Dalai Lama - Mahamrityunjaya Mantra (Rudra Mantra o Tryambakam Mantra)

La storia di questo canto è importante. È un canto potente e sacro per la guarigione.

Si tratta del Mahamrityunjaya Mantra ('Grande mantra che sconfigge la morte'), noto anche come Rudra Mantra o Tryambakam Mantra.

Questa registrazione è stata cantata per ore dal Dalai Lama e dal suo entourage, per aiutare il passaggio da questa vita all'altra, con gioia e pace, di un amico e compagno monaco.

È stato registrato su un registratore portatile alimentato a batteria.

All'epoca Sua Santità ne autorizzò la riproduzione e la donazione, purché non fosse mai messa in commercio:

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Il testo è:

oṃ tryambakaṃ yajāmahe sugandhim puṣṭivardhanam
urvārukam iva bandhanān mṛtyor mukṣīya māmṛtāt

Una possibile traduzione è:

Veneriamo l’Uno che vede tutto
Egli ci libera della paura della morte
per realizzare l’immortalità

Un'altra possibile traduzione:

Adoriamo il Signore Shiva, colui che ha tre occhi, colui che è il padrone di tutti i sensi e di tutte le qualità e colui che è il sostenitore di tutta la crescita. Possa Egli liberarci dalla schiavitù della morte, proprio come un cetriolo maturo viene liberato dal suo gambo, e possa Egli (non privarci dell'immortalità) concederci l'immortalità.

Oppure:

Om, adoriamo il Tryambaka (il Dio dai tre occhi), fragrante, che aumenta il benessere. Come il frutto del cetriolo (si libera) dal suo legame, possano noi essere liberati dalla morte per raggiungere l'immortalità.

Esistono altre traduzioni.

Questo mantra vedico, che appare per la prima volta in Rigveda 7.59.12, è ricco di significati simbolici, metaforici e culturali che non possono essere facilmente trasferiti in un'altra lingua senza perdita di sfumature e contesto.

Le parole sanscrite spesso hanno molteplici significati e connotazioni che si perdono nella traduzione. Ad esempio, "Tryambaka" si riferisce a Shiva, ma "tri" significa tre e "ambaka" occhi, che insieme possono avere diverse interpretazioni simboliche.

Il mantra non è solo un testo letterale ma porta con sé un contesto spirituale e culturale. Parole come immortalità e morte hanno profonde implicazioni filosofiche nella tradizione indiana.

Il riferimento al frutto del cetriolo che si libera dal suo legame è una metafora che rappresenta la liberazione dell'anima dal ciclo della nascita e della morte (samsara).

Per questi motivi, diverse traduzioni del mantra possono variare notevolmente, ciascuna cercando di cogliere aspetti differenti del significato profondo del testo. Alcuni potrebbero enfatizzare l'aspetto devozionale, altri quello filosofico, e altri ancora quello ritualistico. Ogni traduzione del Tryambakam mantra è, di fatto, un'interpretazione.

In generale, i mantra sfuggono alla traduzione, essendo spesso intraducibili. Il suono dei mantra è intrinsecamente potente, a prescindere dal fatto che abbiano o non abbiano un significato semantico.

Effetti Benefici del Mahamrityunjaya Mantra:

  • La recitazione del mantra è efficace per il recupero da malattie e problemi di salute. È spesso utilizzata durante preghiere per la guarigione.
  • Calma la mente e riduce lo stress e l'ansia.
  • E' una potente protezione contro pericoli, incidenti e calamità. Protegge dai malefici e dalle influenze negative.
  • È associato alla promozione della longevità e alla realizzazione dell'immortalità spirituale, intesa come liberazione dal ciclo di nascita e morte.
  • Aiuta nella purificazione dell'anima e favorisce la crescita spirituale, migliorando la consapevolezza e l'illuminazione.
  • Rafforza la mente e il corpo, donando resistenza e vitalità.

(9 luglio 2024)

L’uso militare nascosto della tecnologia 5G

articolo di Manlio Dinucci pubblicato nel 2019 sul "Il Manifesto" (fonte):

L’Arte della guerra. Le implicazioni militari del 5G sono quasi del tutto ignorate poiché anche i critici di tale tecnologia, compresi diversi scienziati, concentrano la loro attenzione sugli effetti nocivi per la salute e l’ambiente a causa dell’esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza. Impegno questo della massima importanza, che deve però essere unito a quello contro l’uso militare di tale tecnologia, finanziato indirettamente dai comuni utenti

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Al Summit di Londra i 29 paesi della Nato si sono impegnati a «garantire la sicurezza delle nostre comunicazioni, incluso il 5G».

Perché questa tecnologia di quinta generazione della trasmissione mobile di dati è così importante per la Nato?

Mentre le tecnologie precedenti erano finalizzate a realizzare smartphone sempre più avanzati, il 5G è concepito non solo per migliorare le loro prestazioni, ma principalmente per collegare sistemi digitali che hanno bisogno di enormi quantità di dati per funzionare in modo automatico.

Le più importanti applicazioni del 5G saranno realizzate non in campo civile ma in campo militare.

Quali siano le possibilità offerte da questa nuova tecnologia lo spiega il rapporto Defense Applications of 5G Network Technology, pubblicato dal Defense Science Board, comitato federale che fornisce consulenza scientifica al Pentagono: «L’emergente tecnologia 5G, commercialmente disponibile, offre al Dipartimento della Difesa l’opportunità di usufruire a costi minori dei benefici di tale sistema per le proprie esigenze operative».

In altre parole, la rete commerciale del 5G, realizzata da società private, sarà usata dalle forze armate statunitensi con una spesa molto più bassa di quella che sarebbe necessaria se la rete fosse realizzata unicamente a scopo militare.

Gli esperti militari prevedono che il 5G avrà un ruolo determinante nell’uso delle armi ipersoniche: missili, armati anche di testate nucleari, che viaggiano a velocità superiore a Mach 5 (5 volte la velocità del suono). Per guidarli su traiettorie variabili, cambiando rotta in una frazione di secondo per sfuggire ai missili intercettori, occorre raccogliere, elaborare e trasmettere enormi quantità di dati in tempi rapidissimi. Lo stesso è necessario per attivate le difese in caso di attacco con tali armi: non essendoci il tempo per prendere una decisione, l’unica possibilità è quella di affidarsi a sistemi automatici 5G.

La nuova tecnologia avrà un ruolo chiave anche nella battle network (rete di battaglia). Essendo in grado di collegare contemporaneamente in un’area circoscritta milioni di apparecchiature ricetrasmittenti, essa permetterà ai reparti e ai singoli militari di trasmettere l’uno all’altro, praticamente in tempo reale, carte, foto e altre informazioni sull’operazione in corso.

Estremamente importante sarà il 5G anche per i servizi segreti e le forze speciali. Renderà possibili sistemi di controllo e spionaggio molto più efficaci di quelli attuali. Accrescerà la letalità dei droni-killer e dei robot da guerra, dando loro la capacità di individuare, seguire e colpire determinate persone in base al riconoscimento facciale e altre caratteristiche.

La rete 5G, essendo uno strumento di guerra ad alta tecnologia, diverrà automaticamente anche bersaglio di ciberattacchi e azioni belliche effettuate con armi di nuova generazione. Oltre che dagli Stati uniti, tale tecnologia viene sviluppata dalla Cina e altri paesi.

Il contenzioso internazionale sul 5G non è quindi solo commerciale. Le implicazioni militari del 5G sono quasi del tutto ignorate poiché anche i critici di tale tecnologia, compresi diversi scienziati, concentrano la loro attenzione sugli effetti nocivi per la salute e l’ambiente a causa dell’esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza. Impegno questo della massima importanza, che deve però essere unito a quello contro l’uso militare di tale tecnologia, finanziato indirettamente dai comuni utenti.

Una delle maggiori attrattive, che favorirà la diffusione degli smartphone 5G, sarà quella di poter partecipare, pagando un abbonamento, a war games di impressionante realismo in streaming con giocatori di tutto il mondo.

In tal modo, senza rendersene conto, i giocatori finanzieranno la preparazione della guerra, quella reale.

Gaza

C'è chi in una fetta di pane non vede nulla.
Altri ci vedono la misericordia e la benedizione di Allah.

(1 luglio 2024)

Non importa fare tutto nella vita, ma mettere i semi giusti

Non insultare, non maltrattare
coltiva la rinuncia
nel rispetto della disciplina
frugale nel mangiare e pago
della dimora che hai
dònati all'intento consapevole:
questo è l'insegnamento del Buddha.

(tratto dal Dhammapada)

Non insultare, non maltrattare
Questo verso invita a evitare comportamenti dannosi verso gli altri, sia verbalmente che fisicamente. Insultare e maltrattare causano sofferenza sia a chi li riceve che a chi li perpetra, perché generano negatività e conflitti.

coltiva la rinuncia
Qui si parla di coltivare il distacco dai desideri, dalle avversioni e dagli attaccamenti materiali. La rinuncia è vista come un mezzo per raggiungere una mente più serena e libera dalle passioni che causano sofferenza.

nel rispetto della disciplina
La disciplina si riferisce alla pratica delle regole etiche e morali insegnate dal Buddha. Rispettare la disciplina aiuta a mantenere una vita virtuosa e a evitare azioni che potrebbero causare sofferenza.

frugale nel mangiare e pago della dimora che hai
Essere frugali nel mangiare significa moderarsi e non indulgere nei piaceri del cibo, mangiando solo quanto necessario per mantenersi in salute. Essere soddisfatti della propria dimora indica l'importanza di apprezzare ciò che si ha senza desiderare costantemente di più.

dònati all'intento consapevole
Questo verso incoraggia la pratica della consapevolezza e della presenza mentale. Essere consapevoli di ogni azione, parola e pensiero aiuta a vivere in modo più intenzionale e a evitare comportamenti impulsivi che possono portare alla sofferenza.

questo è l'insegnamento del Buddha
Infine, il verso afferma che questi principi costituiscono l'essenza dell'insegnamento del Buddha. Seguendo questi precetti, si può vivere una vita più pacifica e raggiungere una maggiore comprensione e saggezza.

In sintesi, questi versi del Dhammapada riassumono alcuni dei principi fondamentali dell'insegnamento buddhista: evitare di fare del male, praticare la rinuncia e la moderazione, rispettare la disciplina morale, essere consapevoli e vivere con gratitudine e apprezzamento per ciò che si ha.

Ajahn Chah (monaco buddista thailandese, 1918-1992), scrisse in Al di là:

La moralità è il padre e la madre del Dhamma. All’inizio dobbiamo avere moralità. Moralità è pace. Questo significa che non si commettono cattive azioni con il corpo o con la parola. Quando non facciamo cose sbagliate, non ci agitiamo; quando non ci agitiamo la pace e il raccoglimento sorgono nella mente. Per questo diciamo che moralità, concentrazione e saggezza sono il Sentiero verso l’Illuminazione percorso da tutti gli Esseri Nobili. Sono tutte quante una sola cosa. Moralità è concentrazione, concentrazione è moralità. Concentrazione è saggezza, saggezza è concentrazione. È come un mango. Quando è un fiore, lo chiamiamo fiore. Quando diventa un frutto, lo chiamiamo mango. Quando matura, lo chiamiamo mango maturo. Il tutto è un mango, però cambia continuamente. Il grande mango cresce dal mango piccolo, il piccolo mango diventa un grande mango. Li potete considerare frutti differenti oppure uno solo. Moralità, concentrazione e saggezza sono in relazione in questo modo. Alla fine tutto è un sentiero che conduce all’Illuminazione.

Link al testo completo di Al di là.

(28 giugno 2024)

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