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La Scienza è lo zerbino o la carta igienica della Politica?

Per prima cosa, cari attenti lettori, vi suggerisco di partire con una visione dei primi minuti del ControCanto di oggi 8 marzo 2023, trasmesso da VisioneTV e condotto da Francesco Toscano. Giusto per fare chiarezza, casomai ce ne fosse bisogno, sul rapporto tra “la Scienza” (rappresentata dai prestigiatori illusionisti del CTS, Comitato Tecnico Scientifico, e dell'ISS, Istituto Superiore di Sanità) e “la Politica” (rappresentata dall’allora Ministro della Salute Roberto Speranza e da altri scagnozzi dei morti-viventi di Davos):

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Ciò premesso, allargo un po’ il discorso. Cerchiamo di essere seri, soprattutto di esserlo un po’ di più di questi pagliacci travestiti da scienziati. Proviamo a fare un serio ragionamento sul metodo scientifico.

Come disse Richard Feynman, Premio Nobel per la Fisica (1965):

Di fronte a un’ipotesi scientifica sperimentata, approvata, e infine spacciata dalla maggior parte degli scienziati come verità incontrovertibile, ci sono due sane reazioni che si devono avere: ridere a crepapelle dell’imbecillità di tali scienziati e inorridirsi per la loro arroganza.

Con tale citazione, avevo iniziato l'articolo "Il linguaggio della scienza e la barbarie delle verità scientifiche".

La realtà è più evanescente, intangibile, ineffabile di un sogno dentro un sogno. Applicando il metodo scientifico all'interno di un sogno, quel che ne può uscire, nella migliore delle ipotesi, è un altro sogno.

Qualcuno mi ha sinceramente chiesto, con un po’ di ingenuità, se possiamo usare il metodo scientifico per favorire la concordia umana. Potremmo rigirare tale domanda alle aziende farmaceutiche dei vaccini, alle industrie delle armi, agli studiosi della psicologia della manipolazione. Oggi il metodo scientifico è prostituito agli interessi di chi finanzia le ricerche, e per tale ragione è diventato la più bieca e bigotta delle religioni, non facendo altro che produrre falsità su falsità, generando discordia. Teniamo a mente che il 70% delle ricerche scientifiche pubblicate su giornali medici accreditati sono semplicemente false per ammissione dei diretti interessati. Avevo affrontato tale questione in "Alla ricerca della scienza...".

Di tale articolo, vi segnalo:

Detto in altri termini più espliciti, i risultati del 90% delle ricerche scientifiche sul cancro non sono riproducibili, ovvero andrebbero assolutamente scartati e ignorati nel momento in cui si dovesse prendere una qualunque decisione in ambito medico. Ma a queste condizioni è evidentemente difficile prendere una qualsiasi decisione che possa definirsi "scientifica" o quantomeno basata su evidenze di realtà.

Già questo basterebbe, ma andiamo oltre, ed entriamo nella questione epistemologica, ovvero nella questione dei fondamenti del sapere scientifico. C'è qualcosa di serio che non va nei presupposti.

Provo a spiegarmi in maniera sintetica e diretta. Il metodo scientifico assume per validi i principi di non contraddizione, di identità e del terzo escluso. Tali principi sono assolutamente in contrasto con la realtà, che è invece governata dal principio di contraddizione, di interdipendenza e di compresenza degli opposti. Le due cose insieme non possono stare, quindi ne concludo che qualunque affermazione scientifica sul reale come minimo debba essere fondata sul "dubbio" e mai, in nessuna circostanza, possa ergersi a verità. Ciò rende più chiara la citazione che ho fatto inizialmente di Richard Feynman. Ho affrontato tale problematica nell'articolo "La scienza non può indagare oltre il 50% dell’esistente?".

Di tale articolo, vi segnalo:

Una scienza che obbedisca soltanto alla matematica che si basa sulla logica classica aristotelica per dare fondamento alle proprie affermazioni è costretta a poter indagare soltanto una parte dell’esistente, nello specifico una parte che abbia la caratteristica di essere coerente con se stessa, ignorando o rigettando l’altra parte dell’esistente che la contraddice.

Buone riflessioni,
8 marzo 2023

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