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Il collasso dell’essere umano?

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Finché ci sarà una quantità abnorme di soldi, praticamente illimitata, ad alimentare l’intelligenza artificiale e la guerra, queste non collasseranno mai.

Casomai, sono le fondamenta del vivere sociale che stanno collassando. Gli episodi tecnici di disconnessione, per il momento rari, servono solo a rivelare quanto siamo fragili.

Camminare in mezzo alle persone, su una strada affollata dove c’è di tutto, dai mutilati ai vagabondi, dalla gente “normale” a quella che fa sfoggio della propria ricchezza o giovanile bellezza, dagli artisti soli ai matti ben accompagnati, è un sano “bagno di realtà”.

Ma un’intera popolazione che si ritrovasse senza accesso né all’intelligenza artificiale né a Internet, sarebbe un ulteriore e più profondo tuffo nella realtà che ci sbatterebbe in faccia quel che siamo diventati.

Tutto è transitorio, non permanente, senza un sé. Questo vale per l’uomo, ma anche per l’intera società, destinata a finire nel nulla della propria ignoranza e arroganza. Finché l’uomo continuerà a cercare all’esterno quello che già ha dentro, sarà messo peggio di un cane randagio e ammalato.

I venti di guerra soffiano impetuosi, ma ciascuno rimane abbandonato a se stesso. Tutti gli investimenti economici vanno verso la distruzione di quanto gli ultimi millenni di civiltà hanno costruito.

L’incontro tra uomo e donna è sessuale, spirituale e valoriale, fatto di morale e di etica: questo è il fondamento delle comunità umane sin dalla notte dei tempi. Oggi tutto questo è sostituito dai social e dall’intelligenza artificiale, e da una politica distruttiva che considera l’essere umano come se fosse un tumore da estirpare. Gaza è lo specchio dei nostri tempi.

Ma cosa siamo diventati?

(3 settembre 2025)

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