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Proteste degli agricoltori?

Il fondamento del pensiero critico è che l’ovvio può essere sbagliato e che il contro-intuitivo può essere corretto. Il ragionare umano ha senso soltanto come un insieme di perché. Al contrario, senza i perché è soltanto un inutile susseguirsi di pensieri indotti dall'esterno che non porta a nulla. Con questo spirito, sto riflettendo sulle proteste degli agricoltori.

Secondo me, un intero continente che sbaglia la propria politica agricola e le proprie strategie alimentari è destinato ad essere risucchiato nel nulla cosmico della propria intellighenzia al comando, le cui lodevoli virtù, che provo di seguito a riassumere, spianano la strada verso carestia e pestilenze:

  • ideale morale della non-vergogna in qualsiasi circostanza, totalmente impermeabile alle sensibilità e ai bisogni del prossimo;
  • ubbidienza imperitura, senza se e senza ma, alle grandi lobby, a cominciare da quelle farmaceutiche e delle armi;
  • patriottismo basato sul portafogli, sui ricatti incrociati in cui spesso c’entrano fatti di natura sessuale (rapporti tra Mossad, CIA, FBI e Jeffrey Epstein?), e sull’amore disinteressato e inesauribile per tutto ciò che crea distruzione e morte;
  • instancabilità creativa nel proteggere il male e turlupinare il bene;
  • massimo desiderio di libertà di espressione per il pensiero unico globalista, neoliberista, atlantista, vaccinista, transumanista e scientista, e criminalizzazione di ogni altro tipo di pensiero (con parallelo smantellamento dei servizi pubblici, visto che scuola e sanità sono ormai al capolinea);
  • atteggiamento critico nei confronti della democrazia e condanna del suffragio universale, meglio sostituibile con una élite di brave persone scelte da integerrime organizzazioni sovranazionali come Aspen Institute, Carnegie Corporation of New York, Rockefeller Foundation, Rockefeller Brothers Fund, Open Society Foundations di George Soros, Bill & Melinda Gates Foundation, BlackRock Investment Funds, Bilderberg Group, Trilateral Commission di David Rockefeller, World Economic Forum di Klaus Schwab, o altri organi non elettivi e antiumani dell’alta finanza mondiale;
  • equiparazione dell’umano a un insieme di dati e della coscienza umana ad un computer lento, scarso e difettoso che processa dati fallaci, con conseguente paragone e poi sostituzione dell’umano con la più efficiente e più precisa intelligenza artificiale.

Se non trasformiamo il neoliberismo, il turbocapitalismo e la deregolamentazione in economia in un altro sistema con al centro il “noi” invece dell’“io”, ogni azione a tutela dell’ambiente sarà controproducente. Il primo nemico dell’umanità e del pianeta Terra è infatti l’idea che l’unico modo di vivere è quello di essere in “guerra” contro tutti, cioè in concorrenza economica. Se non ci rendiamo conto che nulla ci appartiene, neanche i vestiti che indossiamo, perché la morte ci costringerà ad abbandonare qualsiasi cosa inutilmente accumulata, non ne usciamo da questa mentalità distruttiva. Alla morte sopravvivono solo i tesori del cuore, cioè dell’anima, ma non quelli del corpo e tanto meno quelli del forziere.

A ciò va aggiunto che il continuo sforzo aggressivo di promozione dell’ideologia woke, del genderismo, della cancel culture, del fanatismo sul cambiamento climatico antropico dovuto esclusivamente all’anidride carbonica, sono solo fattori di confusione, perché a prescindere dalla loro legittimità o meno, che meriterebbe una discussione a parte, distolgono l’attenzione dal problema principale.

Coloro che si riempono la bocca di ambientalismo e di politiche verdi, potrebbero puntare il dito contro le guerre, gli armamenti e i genocidi, focalizzando il rispetto per la vita come il primo prerequisito minimo e indispensabile per il rispetto dell’ambiente. Restare vivi e integri finché natura vuole, infatti, non è di per sé un obiettivo, ma è il prerequisito per qualsiasi obiettivo.

Sulla base di queste premesse, immagino che gli agricoltori forse otterranno un contentino, ma sarà solo un palliativo momentaneo, se non un inganno.

(7 febbraio 2024)

Trattore (Francesco Galgani's art, February 7, 2024)
(February 7, 2024, go to my art gallery)

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