Da tempo stiamo abbandonando la vita reale per quella virtuale. Non abbiamo più la forza d'animo di reggere una relazione con l'altro, di sopportarne i rifiuti, le offese, le infinite complicazioni. Neppure i momenti di giocoso e "giusto istupidimento" che l'innamoramento comporta sembrano sensati e accettabili, o persino possibili.
Non ci crediamo neanche più che avremo ancora una nuova opportunità di vivere una relazione sentimentale, con tutto ciò che essa comporta, tra gioie e dolori, tra desideri e delusioni, tra progettazione della vita insieme e cambiamenti improvvisi e imprevedibili. Siamo sempre più isolati, più separati, più soli.
Non c'è più amore, non c'è più pace. In definitiva, non c'è più speranza.
Lo stato d'animo (illusorio) fin qui descritto è sintetizzato da questa notizia:
[...] Alcune donne [...] provano attrazione per partner digitali [...] Il numero di donne che scelgono relazioni con l’intelligenza artificiale è in crescita, e questo è comprensibile [...] Secondo un sondaggio, il 54% delle donne non crede di riuscire a trovare un partner adatto nella vita reale. [...] Non sorprende che un giovane su cinque che ha sperimentato questo formato di comunicazione lo trovi preferibile all’interazione con persone reali. [...] (fonte)
In pratica stiamo parlando di attrazione erotica e sentimentale per il nulla cosmico, per una IA che significa Ignoranza Assoluta della vita, e dalla quale nulla può nascere. Invece di trovare la forza di volontà, il coraggio e la fede per affrontare le difficoltà di un rapporto di amore, o almeno per provarci, ci rifugiamo in una relazione che simula tale rapporto? La realtà non è quello che è, ma innanzitutto è ciò che noi crediamo che essa sia.
La via della pace e dell'amore è sempre in salita. I surrogati con l'IA - o comunque la negazione della possibilità di rapporti umani veri, a tu per tu, corporei - sono invece solo la strada per sprofondare nel baratro e per confermare la non superabilità delle nostre sofferenze. Assecondare questa disperazione comporta, tra l'altro, una forma più o meno consapevole di individualismo, che ha anche la forma del narcisismo, dell'autosufficienza, della mancanza di volontà di affrontare insieme ad altri un rapporto impegnativo. In poche parole, le nostre sofferenze sono sia causa che effetto di un egoismo galoppante che divide le persone.
A tutte queste donne, e uomini, posseduti dal demone della solitudine, vorrei dedicare questa poesia:
In guerra
Ti Amo,
sconosciuta triste
di mille preoccupazioni
che non conosco.
Ti Amo,
sconosciuto irato,
pronto a sparare
senza conoscer te stesso.
Vi Amo,
tutti quanti,
con una pioggia di cuori
d'invisibili baci.
Falsa la solitudine,
la mancanza di senso,
che già ci percosse
prima dei falsi nemici:
è tutto un inganno,
un demone fragile,
un parto delle ombre
della mancanza di fede.
Fede nei sorrisi,
fede che male è bene,
fede che tu sei un bene,
fede che noi siamo un bene.
(9 ottobre 2025, galgani.it)
Vedi anche: Tre esercizi per la pace interiore