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Il film horror della campagna elettorale d'estate 2022

Qualunque finto-Governo creato dal prossimo finto-Parlamento avrà la possibilità di imporre vessazioni e ricatti d’ogni genere ai sudditi (pardon, cittadini), esattamente come hanno fatto i precedenti governi terroristi di Conte e di Draghi. Con il plauso del Parlamento e di tutta la stampa, i nostri governanti hanno agito in deroga a gran parte della Costituzione, ormai disapplicata in base all’arbitrio del più prepotente. E tutto ciò, naturalmente, con il tacito e complice assenso di chi fa grande sfoggio di saggezza con i suoi discorsi di fine anno.

Quando saranno i cittadini ad avere gli strumenti per tenere sotto ricatto i governanti, a tal punto che per ogni sgarro costituzionale saranno imprigionati, picchiati dalla polizia e derubati del loro patrimonio (seguendo l’esempio di Trudeau, ma all’incontrario), allora avrà senso votare.

Cos’è la democrazia italiana l’abbiamo visto nel 2021 nel porto di Trieste, con gli idranti, i manganelli e i lacrimogeni usati contro gente inginocchiata, mentre pregava la Madonna. E l’abbiamo visto anche pochi giorni fa, il 7 agosto 2022, a Niscemi (Caltanissetta), con le armi chimiche contro i manifestanti pacifici, armi bandite persino dalla Convenzione di Ginevra, che evidentemente non è applicabile se l’oggetto della protesta sono la guerra e le basi NATO.

Cos’è la democrazia l’abbiamo visto anche nello strano suicidio di Giuseppe De Donno, nel luglio 2021. L’abbiamo visto anche nel rapimento e tortura di Dario Musso, nel maggio 2020, riportato alla sua famiglia che quasi non riusciva più a parlare. Ma di questi e tanti altri martiri di stato sicuramente la maggioranza del popolo s’è già dimenticata da tempo. Io sono tra quelli che hanno il vizio di ricordare, e potrei continuare a lungo. Se volessimo elencare ogni caso di grave e violento sopruso compiuto recentemente dallo Stato contro cittadini non solo pacifici, ma semplicemente dediti al loro lavoro, non basterebbe un’enciclopedia.

Caro politico, vuoi il mio voto? Lo avrai se sarai disposto a farti manganellare e torturare fino alla morte, esattamente come lo sono stati gli altri compatrioti. Oppure, se non hai l’ambizione d’essere inchiodato ad una croce, ti voto anche soltanto se sei disposto a fare un lavoro di fatica, per 12 ore al giorno, con qualunque clima, e con mascherina, guanti e schifezze antiigieniche varie, esattamente come tu hai imposto agli altri. E quando ti sarai rotto la schiena e ammalato a causa di quelle stesse misure sadiche che tu hai imposto agli altri, sarai davvero degno dell’appellativo di “onorevole”.  

A proposito di patria… caro politico, ma quel telegiornale in lingua ucraina in onda tutti i giorni, nel primo pomeriggio, sulla Rai, è per esprimere le tue simpatie per certi battaglioni nostalgici dei drammi del Novecento? È per la tua malcelata simpatia per Stepan Bandera? Quando vedi la croce uncinata, senti una sorta di richiamo della foresta? Non preoccuparti, i gusti son gusti, come si dice in Russia: «Видна́ пти́ца по полёту». E se non hai capito cosa intendo, nonostante la tua finta apertura al mondo e il poliglottismo politicizzato della tv di Stato, guardati allo specchio e pensa a chi finora hai difeso: «Во́рон во́рону глаз не вы́клюет».

Se ancora non hai capito, prova a riguardarti l’art. 11 e la “XII disposizione finale”. Del resto, se tu li rispettassi, non avresti rovinato la vita e la salute a milioni di persone in questi ultimi anni... per lo meno, non le avresti rovinate a chi è rimasto vivo nonostante tutte le tue stronzate.

(12 agosto 2022)

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