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Quando tutto sembra perduto, è tempo d’aver fede... in cosa?

Questa potrebbe essere la sintesi di quanto sto per scrivere:
«Chi cerca adorazione, o è mediocre, o turlupinatore. Chi promette protezione in cambio d’asservimento, o è una nullità, o è stronzo dentro».
Mi rendo conto che sto usando e userò ancora parole sgradevoli, e che quanto segue potrebbe non piacerti. Ma se vorrai, capirai.


Mi sono accorto che più è debole l’autostima e maggiore lo smarrimento, più è dura la morsa delle necessità del faticoso vivere, più ti colpevolizzeranno per ciò che altri t’hanno imposto o millantato, più ti sentirai punito dall’ingiustizia divina... e maggiore sarà la quantità di figli di puttana pronti ad aiutarti (e a formattarti il pensiero come meglio credono).

Se invece non seguirai la coscienza altrui, ma la tua, se non cercherai d’asservirti ma resterai integro in ogni avversità, allora veramente pochi ti tenderanno una mano. E quei pochi, o pochissimi, mai s’atteggeranno come esseri superiori o da tali esseri inviati.

Chi davvero protegge amorevolmente, non si mette in mostra e presto dimentica ciò che di buono ha fatto, perché non ha crediti da riuscuotere. Fa quello che fa perché segue spontaneamente il suo cuore.

Tutti gli altri, invece, possono dedicarsi alla politica, alla religione o a insegnare agli altri cosa è meglio fare. Costoro ti diranno di sostituire l’intelletto, il cuore e il tuo buon senso con la fede. Già, ma fede in cosa?

Per loro va bene qualsiasi fede (in Cristo, negli angeli, nella scienza, negli esseri di luce o di buio, in Satana, in una religione nostrana o esotica, essoterica o esoterica, o in quello che vuoi tu), l’importante è che tale fede preveda la sostituzione del tuo pensiero o della tua anima con quelli di qualcun altro o delle tue azioni con quelle che qualcun altro vuole farti fare. Per questa ragione, il nostro pianeta ha una straordinaria sovrabbondanza di santoni, profeti, maestri, guru, medium, channeler, maghi, preti, VIP e leader carismastici vari.
Ce ne sono per tutti i gusti, ma il risultato finale non cambia, è sempre lo stesso: rinunciare alla propria coscienza, o perlomeno metterla da parte.

Da questo punto di vista, religione e politica sono uguali. Infatti, al politico non interessa per chi voti, ma soltanto che tu vada a votare (in modo da dare legittimità a un potere esterno che farà su di te ciò che vuole e al quale delle tue opinioni e necessità non gliene frega nulla).

(10 agosto 2022)

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