Di recente, Massimo Mazzucco ha pubblicato una riflessione storica, intitolata "Il Cristo storico".
Vorrei aggiungere un paio di informazioni, utili magari per chi vorrà approfondire l'evoluzione del pensiero umano fino alla creazione della figura di Gesù.
Innanzitutto, il Padre Nostro, che i Vangeli di Matteo e Luca attribuiscono a Gesù, deriva storicamente da una preghiera ad Amon, che fa parte di inni e preghiere dell'Antico Egitto:
Oh Amon, Amon, che sei nei Cieli
Padre di Chi non ha Madre.
Quanto è dolce pronunciare il tuo nome.
Dacci come la gioia di vivere, il sapore del pane per il bimbo,
sia fatta la tua volontà come in Cielo così in Terra.
Tu che mi hai fatto vedere le tenebre, crea la luce per me.
Fammi dono della tua grazia, fa che io veda te ininterrottamente!
Amon.
(A. Barucq - F. Daumas, Hymnes et prières de l’Egiypte ancienne, Le Cerf, Paris 1980)
Per info: Padre nostro, che sei nei cieli... sei maschio o femmina?
Un altro aspetto della questione è che il racconto cristiano della morte-resurrezione di Gesù riprende motivi già diffusi in tradizioni precedenti. Figure come Osiride, Attis, Dioniso, Mitra e Quetzalcoatl muoiono e risorgono; compaiono nascita verginale, feste al solstizio d'inverno (25 dicembre), simboli di albero-croce e “terzo giorno”, titoli come “figlio unigenito”, riti lustrali (battesimo) ed echi eucaristici (“mangiare il corpo”). Lo zoroastrismo aggiunge un salvatore nato da una vergine, dualismo Bene/Male, resurrezione e giudizio finale. Ci sono affinità nel Libro Egizio dei Morti, pratiche di morte apparente (kechari mudra) e perfino una tavola giudaica precristiana su un messia risorto “dopo tre giorni”.
Per info: Gesù è mai esistito? Miti, credenze e racconti relativi a "salvatori" morti e resuscitati
Il tema del salvatore che muore e risorge era quindi già un patrimonio condiviso, poi rielaborato dal cristianesimo per inventare la figura di Gesù? A questa domanda storica ne vorrei aggiungere un'altra più di carattere pratico: a cosa serve saperlo? Tutto si evolve, tutto si trasforma, e qualsiasi racconto storico non è forse un insieme di bugie condivise, imposte illo tempore dai vincenti, per dare senso a un presente difficile da decifrare e per giustificare il proprio potere? Forse la storia – qualunque storia che venga creduta – andrebbe presa più come un racconto didattico finalizzato a creare un certo tipo di forma-pensiero che come una realtà?
(2 novembre 2025)