«Il Sutra del Loto fa un ulteriore passo avanti, esponendo il principio che le illusioni e i desideri sono illuminazione e che le sofferenze di nascita e morte sono nirvana. In altre parole, non esiste alcuna illuminazione separata dalla realtà delle illusioni e dei desideri e non può esserci il nirvana al di fuori delle sofferenze di nascita e morte. Queste coppie di fattori contrastanti sono connaturate nella nostra vita. Il Gran maestro T’ien-t’ai, uno dei principali studiosi buddisti cinesi, vissuto nel VI secolo, usò un’analogia per spiegare i suddetti principi. Supponiamo di avere un cachi aspro: immergendolo in un infuso di tiglio o esponendolo alla luce del sole, possiamo farlo diventare dolce. Non ci sono due cachi, il primo aspro e il secondo dolce. Il cachi è uno solo, e non è diventato dolce perché abbiamo aggiunto dello zucchero, bensì perché l’aspro del frutto è scomparso ed è emersa la sua potenziale dolcezza. Il catalizzatore, l’intermediario che ha permesso la trasformazione, è stato l’infuso in cui è stato immerso il cachi o la luce del sole alla quale è stato esposto. T’ien-t’ai paragona le illusioni e i desideri al cachi aspro, l’illuminazione al cachi dolce e il processo tramite il quale il cachi è diventato dolce alla pratica buddista.»
tratto dal libro: "I misteri di nascita e morte", di Daisaku Ikeda
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(23 agosto 2025, vai alla mia galleria)