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Oltre la pace

Nell’attuale mondo “all’incontrario”, dove ogni respiro del potere oppressivo sovranazionale è diretto a creare la maggior sofferenza e il maggior danno possibile alle persone comuni, le parole vengono continuamente e abilmente capovolte nel significato. Così:

  • l’oppressione è libertà,
  • il proibire le cure mediche urgenti è santità e salute,
  • il negare i principi di base del buon vivere sociale è scienza,
  • l’uso di armi mortali è amicizia,
  • lo sterminio e annientamento del prossimo è pace,
  • la glorificazione del nazismo è resistenza partigiana,
  • ecc.

Questo, come minimo, è l’impero della menzogna, della falsificazione totale, dell'inversione della realtà. Sono tutte caratteristiche che la tradizione teologica attribuisce al cosiddetto “principe di questo mondo”.

Sullo sfondo di tutto ciò, i diritti civili non sono più intesi nel senso propriamente costituzionale, ovvero come:

  • diritto a un lavoro stabile nel luogo e nel tempo, decente, ben retribuito, in linea con la propria indole e abbastanza solido da pianificare un futuro familiare,
  • diritto ad una scuola e università vere e di valore, in grado di formare cittadini pensanti, eticamente forti e non raggirabili,
  • diritto ad un sistema sanitario umano (cioè libero da ricatti e da militarizzazione), aperto ad approcci medici diversi, accogliente, pronto e indipendente dai capricci genocidici di Big Pharma,
  • ecc.

No, nulla di tutto ciò.

Oggi per diritti civili si intende la legittimazione e legalizzazione di tutto ciò che è utile alla distruzione della famiglia, della natalità, dell’identità personale, di una morale fondata sul diritto naturale. Ad es., in questa prospettiva basata sul nulla e destinata al nulla, per diritto civile si intende che uno, due o più esseri non meglio identificati (cioè che neanche si sa se sono maschi, femmine o qualcos’altro, e soprattutto non lo sanno neanche i diretti interessati) hanno diritto ad avere figli (anch’essi non meglio identificati) tramite utero in affitto o, meglio ancora, ectogenesi, visto che la gravidanza è una malattia paragonabile al morbillo… almeno secondo l’eccelsa mente di Anna Smajdor e altri geniacci simili.

A proposito di gravidanza, nel frattempo il lessico è cambiato: niente più madre o donna incinta. Negli Stati Uniti, negli ultimi tempi e in ambito medico, si dice “latte umano” per “latte materno”, “persona che partorisce” e non “donna partoriente”. Si cancella la donna e insieme a lei anche l’uomo. Basta dare un'occhiata al titolo di questo documento del CDC degli Stati Uniti: "Pregnant and Recently Pregnant People". Un documento in cui, a livello ufficiale, si parla appunto di "persone incinte" e non di "donne incinte". Ma com'è bella la strada dell'inclusività... questo supera di gran lunga il "genitore 1" e "genitore 2", che già di per sé non è semplice da digerire senza un antiemetico.

Tra i diritti civili, ovviamente, c’è anche quello di ostentare pubblicamente ogni tipo di perversione, di consigliare caldamente e praticare l'eutanasia per qualsiasi tipo di difficoltà esistenziale, l'ibridazione umano-macchina (anzi, zombie-macchina), il diritto di mutilarsi sessualmente dai quattro anni di vita in su (cosa che fino a non molto tempo fa era perfettamente legale e consigliata in Gran Bretagna), ecc.

«Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo». Qui Pietro si riferiva alla fede in Dio. Ma senza bisogno di scomodare Dio o di far riferimento ad una specifica fede, già un po' di coscienza, di cuore e di intelletto basterebbero per non farsi, appunto, divorare l'anima. Quando si tocca questi temi, ricordiamoci che si tratta di scelte irreversibili con danni fisici ed esistenziali permanenti. Tante storie di suicidio lo testimoniano.

Tornando ai diritti civili, non dimentichiamoci dell’“uguaglianza tra i sessi”… vabbè, non prendiamoci in giro. Ormai è chiaro che, in questo contesto, per uguaglianza non si intende evitare situazioni di sfruttamento o sottomissione. No, nulla del genere. Neanche lontanamente stiamo parlando di lotta a pratiche di schiavismo sessuale o di diritto a pari opportunità lavorative (su cui, per inciso, oggi i più discriminati nel mondo occidentale sono in molti contesti i maschi, soprattutto se di etnia bianca e, bontà loro, persino eterosessuali e, orrore, che osano sentirsi maschi).

In questo caso, per uguaglianza tra i sessi, secondo Henri Atlan, Evie Kendall, Jaques Attali e altri alieni e alienati, oltre a tutta la combriccola dei morti-viventi di Davos, si intende che non ci saranno più i sessi e che la procreazione umana sarà tramite clonazione, uteri artificiali o altre aberrazioni. Un "passo per liberare la donna dal dominio della natura", così dicono.

Cerchiamo di essere più chiari, se no qualche sprovveduto potrebbe pensare che queste siano solo mie fantasticherie. In un’intervista del 2014, «Attali e la coppia ai tempi del consumismo: "Addio monogamia benvenuto 'poliamore'"» (solo in parte riportata online, la citazione seguente è da altre fonti), Jaques Attali profetizzava l’avvento dell’ectogenesi e della clonazione:

«La riproduzione diventerà compito delle macchine, mentre la clonazione e le cellule staminali permetteranno a genitori-clienti di coltivare organi a volontà per sostituire i più difettosi. Un bambino potrà essere portato in grembo da una generazione precedente della stessa famiglia o da un donatore qualsiasi, e i figli di due coppie lesbiche nati da uno stesso donatore potranno sposarsi, dando vita a una famiglia con sole nonne e senza nonni. Molto più in là, i bambini potranno essere concepiti, portati in grembo e fatti nascere da matrici esterne, animali o artificiali, con grande vantaggio per tutti: degli uomini poiché potranno riprodursi senza affidare la nascita dei propri discendenti a rappresentanti dell’altro sesso; delle donne poiché si sbarazzeranno dei gravi del parto». Non solo perché l’utero artificiale e la clonazione, «schiuderanno prospettive vertiginose in cui ciascuno potrà decidere autonomamente di riprodursi e un giorno si arriverà forse all’ermafroditismo universale».

Per inciso, un auspicio già avanzato in Italia da Umberto Veronesi. Per approfondimenti su questo tema e sui vari personaggi precedentemente citati, vi rimando all'articolo di Enrica Perucchietti “L’utero artificiale, Biobag e clonazione: se la gravidanza è considerata una malattia...”.

Ovviamente, in questa prospettiva, la monogamia e relazioni stabili basate sull'Amore non saranno proprio vietate, ma almeno considerate immorali e ostacolate in tutti i modi possibili. Non credo, infatti, che sarà necessario considerare l’Amore come reato penale. Sarà sufficiente educare tutti, fin da piccolissimi, che è meglio avere relazioni fluide a tre, quattro, cinque, sei... magari anche con un po' di sana pedofilia transgender. Anzi, io suggerirei a tutti gli appassionati anche un po' di necrofilia, che non guasta e aiuta a sentirsi vivi. Ma senza esagerare.

L'attuale guerra tra Russia e Nuovo Ordine Mondiale a trazione statunitense è anche su questi temi, che non sono stati minimamente accettati dalla parte russa, che considera se stessa come fortemente radicata nell’ortodossia cristiana e devota alla Madonna. Putin lo ha chiarito più volte, anche nel suo ultimo discorso del 21 febbraio 2023. Per tale ragione, e non solo per questa, vari pensatori ritengono questa guerra come “esistenziale” per entrambe le parti e anche “spirituale”, giacché abbiamo due visioni diverse del mondo e del vivere sociale, assolutamente incompatibili tra di loro, che si stanno scontrando. Però…

Milioni o miliardi di morti, giacché questa è la prospettiva, serviranno a creare un mondo più giusto o meno psicopatico? Non lo so. La storia insegna che dalla violenza nasce solo violenza. Quindi non lo so.

Dico soltanto, e almeno di questo mi sento sicuro, che preferirei sentir parlare assai più di giustizia piuttosto che di “pace”, parola ormai svuotata di significato in quanto intesa solo come distruzione militare ed esistenziale dei propri nemici. Inoltre, una pace in un mondo fortemente ingiusto e perverso non sarebbe pace, ma agonia.

Abbiamo bisogno di giustizia, di convivenza armoniosa e in accordo con Madre Natura. L'alternativa è la morte per troppa stupidità e incapacità di stare all'interno dei limiti e dei consigli che Natura ci ha dato. Inoltre, ciascuno di noi esiste perché esistono gli altri. Ne consegue che fondare la propria esistenza sulla distruzione altrui implica anche il proprio annientamento.

(12 marzo 2023)

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