale. Come si fa? È impossibile, la situazione in Gaza è disumana! E il silenzio della comunità internazionale è un silenzio della COSCIENZA UMANA!”  L’ULTIMO GIORNO DI GAZA L’EUROPA CONTRO IL GENOCIDIO  Religiosi, atei o agnostici non fa differenza, cerchiamo di essere voce di chi non ha voce, di accendere una piccola luce di speranza nel mezzo dell’orrida miseria dilagante. E non essere complici di questo Genocidio.  Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio.  Gaza muore di fame: il genocidio entra nella fase finale, e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando. A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c’è più tempo. Non possono fare altro, a Gaza: perché i governi del cosiddetto “mondo libero” stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima.  COSA POSSIAMO FARE NOI?  Ebbene, noi vogliamo rompere questo mostruoso muro di silenzio. Vogliamo fracassarlo, e liberare la verità. Vogliamo disertare questo silenzio di morte. Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza.  Domenica 27 luglio, alle 22, facciamo suonare a distesa le campane dei palazzi comunali, quelle delle chiese, e ogni sirena possibile: ambulanze, navi, barche, porti. Suoniamo ogni fischietto, battiamo le pentole. Facciamo più rumore, più chiasso, più fracasso possibile. Facciamolo insieme: nelle piazze e sulle spiagge. Facciamolo sui balconi e alle finestre. Facciamolo sui social. Facciamolo dappertutto.  Che ci sentano fino a Gaza: perché sappiano di non essere soli. Che ci sentano nei palazzi del potere italiano: perché lì sappiano, invece, che sono soli; e che la verità ha il potere di fracassare il silenzio dei complici e dei vili.  Ci sentiamo impotenti di fronte all’enormità di quel grande campo di concentrazione in cui Israele ha trasformato Gaza. Lo saremo davvero solo se rimarremo muti di fronte allo scandalo della fame usata come arma di distruzione di massa: e noi, il popolo dei disertori, dalle sale del silenzio popolari, non ci fermiamo. Non rimarremo in silenzio, mentre la gente di Gaza viene sterminata.  NON SAPPIAMO QUANTO SERVIRÀ MA TACERE È PEGGIO!

PREGHIAMO E AGIAMO

Card. Pizzaballa: “Mi si chiede di restare neutrale. Come si fa? È impossibile, la situazione in Gaza è disumana! E il silenzio della comunità internazionale è un silenzio della COSCIENZA UMANA!”

L’ULTIMO GIORNO DI GAZA
L’EUROPA CONTRO IL GENOCIDIO

Religiosi, atei o agnostici non fa differenza, cerchiamo di essere voce di chi non ha voce, di accendere una piccola luce di speranza nel mezzo dell’orrida miseria dilagante. E non essere complici di questo Genocidio.

Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio.

Gaza muore di fame: il genocidio entra nella fase finale, e Israele prepara così una terra finalmente davvero senza popolo. Affamando, assetando, bombardando.
A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c’è più tempo.
Non possono fare altro, a Gaza: perché i governi del cosiddetto “mondo libero” stanno con Israele. Con il carnefice, non con la vittima.

COSA POSSIAMO FARE NOI?

Ebbene, noi vogliamo rompere questo mostruoso muro di silenzio.
Vogliamo fracassarlo, e liberare la verità.
Vogliamo disertare questo silenzio di morte.
Vogliamo unire le nostre sirene e le nostre campane alle sirene delle ambulanze di Gaza.

Domenica 27 luglio, alle 22, facciamo suonare a distesa le campane dei palazzi comunali, quelle delle chiese, e ogni sirena possibile: ambulanze, navi, barche, porti. Suoniamo ogni fischietto, battiamo le pentole. Facciamo più rumore, più chiasso, più fracasso possibile.
Facciamolo insieme: nelle piazze e sulle spiagge. Facciamolo sui balconi e alle finestre. Facciamolo sui social. Facciamolo dappertutto.

Che ci sentano fino a Gaza: perché sappiano di non essere soli.
Che ci sentano nei palazzi del potere italiano: perché lì sappiano, invece, che sono soli; e che la verità ha il potere di fracassare il silenzio dei complici e dei vili.

Ci sentiamo impotenti di fronte all’enormità di quel grande campo di concentramento in cui Israele ha trasformato Gaza.
Lo saremo davvero solo se rimarremo muti di fronte allo scandalo della fame usata come arma di sterminio di massa: ma noi, il popolo dei sudari, delle luci, delle sanzioni popolari, non ci fermiamo.
Non rimarremo in silenzio, mentre la gente di Gaza viene sterminata.

NON SAPPIAMO QUANTO SERVIRÀ MA TACERE È PEGGIO!


Nota: questa iniziativa è promossa su molti siti web e social. Con il mio blog do un piccolo contributo alla diffusione, tu puoi fare altrettanto.

Vedi anche: Pensiero dicotomico, parole perentorie, azioni senza cuore: Gaza