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Per favore, stiamo attenti alle parole

In questi giorni, c’è chi sta giustificando le proprie azioni di fronte al mondo facendo riferimento a passi della Bibbia.

Per favore, stiamo attenti, perché le parole sono strumenti potenti che contribuiscono a modellare la realtà che ci circonda. Quindi, che tipo di realtà vogliamo? In che mondo vogliamo vivere?

Cerchiamo di scegliere parole che sgorghino dall'intimo del nostro essere, evitando di strumentalizzare testi sacri che, se adattati ai propri scopi, possono essere piegati a sostenere qualsiasi tesi.

Guardiamoci dal cadere in simili tranelli. Il confronto religioso raramente è d'aiuto. Piuttosto, una solida base per preservare la nostra umanità e sottrarci alla spirale del fanatismo autodistruttivo consiste nel riconoscere che, dall'altro, possiamo sempre imparare qualcosa e che, un giorno, potremmo trovarci a ringraziarlo.

È vero, la vita è ardua per tutti noi, ma questo non giustifica l'uso della violenza. Quando ci sembra di trovarci immersi nelle fiamme dell’Inferno, anziché soccombere passivamente alla rabbia e al dolore, cerchiamo di ricordarci che le nostre vite possiedono la bellezza, la forza e il coraggio di fiori delicati spuntati sul ciglio di una strada.

Offriamo quindi la nostra bellezza e umiltà al mondo e a chi ci ha dato la vita. Questo è il punto di partenza per una rivoluzione interiore capace di estinguere il desiderio bellico, semplicemente sostituendolo con aspirazioni più elevate e nobili.

L'amore è il pilastro fondamentale dell'educazione umana. Una persona cresciuta con amore non è incline alla competizione, non aspira al successo personale a discapito degli altri, bensì è animata dal desiderio sincero di contribuire al benessere collettivo e al progresso della società.

(1 novembre 2023)

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