In questa puntata di Spunti di riflessione dell'11 settembre 2025, Paolo Arrigotti dialoga con Alberto Contri, esperto di comunicazione e saggista, per analizzare il mondo post-11 settembre: l’uso politico della paura, la sequenza infinita di “emergenze” (finanziaria, climatica, pandemica, bellica), le reazioni delle istituzioni europee, il rapporto fra scienza, politica e interessi economici, fino alle questioni di libertà di pensiero e censura.
Un’ora di riflessioni intense, spesso controcorrente, per stimolare il dubbio e invitare a non accettare passivamente le narrazioni dominanti.
A causa dei temi trattati, per non incorrere nelle "grinfie" dell'algoritmo, il video è stato spostato da Youtube ad Odysee. Qui c'è una copia della versione integrale:
L’intervista “Dubito Ergo Sum”, registrata il 10 settembre 2025 e pubblicata l’11 settembre, si apre con un richiamo al significato simbolico della data: sono trascorsi 24 anni dagli attentati dell’11 settembre 2001, evento che per Alberto Contri segna l’inizio di una nuova fase storica. Da allora – osserva – il mondo sembra vivere in una logica emergenziale permanente: crisi finanziarie, clima, pandemia, conflitti armati.
Contri spiega che la paura è diventata un potente strumento di governo: le emergenze si susseguono e legittimano restrizioni, controlli e decisioni drastiche. Paolo Arrigotti cita l’analisi di Massimo Mazzucco, a cui Contri riconosce il merito di avere documentato molti aspetti controversi dell’11 settembre.
Europa, politica e comunicazione
La conversazione si sposta sull’Unione Europea. Contri commenta in modo critico le reazioni dei leader europei agli incidenti di frontiera e alla caduta di droni, giudicando volutamente pericolose ed esagerate le invocazioni di interventi NATO. Viene discusso l’assetto istituzionale dell’UE – Parlamento, Commissione, Consiglio – e il ruolo della presidente Ursula von der Leyen, che secondo Contri agirebbe come se fosse la leader di un ipotetico “Stato federale europeo”, senza averne il mandato.
Si cita il recente discorso sullo Stato dell’Unione, in cui la von der Leyen ha invocato maggiore riarmo e sostegno all’Ucraina. Arrigotti ricorda che le politiche di difesa e politica estera sono competenza dei singoli Stati membri, non della Commissione.
Si discute in modo molto critico anche della cosiddetta transizione ecologica, della neutralità alla CO2 e dell'impatto disastroso di forzature al riguardo senza alcun vantaggio reale. Viene fatto un accenno alla ricerca scientifica "Le argomentazioni scientifiche contro l'obiettivo zero emissioni nette: la falsificazione dell'ipotesi sui gas serra", di cui qui riporto il PDF integrale (doi: 10.5539/jsd.v17n6p137).
Vaccini, sanità e interessi economici
Una parte corposa dell’intervista è dedicata a pandemia, vaccini, comunicazione scientifica e ricerca scientifica.
Contri ripercorre la sua lunga esperienza nel settore della comunicazione medico-scientifica e denuncia l’influenza crescente dei fondi di investimento (BlackRock in primis) nei consigli di amministrazione delle case farmaceutiche, dei media e delle istituzioni regolatorie.
Sottolinea come l’emergenza sanitaria abbia portato a una compressione delle normali procedure di sperimentazione: mancano studi completi di cancerogenicità e genotossicità, e vengono ignorati farmaci economici come ivermectina o idrossiclorochina che avrebbero potuto ridurre la gravità del Covid.
Si parla della gestione italiana della pandemia, delle pressioni politiche sui comitati tecnico-scientifici, del caso Camilla Canepa e delle rivelazioni emerse sulle decisioni prese in emergenza. Contri osserva che la strategia “tachipirina e vigile attesa” ha contribuito a ritardare le cure e aumentare i decessi.
Assolutamente degna di nota è la constatazione che almeno metà delle ricerche significhe sono semplicemente false, e che le ricerche non finanziate da Big Pharma non vengono nemmeno pubblicate.
Libertà di espressione e censura
L’intervista affronta anche il tema dell'esclusione sociale e professionale di chi dissente: medici radiati, giornalisti esclusi dai talk show, docenti a cui non vengono rinnovati i contratti. Contri racconta episodi personali: la sua uscita da Pubblicità Progresso e la fine del suo corso universitario, in seguito a posizioni non allineate sul tema gender: «Ho dovuto lasciare Pubblicità Progresso, seppure dopo 20 anni, perché avevo sostenuto che i figli nascono da un uomo e da una donna».
Matrix e informazione
Arrigotti cita il libro “Giornalisti comprati. Come i politici, i servizi segreti e l'alta finanza dirigono i mass media tedeschi” di Udo Ulfkotte per riflettere sulla manipolazione mediatica, e sulla sua morte poco dopo la pubblicazione. Contri osserva che viviamo in una “gabbia” dove istituzioni, media, economia e scienza sono interconnessi e orientati da interessi comuni. Chi prova a “uscire dal sistema” rischia isolamento e screditamento pubblico, quando non proprio eliminazione fisica.
Il valore del dubbio
L’intervista si chiude con un richiamo alla necessità di coltivare il dubbio. Viene citato Luciano De Crescenzo e il suo libro Il dubbio: “Chi ha dubbi è intelligente, chi non ne ha è un deficiente”. L’invito è a non accettare passivamente le narrazioni ufficiali, ma a informarsi, studiare, collegare i fatti e formarsi un’opinione autonoma.
(11 settembre 2025)